Lotta biologica e biopesticidi all’olio di neem per sconfiggere la resistenza agli insetticidi
Uno studio a guida italiana dimostra che la convivenza è possibile
[5 Aprile 2017]
I parassiti delle piante sono sempre più resistenti agli insetticidi e questo rappresenta una minaccia per le produzioni agricole e la salute pubblica, mentre la ricerca scientifica deve continuamente aggiornare il suo arsenale di insetticidi e antibiotici. Secondo lo studio “Neem (Azadirachta indica): towards the ideal insecticide?”, pubblicato su Natural Product Research da un team guidato da Angelo Benelli e Angelo Canale del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell’università di Pisa, ed al quale hanno partecipato anche Chiara Toniolo e Marcello Nicoletti (Università La Sapienza di Roma), Hakon Higuchi (National central university di Taiwan) e Kadarkarai Murugan (Bharathiar University, India), «In questo scenario, i prodotti naturali di origine vegetale sono alleati preziosi per invertire questa tendenza negativa. Un aiuto in questo senso viene dall’olio di neem, estratto dalla pianta asiatica Azadirachta indica»,
Canale , il cui team di ricerca ha recentemente condotto degli studi proprio sull’ Azadirachta indica, spiega che «I prodotti a base di neem, così come altri estratti vegetali, hanno dimostrato efficacia nei confronti di più di 100 specie di artropodi nocivi, con meccanismi multipli di azione insetticida che rendono poco probabile l’insorgenza di resistenza nelle specie trattate. Sono inoltre a basso costo e presentano caratteristiche di ridotta tossicità verso i mammiferi”.
All’università di Pisa sottolineano che «In particolare, come dimostrano le più recenti ricerche condotte in collaborazione con diverse istituzioni nazionali e internazionali (tra cui le Università La Sapienza di Roma, di Camerino e di Padova, oltre a numerosi atenei in Francia, Inghilterra, Germania, Repubblica Ceca, Egitto, Arabia Saudita, Iran, Cina, India, Corea del Sud, Malesia, Giappone e Stati Uniti), l’olio neem è ideale se utilizzato come insetticida nella lotta integrata con agenti di controllo biologico, dato che risulta nocivo per le specie dannose, quali zanzare e acari, ma ha una ridotta tossicità verso alcuni loro predatori, come ad esempio anfibi e pesci».
Benelli conclude: «Le classiche strategie di controllo biologico con possono quindi essere integrate con successo mediante l’utilizzo di nanoformulati insetticidi ecocompatibili, con ridotti effetti non-target e nei confronti dell’ambiente».