La sociopolitica dei dissalatori
Con la diminuzione dei costi e la crescita della domanda di acqua, la desalinizzazione sta diventando sempre più popolare, ma alcuni fattori socio-politici ne ostacolano ancora l'adozione
[3 Marzo 2021]
Con popolazioni in crescita che esercitano pressioni su forniture idriche limitate, la scarsità d’acqua è diventata una crescente sfida globale. Secondo lo studio “The sociopolitical factors impacting the adoption and proliferation of desalination: A critical review”, pubblicato su Desalination, «La risposta a questa sfida è la tecnologia di desalinizzazione, con il costo dell’acqua desalinizzata che scende man mano che la tecnologia si evolve».
Ma il team di ricercatori del Center for Membranes and Advanced Water Technology (CMAT) autori dello studio – Yazan Ibrahim, Roqaya Ismail, Fawzi Banat, Hassan Arafat e Adetola Ogungbenro della Khalifa University e Tom Pankratz di Global Water Intelligence (GWI) – non si nasconde che «La desalinizzazione, tuttavia, è afflitta da alcuni seri problemi, comprese le questioni ambientali. Spesso vengono trascurati i fattori sociopolitici che influenzano l’adozione e la diffusione di questa tecnologia». Per questo il team degli Emirati Arabi e della GWI ha utilizzato dei casi di studio di diversi Paesi per identificare questi fattori e la loro influenza sulla desalinizzazione in tutto il mondo.
Ibrahim ricorda che «Storicamente, la disponibilità di acqua è sempre stata considerata fondamentale per l’evoluzione e il fiorire delle civiltà umane, dalla prima età mesopotamica alle attuali città in rapida crescita in Medio Oriente. Nel tempo, lo spreco di acqua, la cattiva gestione e le significative sfide ambientali hanno innescato un grave esaurimento e degrado delle risorse di acqua dolce disponibili, con effetti negativi sulla salute umana, le condizioni di vita e la prosperità sociale ed economica».
Non a caso lo studio parte dagli Emirati Arabi Uniti che hanno risorse idriche naturali limitate e utilizzano la desalinizzazione per rendere potabile l’acqua di mare. Oggi, la maggior parte dell’acqua potabile degli Emirati proviene da più di 70 grandi impianti di desalinizzazione, che soddisfano il 42% del fabbisogno idrico del Paese e quasi tutto quello di acqua potabile. Da soli gli Emirati Arabi Uniti producono circa il 14% del totale mondiale di acqua desalinizzata. Ma i t ricercatori fanno notare che «La scarsità d’acqua non è limitata ai paesi aridi».
Ibrahim.spiega che «Fin dal loro inizio, l’evoluzione e la crescita delle tecnologie di desalinizzazione hanno reso la produzione di acqua più sostenibile che mai. Le scarse risorse di acqua dolce nei paesi MENA (Middle East and North Africa, ndr) hanno determinato un aumento del numero e delle dimensioni degli impianti di desalinizzazione. Inoltre, il rapido sviluppo di questa regione ha portato a una maggiore dipendenza dalla desalinizzazione per sostenere questo sviluppo».
Lo studio fa notare che «Tuttavia, nonostante i vantaggi che si possono trarre dall’utilizzo della desalinizzazione per fornire una risorsa così essenziale, l’adozione e la diffusione della dissalazione sono influenzate da una varietà di fattori economici, ambientali e sociopolitici. Gran parte della resistenza alla desalinizzazione deriva dal costo. L’energia rappresenta circa il 70% del costo della desalinizzazione, con questa energia deriva tipicamente dai combustibili fossili. Tuttavia, i fattori sociopolitici non devono essere trascurati».
Ibrahim conferma: «Sebbene i fattori economici e ambientali abbiano ricevuto maggiore attenzione, ci sono prove che suggeriscono che l’uso di tecnologie di desalinizzazione e il loro impatto associato molto probabilmente esacerberebbero le disuguaglianze esistenti in una società. Questo è stato attribuito all’aumento delle emissioni di gas serra, all’aumento dei prezzi dell’acqua, alla motivazione alla crescita urbana, allo spostamento delle relazioni geopolitiche relative alla sicurezza dell’acqua e all’aumento dell’inquinamento chimico».
Ma in alcune arre risulta difficile costruire un dissalatore e uno studio precedente ha individuato come cause aspetti gli paesaggistici/estetici e il rumore di un impianto di dissalazione, come le fragioni principali dell’opposiziuone locale.
Il team di ricerca ha utilizzato un’analisi SWOT (Strengths, Weaknesses, Opportunities, Threats) come quadro per una revisione critica dei fattori sociopolitici che influenzano l’adozione e la proliferazione della desalinizzazione e spiega che «Un’analisi SWOT viene in genere impiegata per aiutare a ottenere informazioni sui punti di forza e le opportunità di un’iniziativa o di un concetto, nonché sui punti deboli e sulle minacce associati». Ibrahim racconta come è andata: «Abbiamo definito i fattori “’sociopolitici” come fattori con una dimensione sociale significativa, che hanno cause e conseguenze sociali, economiche o politiche sottostanti all’interno di quelle sfere. Abbiamo identificato 8 punti di forza e opportunità e 7 punti deboli e minacce».
I punti di forza e le opportunità includono: il decentramento dell’approvvigionamento idrico, il rapido dispiegamento e il basso impatto fisico che viene fornito con alcune tecnologie di desalinizzazione, con il potenziale per aiutare le comunità remote e le strutture turistiche a prosperare. LO studio evidenzia che «La desalinizzazione può fornire quantità sufficienti di acqua come e quando necessario, il che può migliorare in modo significativo la sicurezza idrica di una nazione, sostenendo anche le stabilità regionali, evitando qualsiasi conflitto sulle risorse idriche. Ciò significa anche che per la società ci sono una miriade di opportunità di beneficiare delle tecnologie di desalinizzazione. Le opportunità di lavoro locale durante la costruzione e il funzionamento degli impianti di desalinizzazione sono uno di questi vantaggi, ma un facile accesso all’acqua significa anche maggiori opportunità di lavoro e istruzione per le donne».
Per quanto riguarda i punti deboli, lo studio cita gli impatti visivi, il rumore e i problemi di utilizzo del suolo sono stati tra le preoccupazioni più citate. Oltre a questo, un’altra debolezza della desalinizzazione risiede come le più forti preoccupazioni delle comunità locali, seguono le conseguenze indesiderate di un eccessivo affidamento alla desalinizzazione e i potenziali impatti della scarsa mineralizzazione dell’acqua desalinizzata sulla salute umana. I ricercatori ricordano che «L’acqua dolce contiene vari minerali che possono offrire benefici per la salute e non è ancora chiaro se l’acqua desalinizzata che non è stata remineralizzata possa avere effetti negativi sulla salute». Ma nei Paesi sviluppati i dissalatori che producono acqua potabile la rimineralizzano.
Lo studio sottolinea che «Le minacce alla desalinizzazione derivano dalla tensione sociale tra coloro che diffidano delle tecnologie e dell’ampia gamma di cause naturali e antropiche che potrebbero arrestarne il funzionamento. Quest’ultimo spazia dagli attacchi informatici ai disastri naturali e alle fuoriuscite di petrolio».
La ricerca del team chiarisce che «L’integrazione della desalinizzazione nell’approvvigionamento idrico di un Paese può produrre significativi vantaggi diretti e indiretti, in termini di stabilità politica, sicurezza idrica e crescita economica. La desalinizzazione può anche fornire una spinta al turismo, all’agricoltura e all’istruzione, sebbene si notino anche varie minacce e debolezze».
Ibrahim conclude: «Volevamo sottolineare che questi vantaggi e queste sfide sociopolitiche possono essere difficili da quantificare e confrontare in diversi ambiti. Ma la comprensione di questi fattori può aiutare a rendere l’adozione e la diffusione delle tecnologie di desalinizzazione molto più agevoli, con un impegno più solido tra i molteplici soggetti coinvolti nel processo. Fin dal suo inizio, la desalinizzazione ha fornito una serie di vantaggi alle società nelle regioni aride e ne ha sostenuto lo sviluppo economico e la stabilità politica. Va riconosciuto, tuttavia, che molti fattori sono in gioco quando si tratta della dimensione sociopolitica della desalinizzazione. Un approccio olistico a questo argomento è essenziale».