Il maltempo piega l’agricoltura italiana, a rischio un frutto su quattro
Coldiretti: «È l’evidente conseguenza dei cambiamenti climatici». Ma nelle campagne della pianura padana trionfa la Lega di Matteo Salvini, che nega il riscaldamento globale
[27 Maggio 2019]
A causa del diffuso maltempo che, sull’onda dei cambiamenti climatici, ha finora caratterizzato la primavera italiana l’agricoltura nazionale sta attraversando un momento di profonda crisi: sale il conto dei danni censiti dalla Coldiretti, secondo la quale «si rischia di perdere un frutto su quattro nelle campagne italiane, dalle fragole alle ciliegie, dalle nespole alle albicocche, dalle pere ai meloni fino ai cocomeri per l’ondata di pioggia, grandine e allagamenti che ha devastato le coltivazioni e ridotto le disponibilità dei primi raccolti nel carrello della spesa», aumentando di conseguenza i prezzi al consumatore.
Duramente colpita dall’ultima perturbazione la Lombardia, anche se gli agricoltori sottolineano come l’anomalia meteorologica si sia fatta sentire lungo tutta la Penisola dove – precisa la Coldiretti – si è tramutata in un vero disastro per le coltivazioni in campo.
«L’ondata di maltempo fuori stagione è l’evidente conseguenza dei cambiamenti climatici in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici – sottolinea la Coldiretti – è ormai la norma, tanto da aver condizionato nell’ultimo decennio la redditività del settore agricolo, con le perdite di raccolti dovute a calamità naturali che hanno assunto un carattere ricorrente. Il risultato è una perdita da 14 miliardi di euro in un decennio per l’agricoltura italiana, tra danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne e perdite della produzione agricola nazionale».
Paradossalmente il tema dei cambiamenti climatici, centrale nei risultati elettorali conseguiti ieri in larga parte d’Europa, ha inciso però molto poco in Italia e in particolar modo dove si concentra gran parte dell’agricoltura nazionale: la pianura padana è sempre più calda (+2,5 °C negli ultimi 100 anni), i suoi campi coltivati e allevamenti contribuiscono da soli a oltre il 60% delle emissioni nazionali da fonte agricola e il partito che in queste regioni ha sbancato le elezioni europee è la Lega, il cui leader solo pochi giorni fa irrideva i cambiamenti climatici quasi fossero un pericolo inesistente.