Nelle piantagioni di tabacco del Malawi lavorano migliaia di bambini che non vanno a scuola
Dopo la pandemia di Covid-19, in Malawi più di 400.000 bambini e bambine non sono tornati a scuola
[22 Dicembre 2022]
Secondo un folto gruppo di relatori speciali ed esperti indipendenti dell’Onu, «Un gran numero di bambini che lavorano nelle piantagioni di tabacco in Malawi non vanno a scuola» ed esortano il governo di Lilongwee le imprese produttrici di tabacco che operano nel Paese a «Migliorare le condizioni di lavoro e garantire la protezione dei diritti umani in tutta la catena di fornitura».
Gli esperti firmatari del rapporto sono: Siobhán Mullally, relatore speciale sulla tratta di persone, in particolare donne e bambini, Tomoya Obokata, relatore speciale sulle forme contemporanee di schiavitù, comprese le sue cause e conseguenze , Fernanda Hopenhaym (presidente), Pichamon Yeophantong (vicepresidente), Elżbieta Karska, Robert McCorquodale e Damilola Olawuyi del Gruppo di lavoro sui diritti umani e le società transnazionali e altre imprese commerciali , Ashwini KP, Relatore speciale sulle forme contemporanee di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e intolleranza correlata, Dorothy Estrada Tanck (Presidente), Ivana Radačić (Vicepresidente), Elisabeth Broderick, Meskerem Geset Techane e Melissa Upreti del Gruppo di lavoro sulla discriminazione contro le donne e le ragazze, Michael Fakhr, relatore speciale sul diritto al cibo.
Gli esperti affermano che nel piccolo Paese dell’Africa australe, «Nonostante l’abolizione del sistema di “affitto”, persistono serie preoccupazioni in relazione ai rischi di tratta di bambini e di lavoro forzato. I Paesi in cui hanno sede le compagnie del tabacco devono rafforzare l’azione per prevenire la tratta a fini di lavoro minorile e forzato».
Il team di esperti indipendenti dell’Onu dice di aver stabilito un dialogo con alcune delle principali imprese coinvolte nell’industria del tabacco del Malawi, compresi giganti come British American Tobacco, Imperial, Philip Morris International e Japan Tobacco Group dopo che sono state segnalate violazioni dei diritti umani all’interno del settore.
Il rapporto presentato all’Onu denuncia che «I casi segnalati colpiscono oltre 7.000 adulti e 3.000 bambini. Le piantagioni di tabacco in Malawi si trovano solitamente in aree remote dove l’accesso all’assistenza e alla protezione contro le violazioni dei diritti dei lavoratori è limitato e l’azione per prevenire la tratta di persone è debole. La lontananza delle fattorie ha anche un impatto negativo sull’accesso dei bambini all’istruzione e alla scuola».
Dopo la pandemia di Covid-19, in Malawi più di 400.000 bambini e bambine non sono tornati a scuola e gli esperti Onu confermano che «Un gran numero di bambini che lavorano nelle piantagioni di tabacco rimane ancora fuori dalla scuola e non è tornato a scuola dopo la pandemia». Gli esperti hanno apprezzato «Gli sforzi intrapresi dal Malawi e da alcune compagnie del tabacco, anche sostenendo programmi di alimentazione scolastica e borse di studio, ma si stanno rivelando insufficienti».
Gli esperti hanno sottolineato «La discriminazione nei confronti delle donne nelle zone rurali, che porta alla conclusione di contratti solo con i capifamiglia maschi, il che aumenta i rischi di sfruttamento e abuso. Il lavoro delle donne rimane invisibile».
Data questa terribile situazione di sfruttamento che arriva fino alla schiavitù, cli esperti hanno chiesto urgentemente di «Rafforzare il monitoraggio, l’applicazione e la responsabilità delle imprese per prevenire le violazioni dei diritti umani e garantire che i codici di condotta siano effettivamente attuati nella pratica. Le organizzazioni dei lavoratori, la società civile e i sindacati svolgono un ruolo di fondamentale importanza nella protezione dei diritti dei lavoratori e nella prevenzione della tratta a fini di lavoro forzato e minorile».
Gli esperti indipendenti Onu concludono: «Saranno essenziali continue collaborazioni e sostegno alla società civile e alla commissione nazionale per i diritti umani e la garanzia di uno spazio civico. Devono essere garantite una maggiore trasparenza, rendicontazione e due diligence sui diritti umani nella catena di approvvigionamento del tabacco».