Lo strano caso dell’Australia: non vuole immigrati ma vende la terra agli stranieri

Gran Bretagna, Cina, Usa e Bahamas i più grandi accaparratori di terre fertili australiane

[9 Gennaio 2019]

Anche se ormai la Papua Nuova Guinea e nemmeno Nauru vogliono essere più territori di deportazione dei migranti che cercano di raggiungere l’Australia, il governo nazional-conservatore prosegue nella sua crociata contro gli stranieri, almeno quelli poveri, visto che per i ricchi le porte sono aperte e l’invasione o i presunti attentati alla sovranità nazionale cessano non appena frusciano le banconote,

Mentre i barconi con i poveracci venivano respinti, nel 2018 i ricchi sono sbarcati in massa e hanno acquistato o affittato altri milioni di ettari, soprattutto nel Northern Territory (NT), amministrato direttamente dal governo federale.

In Australia le imprese straniere controllano direttamente 52,6 milioni di ettari di terreni agricoli. Il 13%, ma nel  Northern Territory questa percentuale arriva a ben il 27% e questo accaparramento di terreni sta crescendo.

Secondo un rapporto appena pubblicato dal governo di Canberra, nell’ultimo anno la di terreni agricoli australiani da parte di stranieri è aumentata di oltre 2 milioni di ettari, In totale le terre agricole australiane sono valutate in 394 milioni di ettari.

Chris McLennan spiega sul Katherine Times che il più grande acquisto di terreni è avvenuto nel Northern Territory, a Katherine dove molte grandi fattorie con pascoli  hanno proprietari stranieri: «La proprietà della terra si sta trasferendo all’estero più velocemente che altrove». Se è vero che per ora sono passate di mano una manciata di fattorie, è altrettanto vero che gli stranieri stanno affittando terreni che coprono aree enormi.

McLennan evidenzia che «Nell’ultimo anno, il controllo straniero, quasi sempre sotto forma di leasing, nel NT è aumentato di quasi il 7% nell’ultimo anno, con altri 951.000 ettari che hanno cambiato di mano».

Anche nella Western Australia c’è stato un aumento del 6,9% (890.000 ha) di terreni acquistati o affittati da stranieri, mentre il Queensland si posizione in fondo alla classifica, con un incremento dello 0,06% (10.000 ha) di terre vendute ai forestieri.

Se sono ancora i britannici  i maggiori investitori nelle terre agricole australiane, con circa il 2,6%, i cinesi li stanno quasi raggiungendo con circa il 2,3%, mentre gli investitori statunitensi detengono circa lo 0,7%  totale dei terreni agricoli.

Ma è il  Northern Territory, una delle porte chiuse dalle quali cercano di entrare i migranti asiatici e un territorio dove vivono ancora molte comunità aborigene,  a preoccupare di più: gli stranieri si sono accaparrati più terreni che altrove: su 14,6 milioni di ettari di terra disponibile, 54,6 milioni di ettari sono controllati da investitori non australiani e la maggior parte di questi terreni viene ultilizzata per allevare bestiame, con un forte impatto sia sulla eccezionale biodiversità del NT che sul clima.

Secondo il Katherine Times molta altra terra potrebbe passare di mano entro quest’anno, visto che sono in vendita grandi appezzamenti di terreno, come la Tanumbirini Station della Thames Pastoral Company, che è proprietà di un fondo di investimento del Regno Unito, un territorio enorme che si estende su oltre 5.000 chilometri quadrati a est di Daly Waters che la Thames Pastoral ha acquistato per circa 33 milioni di dollari australiani nel 2012 dalla Sterling Buntine.

Un’altra fattoria in vendita è la Forrest Hill Station, che copre 54.000 ettari a sud-est di Katherine, acquisita dalla Thames nel 2013 $ 6,4 milioni di dollari.

E spulciando i dati si fanno anche scoperte sconcertanti: uno dei più grandi nuovi proprietari di terreni agricoli australiani (oltre la Cina) è il piccolo Stato insulare delle Bahamas che nel 2018 è passato praticamente dal nulla a controllare i 2.201.000 ettari  di terreni fertili australiani, circa un sesto della superficie del piccolo e ricchissimo paradiso fiscale dei Caraibi.

Il fenomeno è  così esteso che il governo sta preparando il primo registro delle proprietà straniere e dei diritti di accesso all’acqua.

La più grande proprietaria terriera del NT resta comunque un’australiana, Gina Rinehart erede della compagnia mineraria Hancock Prospecting  che negli ultimi anni ha comprato enormi appezzamenti di terra come Riveren, Inverway, Willeroo, Aroona ed ex proprietà di S. Kidman and Company come Brunchilly e Helen Springs.