Shuku: «Insieme allo staff di Cospe abbiamo fatto un'analisi dei bisogni della scuola»
Grazie alla cooperazione internazionale a Bushat è nata la banca locale dei semi di comunità
Lo scopo è trasmettere le conoscenze circa le varietà di semi tradizionali del nord Albania, promuovendoli tra i contadini e tra le realtà del turismo rurale
[26 Ottobre 2022]
Dalla teoria alla pratica. Da qualche tempo, grazie al progetto Cospe “Alleanza per lo sviluppo e la valorizzazione dell’agricoltura familiare in nord Albania” è nata a Bushat, nel nord dell’Albania, la banca locale genetica di comunità.
Ovvero un luogo che ha lo scopo di trasmettere e conservare le conoscenze circa le varietà di semi tradizionali della zona, di conservarli, moltiplicarli e promuoverli tra i contadini e tra le realtà del turismo rurale. La banca dei semi serve dunque alla comunità ma anche per formare sul campo i giovani della scuola nazionale professionale “Ndre Mjeda” sull’utilizzo delle varietà autoctone.
«Insieme allo staff di Cospe abbiamo fatto un’analisi dei bisogni della scuola – ci racconta Engjell Shuku, agronomo albanese con anni di esperienza alle spalle presso le imprese agricole del nord dell’Albania, oggi alla “Ndre Mjeda” di Bushat – gli studenti mancavano gli strumenti per mettere in pratica le nozioni apprese in aula. La creazione della banca locale genetica della comunità ha permesso di diffondere le conoscenze circa le varietà di semi tradizionali della zona, di conservarli, moltiplicarli e promuoverli, mentre agli studenti è stata data la possibilità di fare pratica sia nel campo idattico, che presso la stessa banca».
La “banca” si trova infatti proprio dentro la scuola professionale e ad essa è collegato un campo didattico, a cui gli studenti e le studentesse hanno accesso. La scuola si rivolge ai giovani dai 15 ai 19 anni, i quali vengono coinvolti sia nel lavoro di conservazione, che nella coltivazione nel campo didattico, nella moltiplicazione e selezione dei semi per l’anno successivo, così come in altri processi. Un meccanismo di collaborazione, quello tra scuola e banca, vivo e dinamico: spesso sono gli studenti stessi a portare dalle loro case semi tradizionali che usano e conservano poi dentro le loro aziende.
Ma la banca svolge una funzione, oltre che di conservazione dei semi e di educazione per gli studenti, anche di scambio con i contadini custodi. Shuku ci racconta infatti come si sia creata una rete di contadini custodi, che si occupa di fornire e moltiplicare i semi e poi distribuirli gratuitamente agli altri contadini della zona: «Grazie alla sinergia tra contadini custodi e le donazioni dell’Istituto nazionale delle risorse genetiche, sono state raccolte 160 varietà tipiche di ortaggi».
In Albania, sono le donne ad avere il compito di preservare i semi per l’anno successivo, specialmente nelle zone collinari più isolate, e per questo sono particolarmente legate ai loro sapori e alle loro coltivazioni. Non stupisce quindi che la maggioranza dei contadini custodi siano donne, che costituiscono l’80% della forza lavoro nelle stesse aziende agricole.
«I contadini sono interessati a riappropriarsi della propria tradizione, tornando a coltivare le varietà autoctone tramandate dai loro nonni: prendono i semi e li coltivano, e poi tornano con un feedback sulla produzione e su come è andata la coltivazione», aggiunge Shuku.
Nel territorio dello Zadrima, dove la banca si trova, l’agricoltura e il turismo rurale sono molto sviluppati. Anche le realtà del turismo rurale, come ristoratori e agriturismi della zona, hanno reintrodotto i sapori tradizionali nei loro piatti, avendo un legame più forte con il territorio. Hanno tutti un forte legame col territorio e la tradizione. Dopo gli anni ‘90, l’introduzione delle varietà Ogm ha messo in grave pericolo questo legame.
La banca appare inoltre in diverse fiere locali, regionali e nazionali, e fa parte della Rete balcanica ed europea delle banche di semi della comunità, fatto che le conferisce importanza a livello nazionale, essendo, in Albania, unica nella sua forma.
La Banca locale genetica di comunità è una banca viva, che scambia, coltiva, moltiplica, seguendo un ciclo continuo, offrendo un servizio e al contempo preservando la cultura legata all’utilizzo dei semi tradizionali, ma anche una cultura a sapori speciali, tipici del cibo delle terre da cui questi provengono.
“Alleanza per lo sviluppo e la valorizzazione dell’agricoltura familiare in nord Albania” è il nome del progetto che Cospe porta avanti in Albania dal 2017 con l’obiettivo di favorire lo sviluppo economico dell’Albania settentrionale, a partire dalle sue risorse paesaggistiche e agro-pastorali. Per fare fronte alla carenza di infrastrutture e servizi per l’agricoltura e al progressivo spopolamento che affligge la regione, l’Alleanza si propone di mettere in rete l’agricoltura e l’allevamento a scala familiare, valorizzando sul territorio i saperi tradizionali, le produzioni tipiche e il turismo.
di Cospe per greenreport.it