L’acqua è già un grave problema climatico, ambientale e sociale e lo diverrà sempre di più

Donne e ragazze protagoniste dell’utilizzo resiliente e intelligente dell’acqua

[15 Novembre 2022]

Attualmente, 3,6 miliardi di persone fanno i conti con un accesso inadeguato all’acqua almeno un mese all’anno e si prevede che entro il 2050 saranno più di 5 miliardi, ma l’80% delle acque reflue viene scaricata non trattato nell’ambiente e UN-Water ha riferito  che «Tra il 2001 e il 2018, che il 74% di tutti i disastri naturali sono stati legati all’acqua (vale a dire inondazioni e siccità). In una dichiarazione pubblicata l’8 novembre, subito dopo l’apertura della COP 27 Unfccc, i Water and Climate Leaders  hanno esortato i negoziatori climatici  a «Prendere sul serio l’acqua».

La World meteorological organization (Wmo) e la Presidenza egiziana della COP27 Unfccc hanno presentato la nuova iniziativa Action for Water Adaptation and Resilience (AWARe) che «Riflette l’importanza dell’acqua sia come problema chiave del cambiamento climatico sia come potenziale soluzione. Sottolinea l’impegno dell’Egitto, in qualità di presidente della COP27, a fare dell’acqua una priorità assoluta».

AWARe è stata lanciata ieri in occasione del Water Day e affermato Hani Sewilam, ministro delle risorse idriche e dell’irrigazione egiziano, ha sottolineato che «Questa è la prima volta che inseriamo l’acqua nell’agenda informale della COP. Mi sono rivolto alla Wmo  per introdurre sinergie nella struttura di governance e garantire che l’iniziativa prenda slancio da una COP all’altra. La crisi idrica globale sta attualmente colpendo miliardi di persone in tutto il mondo e si prevede che sarà ulteriormente aggravata dall’aumento della domanda, dal cambiamento della disponibilità di acqua e dall’aumento degli impatti di inondazioni e siccità, il che richiede una maggiore cooperazione internazionale».

AWARe ha tre obiettivi principali: Diminuire le perdite d’acqua in tutto il mondo e migliorare l’approvvigionamento idrico; Promuovere un’azione di adattamento idrico concordata e cooperativa; Promuovere la cooperazione e le interconnessioni tra l’acqua  e l’azione climatica al fine di rispettare l’agenda 2030 e in particolare l’obiettivo 6 su acqua e servizi igienico-sanitari.

La  vice segretaria generale della Wmo, Elena Manaenkova, ha evidenziato che «La Wmo sostiene AWARe come iniziativa complementare all’Early Warning for All e alla Water and Climate Coalition. AWARe può essere un veicolo pratico per implementare  l’Early Warnings for All e la  Water and Climate Leaders Call,  per migliorare i dati e le informazioni sull’acqua per un mondo climaticamente pronto».

E il tema dell’acqua ha fatto irruzione nella COP27 sprattutto grazie alle donne e alle ragazze. «Niente su di noi, senza di noi – ha detto a UN News la giovane attivista climatica Ayshka – le donne e le ragazze in tutta la loro diversità hanno guidato il movimento per il clima per secoli, quindi non dovrebbero essere escluse. Dovrebbero stabilire l’agenda per il processo climatico, ma al momento non è così».

Le donne e le ragazze affrontano maggiori ostacoli quando cercano di adattarsi ai cambiamenti climatici, subiscono maggiori impatti economici, devono fornire più cure non retribuite e lavoro domestico in caso di disastri e, oltre a tutto ciò, sono più vulnerabili al potenziale violenza scatenata dalla crisi. Ma, come ha detto UN Women, «Le donne non sono vittime e le prove suggeriscono che la loro rappresentanza nei parlamenti nazionali può portare i Paesi ad adottare politiche più severe sul cambiamento climatico».

Intervenendo a un evento dedicato alle donne africane, la vicesegretaria generale dell’Onu, Amina Mohammed ha cdetto che «Le donne e le ragazze sono leader essenziali, efficaci e potenti nell’affrontare la crisi climatica. Ma restano ampiamente sottovalutate e sottovalutate con un accesso limitato alla formazione e alle tecnologie necessarie per un efficace adattamento agli impatti dei cambiamenti climatici. Esiste una soluzione molto semplice ed efficace: lasciare che a guidare siano le donne e le ragazze».

La kenyota Lucy Ntongal, esperta di clima e genere di Actionaid, ha ricordato che «Le comunità del mio Paese stanno lottando per sopravvivere. La priorità per le madri è l’acqua e poiché i loro mariti hanno lasciato la casa in cerca di nuovi pascoli, costringono le figlie a lasciare la scuola per fare chilometri a piedi per andare a prendere l’acqua». Un nuovo rapporto della sua ONG evidenzia che «Le crescenti perdite e danni causati dagli impatti climatici stanno avendo conseguenze devastanti per le donne e le ragazze, compreso l’aumento del rischio di violenza sessuale e domestica. E’ una crisi dimenticata. Ma se scegliamo di ignorarla, stiamo dicendo alle ragazze che ai leader mondiali non interessa più il loro futuro. I leader devono mettere la voce delle ragazze e delle donne del Sud del mondo, che vivono la realtà della crisi climatica, al centro dei negoziati COP27, poiché sono nella posizione migliore per fornire soluzioni».

Il cambiamento climatico di origine antropica sta causando cambiamenti significativi nel ciclo globale dell’acqua, rendendo il prezioso liquido più scarso a causa della siccità e della rapida evaporazione, ma sta anche aumentando la frequenza di piogge forti e concentrate e accelerando lo scioglimento dei ghiacciai. Effetti che subiamo sempre più anche in Italia ma che sono particolarmente sentiti nei Paesi in via di sviluppo. Ad esempio, secondo il nuovo “State of the Climate in Asia” pubblicato dalla Wmo, «In Asia si sono verificati un totale di oltre 100 disastri naturali, l’80% dei quali erano inondazioni e tempeste».

Il rapporto Wmo presenta anche uno scenario preoccupante di quello che il futuro potrebbe riservare all’Asia, con i ghiacciai dell’Himalaya e dell’altopiano tibetano – le principali fonti di acqua dolce per oltre un miliardo di persone – che si stanno rapidamente ritirando.

L’inviato per l’acqua dei Paesi Bassi, Henk Ovink , ha avverito: «Per l’acqua, è ora o mai più. L’acqua è il tema che troviamo nell’energia, nella sicurezza alimentare, nella salute, nell’economia e nella collaborazione internazionale… Abbiamo davvero bisogno di cambiare i nostri comportamenti, i nostri atteggiamenti, le nostre azioni, la nostra governance e il modo in cui ci organizziamo intorno all’acqua».

Circa il 40% della popolazione mondiale è colpita dalla scarsità d’acqua; L’80% delle acque reflue viene scaricato non trattato nell’ambiente e oltre il 90% dei disastri sono legati all’acqua.