«Mai più condoni, mai più abusivismo, mai più regali all'ecomafie»
Abbattuto l’ecomostro di Alimuri. Legambiente: «La rivincita della bellezza» [VIDEO]
Gli ambientalisti: «Vigileremo affinché quel tratto di costa torni definitivamente ai cittadini»
[1 Dicembre 2014]
Rossella Muroni e Michele Buomomo, rispettivamente direttrice nazionale e presidente regionale di Legambiente, festeggiano l’abbattimento dell’ecomostro di Alimuri, nella Penisola sorrentina: «Una gran bella giornata, la rivincita della bellezza sull’arroganza del cemento. Dalle macerie dell’ecomostro di Alimuri arriva chiaro il messaggio: mai più condoni, mai più abusivismo, mai più regali all’ecomafie. Ora è necessario mettere in sicurezza il costone e vigileremo perché quel tratto di costa liberato torni al suo stato naturale e ritorni definitivamente alla fruizione dei cittadini».
Con l’abbattimento di Alimuri salgono a 5 gli ecomostri demoliti in Campania, tra quelli censiti da Goletta Verde di Legambiente: le villette abusive, di Eboli, il Fuenti, le torri del villaggio Coppola Pineta mare e gli scheletri di Montecorice nel Cilento. L’abbattimento di Alimuri arriva dopo 14 anni dal primo blitz targato Goletta Verde e a distanza di oltre un anno dall’abbattimento degli scheletri di cemento armato di Montecorice nel Cilento avvenuto nel luglio del 2013.
Il Cigno Verde ha festeggiato il successo di quasi tre lustri di battaglie esponendo due storici striscioni innalzati dalla barca ambientalista che seguiva l’evento dal mare “abbattiamolo” e “giù le mani dalla costa”, mentre i volontari hanno indossato la maglietta con la foto dello scheletro di Alimuri abbattuto, che andrà ad arricchire la collezione delle t-shirt dell’associazione ambientalista dedicata agli ecomostri caduti giù.
Per Muroni e Buonomo, «L’abbattimento di Alimuri deve servire anche e soprattutto come monito per amministratori, governo e Regione Campania perché l’abusivismo non paga più e per dire definitivamente basta ai condoni e tentativi in sede legislativa di salvare le case abusive».