La svolta verde del florovivaismo al tempo dell’European green Deal

Agricoltura biologica, Vallardi (Lega): entro 15 giorni concluso l’iter della legge in Commissione al Senato

Legambiente e FederBio: »Ora si approvi al più presto la legge sull’agricoltura biologica rimasta per troppo tempo bloccata in Senato

[13 Novembre 2020]

Intervenendo ieri al secondo Forum nazionale sull’Agroecologia circolare organizzato da Legambiente, il presidente della Commissione agricoltura del Senato, il leghista Gianpaolo Vallardi, ha detto che, visto che si è arrivati ad un’unanimità di pareri favorevoli da parte delle diverse forze politiche, tra circa due settimane verrà concluso l’iter di approvazione della legge bloccata da tempo nella commissione da lui presieduta.

Legambiente e FederBio accolgono con favore l’annuncio del seb natore della Lega (ex Nord) ma sottolineano: «Ora però si passi dalle parole ai fatti, accelerando in questa direzione, per dare al Paese una legge sull’agricoltura biologica cruciale per la transizione ecologica e determinante sia per la salute dei cittadini che per la salvaguardia degli ecosistemi e la competitività dell’economia».

Le due associazioni chiedono con determinazione che «Venga definitivamente approvata la legge sull’agricoltura biologica attualmente arenata in Senato».

Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, ha ricordato che «Questa legge permetterebbe un rilancio e un sostegno del settore biologico, di incentivare la realizzazione di biodistretti, la formazione degli agricoltori per gestire al meglio questo settore e darebbe impulso e linfa vitale ad un comparto che ha visto negli ultimi anni una notevole crescita e che permette all’Italia di essere leader europeo. Tra l’altro un dispositivo di questo tipo permetterebbe anche di ricevere con maggiore efficacia le risorse che la commissione Ue ha stanziato e stanzierà per l’agricoltura biologica. Siamo soddisfatti dell’annuncio da parte del presidente Vallardi e seguiremo con attenzione i lavori in commissione per definire quest’ultimo passaggio, dopo il quale si potrà procedere all’approvazione finale del testo in Aula atteso da troppo tempo».

Per la presidente di FederBio Maria Grazia Mammuccini. «Con l’annuncio del presidente Vallardi, il Forum sull’Agroecologia circolare organizzato da Legambiente ha portato una bella notizia per il mondo del bio. L’imminente approvazione della legge sul biologico rappresenta, infatti, un passo fondamentale per tutto il settore, necessario per raggiungere gli obiettivi indicati dalle strategie europee Farm to Fork e Biodiversità che puntano a triplicare la superficie coltivata a biologico entro il 2030. Nella legge in approvazione ci sono contenuti importanti relativi alla ricerca, all’innovazione e alla formazione, l’attivazione di strumenti finalizzati all’integrazione tra produttori e operatori della filiera biologica come il riconoscimento dell’interprofessione e l’introduzione del marchio “biologico italiano” che può contribuire a consolidare le produzioni, dando più forza ai produttori agricoli nazionali. Riteniamo infine estremamente importante che l’agricoltura biologica sia riconosciuta come attività economica di interesse nazionale e che ne siano valorizzate le funzioni ambientali ed economico-sociali anche in vista della riforma della PAC».

Vallardi ha anche partecipato al webinar “Le strategie Europee al centro dello sviluppo per il settore florovivaistico nazionale, un’analisi tra opportunità e criticità in tempo di COVID”, oganizzato dall’associazione Florovivaisti Italiani e dal quale è emerso un cambiamento di rotta per adegfuarsi all’European Green Deal che mette al centro sia la mitigazione dei cambiamenti climatici che la tutela della biodiversità.

Il presidente dei Florovivaisti Italiani, Aldo Alberto, ha detto che «La maggiore minaccia alla biodiversità è rappresentata dal degrado dei territori e degli habitat naturali in assenza di infrastrutture verdi, nella loro indispensabile funzione di connettori biologici. E’, dunque, necessaria una strategia politica complessiva che armonizzi ambienti urbani e aree naturali tramite un dialogo costante col nostro settore. Anche sulla questione climatica, sarà indispensabile il pieno impegno del florovivaismo per l’attuazione dell’ampio programma di riforestazione e ammodernamento del patrimonio arboreo che dovrà essere attuato. L’altro asse portante del Green Deal, la strategia “Farm to fork”, avrà ugualmente impatto sul sistema produttivo florovivaistico, che dovrà produrre con il massimo rispetto degli standard qualitativi e ambientali, ampliando notevolmente gli investimenti tecnologici».

Dino Scanavino, vivaista e presidente Cia-Agricoltori Italiani ha sottolineato che «Oltre all’impegno economico a supporto delle imprese del settore, sarà necessario investire in ricerca e innovazione. La riduzione dei principi attivi per il contrasto alle fitopatie e gli scambi commerciali sempre più globalizzati rischiano di rendere precarie le produzioni in un settore che non ha nessun tipo di sostegno in caso di mancato reddito».