Il Cigno verde ha partecipato alle manifestazioni avvenute ieri nel trevigiano
Legambiente in marcia contro i pesticidi, in attesa delle elezioni europee
Gentili: «Supportare una veloce emanazione dei decreti attuativi relativi alla legge sull’agricoltura biologica»
[2 Maggio 2024]
Contro l’uso massiccio dei pesticidi in agricoltura e l’espansione delle monocolture, ieri la società civile è scesa in piazza a manifestare tra Cison di Valmarino e Follina – in provincia di Treviso – con la convinta partecipazione alla “Marcia stop pesticidi” di Legambiente, l’associazione ambientalista più diffusa sul territorio italiano.
«Serve un cambio di rotta radicale verso un’agricoltura sostenibile che miri alla riduzione dell’uso di pesticidi, al sostegno delle produzioni biologiche ed all’adozione di pratiche agro-ecologiche capaci di coniugare la necessaria produzione alimentare con il rispetto della salute pubblica, dell’ambiente e dei lavoratori», spiega Angelo Gentili, responsabile Agricoltura di Legambiente.
Una necessità motivata dai dati contenuti nel report “Stop pesticidi nel piatto”, elaborato come sempre dal Cigno verde: l’edizione 2023 parte da 6085 campioni di alimenti di origine vegetale e animale provenienti da agricoltura biologica e convenzionale sottoposti ad analisi e relativi a 15 Regioni italiane.
A destare preoccupazione è il fatto che, seppur nei limiti di legge, nel 15,67% dei campioni regolari sono state trovate tracce di un fitofarmaco e nel 23,54% di diversi residui; nei prodotti biologici, invece, sono stati rintracciati residui solo nell’1,38% dei campioni, una contaminazione probabilmente dovuta al cosiddetto “effetto deriva” determinato dalla vicinanza ad aree coltivate con i metodi dell’agricoltura convenzionale.
«Per questo – continua Gentili – occorre continuare a supportare una veloce emanazione dei decreti attuativi relativi alla legge sull’agricoltura biologica, recentemente approvata dopo tredici anni di attesa, perché, è utile ribadirlo, il biologico è la via maestra per ridurre drasticamente l’utilizzo dei pesticidi. Il multiresiduo deve essere combattuto attraverso procedimenti normativi».
In particolare, secondo il Cigno verde sono tre le urgenze: l’adozione del nuovo Pan (Piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari la cui ultima stesura risale al 2014); l’applicazione della strategia europea From farm to fork (che chiede entro il 2030 la riduzione del 50% dei fitofarmaci utilizzati); l’attivazione di una specifica legge nazionale sul multiresiduo che, sulla base delle attuali evidenze scientifiche, vieti la compresenza di principi attivi.
Allo stesso tempo, l’associazione ambientalista ha ribadito anche l’importanza della battaglia contro il glifosato, sostanza resa ancora legale attraverso una recente proroga di ulteriori dieci anni, che mette a rischio biodiversità, ecosistemi e salute umana.
Non è mancata, poi, una stoccata all’Ue: nell’opinione dell’associazione ambientalista, gli obiettivi strategici del 50% in meno di pesticidi entro il 2030 sono stati completamente disattesi a danno di biodiversità e salute.
«Il Parlamento europeo – conclude nel merito Gentili – ha disatteso gli obiettivi strategici del 50% in meno di pesticidi entro il 2030 non approvando il regolamento specifico. Una scelta assurda e inconcepibile, con conseguenze gravi a carico della biodiversità e della nostra salute. Serve cambiare velocemente rotta. Le prossime elezioni europee siano un punto di svolta anche su questo fronte».