Richiesta di intervento ad ARPAT per il controllo di concimazione terreni in Loc. Marti nel Comune di Montopoli Valdarno
[2 Aprile 2014]
In relazione ai vari articoli apparsi sulle varie testate della stampa, a partire dal 29 Marzo al 01 Aprile 2014, dove si riporta la richiesta di intervento, da parte del Comune di Montopoli Valdarno, a seguito dell’attività di fertilizzazione di terreno, in località Marti, per l’uso ripetuto di ammendanti, si informa che ARPAT, ricevuta la richiesta, in data 28/03/2014 ha risposto fornendo la propria disponibilità al supporto, per la parte di propria competenza, ovvero la stima dell’impatto ambientale di tale pratica.
Nella stessa nota, questa Agenzia chiede al Comune la disponibilità a fornire gli strumenti utili per l’attività richiesta, oltre all’identificazione dei terreni.
E’ stato inoltre precisato che per le pratiche agronomiche non è possibile fornire supporto poiché le stesse esulano dalle competenza e dalle conoscenze di ARPAT.
Si sottolinea, inoltre, che nel maggio del 2013 ARPAT, a seguito di richiesta del Comune di Montopoli Valdarno, relativamente all’utilizzo in agricoltura dell’ammendante denominato “Natifert 40-correttivo calcio magnesiaco gesso di defecazione” prodotto dalla Ditta SGS di Santa Croce S/A e sulla base dei documenti acquisiti, comunicò al Comune che il prodotto utilizzato era qualificato ammendante ai sensi del Decreto Legislativo 29 aprile 2010 n.75 “Riordino e revisione della disciplina in materia di fertilizzanti, a norma dell’articolo 13 della Legge 7 luglio 2009 n.88” pertanto poteva essere utilizzato ai fini agronomici alla stregua di ogni concime chimico acquistato nei consueti consorzi agrari e non necessitava di alcuna autorizzazione.
Nella stessa nota si faceva presente che:
– la ditta Consorzio S.G.S. di Santa Croce S/A è un produttore di concimi regolarmente iscritto al “Registro dei Fabbricanti” istituito presso il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali;
– gli agricoltori che utilizzano concimi chimici e organici sono tenuti al rispetto delle buone pratiche agricole finalizzate non solo all’efficacia agronomica, ma anche alla tutela ambientale e sanitaria in generale, in modo da evitare che l’utilizzo del prodotto, in agricoltura, abbia conseguenze per l’uomo e l’ambiente;
– le valutazioni sugli effetti che potrebbe avere l’ammendante sulla popolazione animale e vegetale sono di competenza della ASL;
– le eventuali maleodoranze, dovute all’impiego di tale prodotto, che si ricorda è materiale biologico idrolizzato trattato con calce e acido solforico, possono essere percepibili anche a diverse centinaia di metri di distanza nella fase di movimentazione (scarico dall’automezzo e spargimento sul terreno) ed a seconda della condizioni meteo; tali fenomeni a volte anche acuti si attenuano/cessano al momento dell’interramento che, secondo il codice di buona pratica agricola, deve avvenire nel giro di qualche giorno, meglio se entro poche ore.