Il vertice mondiale sulla salute delle piante riunito a Roma
Commission on Phytosanitary Measures: stabilire gli standard fitosanitari per proteggere piante, biodiversità e cibo
[6 Aprile 2022]
E’ in corso a Roma la 16esima sessione della Commission on Phytosanitary Measures (CPM), l’organo direttivo dell’International Plant Protection Convention (IPPC), che la Fao definisce «Un incontro chiave sulle misure per proteggere la salute delle piante ha preso il via oggi tra gli accresciuti sforzi di advocacy e le iniziative per definire standard globali di salute delle piante, contribuendo a proteggere la salute umana e la sicurezza alimentare.
All’IPPC che celebra il suo 70° anniversario, aderiscono 184 parti contraenti ed è l’unica entità internazionale o Onu incaricata di definire standard per proteggere piante e prodotti vegetali e facilitare il commercio di piante sicuro ed efficiente a livello globale. Dall’inizio della pandemia di Covid-19, l’IPPC ePhyto Solution haaiutato 106 Paesi a scambiarsi certificati fitosanitari digitali per accelerare il commercio sicuro, efficiente e a basso costo di piante e prodotti vegetali. Nel frattempo, la Phytosanitary Capacity Evaluation ha aiutato oltre 80 Paesi in tutti i continenti a migliorare i loro sistemi fitosanitari e rivedere la loro legislazione fitosanitaria attraverso facilitatori istruiti. Un processo che mira a modernizzare la legislazione fitosanitaria dei Paesi e a garantire la riservatezza e proteggere i diritti sovrani dei Paesi. Inoltre, il segretariato dell’IPPC si impegna a creare un sistema globale di allerta e risposta alle epidemie di parassiti per aiutare i Paesi a prepararsi e rispondere ai parassiti emergenti per proteggere i loro territori e il loro accesso ai mercati di esportazione.
Nel suo intervento di apertura del meeting di Roma, Beth Bechdol, vicedirettrice generale della Fao, ha detto che «Con la prima celebrazione dell’International Day of Plant Health che il 12 maggio sarà organizzata dalla Fao e con la prima International Plant Health Conference, che sarà ospitata dal Regno Unito nel settembre di quest’anno. Abbiamo l’opportunità per elevare il profilo delle questioni fitosanitarie».
La Bechdol ha ringraziato la Finlandia per la sua leadership nell’attuazione dell’International Year of Plant Health, che si è concluso nel luglio 2021, e lo Zambia per aver sostenuto l’istituzione di un International Day of Plant Health, decisa dalla 76a sessione dell’Assemblea generale dell’Onu la scorsa settimana. Il 2021 ha visto anche una maggiore cooperazione con il Comité de Liaison Europe-Afrique-Caraïbe-Pacifique, che ha portato a un memorandum d’intesa «Che attiverà lo sviluppo di materiali di advocacy e corsi di e-learning che potranno essere utilizzati da parte dei professionisti fitosanitari in tutto il mondo».
Secondo le stime della Fao, «I parassiti e le malattie delle piante causano perdite dei raccolti alimentari fino al 40% e i danni che provocano all’agricoltura aggravano il grave problema della crescente fame nel mondo e minacciano i mezzi di sussistenza rurali. In questo contesto, il lavoro in corso sull’adozione degli standard IPPC aiuterà i Paesi a mettere in atto le migliori pratiche in materia di salute delle piante e del loro commercio sicuro».
Il presidente della CPM, Lucien Kouame Konan, ha sottolineato che «Le sfide attuali a cui stiamo assistendo oggi non ci lasciano altra scelta che unire i nostri sforzi e mostrare il pieno impegno per la mitigazione degli effetti dei rischi adottando gli standard IPPC e applicandoli a livello nazionale e regionale».
Il meeting CPM di questa settimana è il primo sotto la nuova segreteria di Osama El-Lissy che ha evidenziato: «Il commercio sicuro di piante sane e prodotti vegetali oltre i confini costituisce la base della catena del valore alimentare e della lotta contro la fame nel mondo. Senza produzione vegetale, non ci sarà cibo per l’uomo né mangime per gli animali. L’IPPC ha un ruolo essenziale nel fornire le conoscenze e le politiche necessarie per garantire il movimento sicuro di miliardi di piante e prodotti vegetali attraverso i confini e, di conseguenza, per sostenere gli obiettivi di sviluppo sostenibile e non lasciare indietro nessuno».