Il Gargano è già in allarme siccità, dal Parco 40mila euro alle aziende zootecniche
«Si tenta di contenere la portata di un problema che, con l’avvicinarsi dell’estate, potrebbe trasformarsi in un’altra emergenza»
[21 Maggio 2020]
La crisi Covid-19 non cancella quella climatica, e basta darsi un’occhiata attorno per rendersene conto: a fine maggio è già forte l’allarme siccità in molte aree del Paese, soprattutto al sud, tanto che nel Gargano è intervenuto direttamente l’Ente parco per sostenere le aziende zootecniche nell’area protetta.
Gli allevatori, già messi a dura prova dall’emergenza sanitaria e non solo, causa siccità si sono ritrovati senz’acqua. Per l’abbeveraggio degli animali e per le esigenze igienico-sanitarie degli allevamenti vengono solitamente utilizzate scorte idriche presenti nelle cisterne dovel’acqua confluisce e si accumula a seguito delle piogge del periodo autunno-invernale. Essendo stato questo un anno particolarmente siccitoso, le aziende zootecniche sono state costrette ad acquistare l’acqua nei centri abitati e a trasportarla tramite idonee autocisterne in azienda. Una scelta obbligata che comporta l’aggravio dei costi di produzione in un periodo già di per sé difficile.
«Si tratta di un intervento tampone – spiega il Presidente del Parco del Gargano Pasquale Pazienza – con cui si tenta di contenere la portata di un problema che, con l’avvicinarsi dell’estate, potrebbe trasformarsi in un’altra emergenza. Con i sindaci della Comunità del Parco e con il contributo delle associazioni di categoria si sta lavorando all’individuazione delle aziende con maggiore difficoltà per dare un aiuto concreto – nei limiti delle possibilità dell’Ente – a uno dei settori produttivi caratterizzanti l’economia del territorio garganico. La logistica per la distribuzione dell’acqua alle aziende è assicurata attraverso l’utilizzo dei mezzi della Protezione Civile, che rappresenta un importante tassello del capitale sociale esistente nel nostro territorio e che ringrazio per la prontezza con cui si è resa disponibile. Contemporaneamente, è stata inviata una nota alla Regione Puglia per chiedere l’attivazione di un tavolo di lavoro,che possa adeguatamente accompagnare la realizzazione di attività e di infrastrutture con cui risolvere definitivamente il problema dell’approvvigionamento idrico di cui soffre, da sempre, una buona quota del comparto zootecnico locale».
I fondi stanziati dall’Ente Parco per lo svolgimento di questa attività, rientrano nella voce“Interventi di supporto all’Agricoltura, allevamenti zootecnici e prodotti derivati” esi aggiungono a quelli già erogati per gli indennizzi dei danni da fauna selvatica (36 mila euro per i mesi di gennaio e febbraio 2020) e ai circa 100mila che annualmente l’Ente investe per la conservazione in purezza della razza podolica.