La deregulation Ue per i nuovi OGM: la bozza del piano che cede alle multinazionali biotecnologiche
CEO e Friends of the Earth Europe: maggiori rischi per la biosicurezza e maggiore dominio del mercato per una manciata di compagnie biotecnologiche
[19 Giugno 2023]
L’ONG ARC ha pubblicato una serie di documenti “riservati” sulla bozza di regolamento della Commissione europea sulle Nuove tecniche genomiche (NGT, o nuovi OGM) e la valutazione d’impatto che la accompagna, preparati dalla Direzione generale della Salute e della sicurezza alimentare (DG SANTE). Una “pianta NGT” viene definita «Una pianta geneticamente modificata ottenuta mediante mutagenesi, cisgenesi, intragenesi mirate o una loro combinazione, a condizione che la pianta NGT non contenga materiale genetico proveniente dall’esterno del patrimonio genetico dei costitutori che possa essere stato temporaneamente inserito durante lo sviluppo della pianta NGT».
Secondo Corporate Europe Observatory (CEO), la bozza trapelata «Conferma i primi avvertimenti da parte di gruppi ambientalisti e di agricoltori sostenibili, gruppi di consumatori e scienziati». CEO ricorda che «Il 25 luglio 2018 la Corte di giustizia europea ha stabilito che gli NGT sono OGM e devono essere regolamentati come tali. Da allora, le compagnie di sementi biotecnologiche hanno fatto massicce pressioni per ottenere l’abolizione delle norme Ue sugli OGM per gli NGT».
Nina Holland, una ricercatrice di CEO, sottolinea che «Se questa proposta andasse in porto, significherebbe che questi OGM non saranno più soggetti a valutazione del rischio per la salute e l’ambiente, tracciabilità o etichettatura. Questo aumenterà i rischi per la biosicurezza e abolirà la libertà di scelta dei consumatori. Poiché i semi NGT saranno brevettati, questo eroderà i diritti degli agricoltori e porterà a un’ulteriore monopolizzazione del mercato già altamente concentrato dei semi. Il presupposto della Commissione secondo cui i nuovi OGM porterebbero a una maggiore sostenibilità si basano su affermazioni dell’industria, invece che su prove reali. Una questione fondamentale è che i presupposti per giustificare questa storica deregolamentazione si basano su affermazioni dell’industria, non su prove. In realtà, questo è un regalo alle compagnie di sementi biotecnologiche come Bayer, Corteva e BASF»
Recentemente, CEO e Friends of the Earth Europe hanno recentemente presentato una denuncia al Mediatore europeo contro il lavoro di preparazione molto parziale svolto dalla DG SANTE in vista di questa proposta. Il Mediatore ha avviato un’inchiesta. Le due ONG ribadiscono che «Il processo di consultazione della DG SANTE è stato molto parziale e ha tenuto molto più conto del punto di vista dell’industria rispetto a quello dell’agricoltura biologica, dell’ambiente o dei gruppi di consumatori».
Ecco gli elementi chiave della proposta di deregulation avanzata dalla DG SANTE e della quale è entrata in possesso ARC:
La proposta crea due categorie di nuove piante OGM. Quelli della “Categoria 1 NGT” sono quelle che, secondo la Commissione «Potrebbero anche essere presenti naturalmente o essere prodotte mediante allevamento convenzionale». Per piante geneticamente modificate non ci sarebbe nessuna valutazione del rischio per la salute e l’impatto ambientale, nessun test di rilevamento richiesto, nessuna tracciabilità, nessuna etichettatura per i consumatori, nessuna misura di monitoraggio o coesistenza. La DG SANTE prevede solo una “procedura di notifica” per questi OGM. Per le ONG, « Questo si traduce in una deregulation di vasta portata, un crollo della protezione dell’ambiente e della salute , che finora il commissario europeo per la salute Kyriakides e la DG SANTE hanno sempre negato che si sarebbe verificato».
La categoria 1 è definita da una serie di criteri (allegato 1), che si sviluppano attorno a un numero casuale di “20 modificazioni genetiche” quali delezioni, sostituzioni o inserzioni di nucleotidi. Tuttavia, non c’è modo di sapere se queste modifiche si verificano effettivamente in natura. Il semplice numero di nucleotidi modificati non significa che siano sicuri e gli effetti indesiderati della modifica non verranno controllati. CEO denuncia che «La proposta significa che i consumatori non avranno idea se stanno mangiando nuovi OGM , che sono inoltre non testati. Il settore alimentare senza OGM avrà difficoltà a evitare la contaminazione nella catena di approvvigionamento alimentare. Gli agricoltori e gli allevatori potranno sapere quali varietà sono Cat. 1 NGT, attraverso un registro pubblico». La bozza trapelata evidenzia che i nuovi OGM/NGT non saranno ammessi nell’agricoltura biologica. «In questo senso – fanno notare le associazioni – i nuovi OGM sono ancora OGM. Tuttavia, per il gruppo deregulation degli NGT non ci saranno regole di coesistenza, quindi, «Sarà impossibile per gli agricoltori e gli allevatori biologici, così come per gli agricoltori convenzionali che producono per l’industria alimentare senza OGM, evitare la contaminazione e mantenere i loro campi privi di OGM». E il risltato sarà che «Le imprese che già dominano il pool di brevetti su queste tecnologie, come Corteva, Bayer e BASF, potranno con questa proposta entrare nel mercato dell’Ue con OGM non etichettati e non rintracciabili, ma brevettati, che faranno aumentare ulteriormente il loro controllo sugli agricoltori e sulla produzione alimentare in Europa».
L’unica eccezione prevista nella categoria 1 sono colture GM resistenti agli erbicidi, che dovranno comunque essere autorizzate, per il loro evidente impatto negativo sulla sostenibilità. Tutti gli altri prodotti NGT (categoria 2) saranno regolamentati, ma la procedura di autorizzazione sarà semplificata rispetto alle attuali norme Ue sugli OGM. «Questi saranno ancora etichettati, ma non sarà richiesto alcun piano di monitoraggio, né un metodo di rilevamento in determinate condizioni – spèiegano ancora a CEO – Sorprendentemente, la Commissione vuole ancora monitorare “i potenziali rischi per la salute o l’ambiente, l’impatto degli impianti NGT sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale, nonché gli impatti sull’agricoltura biologica e sull’accettazione da parte dei consumatori dei prodotti NGT” – ma non avrà la possibilità di avere dati sui rischi, né i consumatori sapranno cosa stanno mangiando».
A maggio, oltre 300 organizzazioni hanno scritto una lettera al vicepresidente della Commissione Ue Frans Timmermans per mantenere in vigore le norme Ue sugli OGM per tutti gli OGM e quindi fermare la prevista deregulation dei nuovi OGM. Oltre 400.000 cittadini hanno firmato una petizione per chiedere esattamente questo.
La Holland conclude: «La DG SANTE è stata fortemente influenzata dalle lobby delle multinazionali dei semi biotecnologici che da anni chiedono questa deregolamentazione. Sono stati supportati da un gruppo di scienziati legati all’industria, come quelli della piattaforma di lobby EU-SAGE. Questa bozza di proposta significa un completo indebolimento delle norme Ue sugli OGM. Le multinazionali dei semi biotecnologici – che sono anche i principali produttori di pesticidi – aumenteranno in modo massiccio i profitti ottenendo l’accesso al mercato dell’Ue con alimenti GM non testati, non etichettati, ma brevettati. In pratica questo significa anche rinunciare alla libertà di scelta per i consumatori e arrecare danno all’agricoltura biologica e senza OGM. Anche il vicepresidente Timmermans ha affermato che tale deregolamentazione può aiutare a ridurre i pesticidi, senza alcun fatto a sostegno di queste ipotesi. Il principale responsabile del Green Deal vede come una realtà politica che se vuole far approvare la legge sulla riduzione dei pesticidi SUR, dovrà essere data in cambio della deregulation dei nuovi OGM. Questo “mercanteggiamento” significherebbe de facto dissolvere le norme UE esistenti sugli OGM, come un mero compromesso per ottenere qualcos’altro. Questa è una pessima idea. Non ci sono prove che i nuovi OGM ridurranno i pesticidi , e poiché le società dominanti di sementi e pesticidi biotecnologici sono la stessa cosa (Bayer, BASF, Corteva, Syngenta) ci sono ancora meno motivi per credere che questa sarebbe la loro priorità».