Post-terremoto: salva la fioritura a Castelluccio. Arrivano i trattori per la semina delle lenticchie
Esultano Coldiretti, M5S e Realacci: una miracolosa corsa contro il tempo
[3 Aprile 2017]
Coldiretti Umbria annuncia che «L’arrivo dei trattori e degli altri mezzi agricoli scortati nell’altopiano, salva lo straordinario spettacolo della fioritura della lenticchia di Castelluccio atteso da 250mila turisti, ma anche una specialità divenuta il simbolo della riscossa delle aree terremotate».
Coldiretti commenta positivamente la possibilità di transito alternativo offerta agli agricoltori anche grazie all’esercito dopo la mobilitazione per ridurre un insostenibile percorso. La carovana dei trattori, scortata dalle forze dell’ordine e da Protezione civile, vigili del fuoco e personale Anas ha potuto così passare attraverso la galleria di Forca Canapine e raggiungere il Pian grande, ai piedi del colle di Castelluccio di Norcia, per dare il via alle operazioni di semina delle rinomate lenticchie.
Anche Ermete Realacci (PD) presidente della Commissione ambiente s della Camera sottolinea che « La semina delle lenticchie di Castelluccio è fondamentale perché è un pegno per il futuro. Gli sforzi in corso per garantirla con l’aiuto dell’esercito sono di grande importanza. I Piani di Castelluccio fioriti sono uno dei paesaggi più suggestivi dell’Appennino e le lenticchie IGP di Castelluccio di Norcia sono un simbolo importante dell’economia di qualità di quelle zone. Lo avevo detto anche nel mio intervento in Aula alla Camera durante la discussione generale della legge di conversione del decreto terremoto».
«Una corsa contro il tempo per garantire la sopravvivenza di un prodotto simbolo delle aree terremotate che alimenta un importante indotto economico ed occupazionale e svolge un effetto traino per il turismo e l’intero settore agroalimentare. La lenticchia di Castelluccio – evidenzia Coldiretti Umbria – è un prodotto dell’agricoltura di montagna coltivato in maniera del tutto naturale a quota 1.400 metri secondo le prescrizioni del disciplinare di produzione approvato dall’Unione europea. La lenticchia viene seminata su una superficie di circa 525 ettari per una produzione che, a seconda delle stagioni si aggira attorno ai 3.700 quintali di prodotto. La Lenticchia di Castelluccio di Norcia IGP è confezionata in sacchetti di juta o plastica ed in contenitori di cartone, dal peso di 250 gr, ½ kg o 1 kg che riportano, in tutti e tre i casi il marchio comunitario IGP (Indicazione Geografica Protetta). Un aspetto da tenere in considerazione è infatti quello della difesa della lenticchia di Castelluccio di Norcia Igp dalle frodi che si sono allargate anche su Internet».
Esultano anche i deputati del Movimento 5 Stelle della Commissione Agricoltura: «Grazie alla tenacia e alla passione degli agricoltori, e all’aiuto dell’Esercito, oggi va in porto la semina che a giugno ci farà ammirare la celebre fioritura delle lenticchie di Castelluccio di Norcia, uno spettacolo della Natura che ogni anno richiama in zona circa 250mila turisti. Un indotto che sarà salvaguardato solo se la strada, ancora danneggiata a causa del sisma, sarà pronta per quel periodo. Chiediamo pertanto al Governo e alle Autorità competenti di garantire la fine dei lavori viari e l’accessibilità all’area in tempo per il momento della fioritura».
Filippo Gallinella, il deputato umbro del M5S in commissione agricoltura, conclude: «La semina di oggi è un “miracolo” per Castelluccio di Norcia, Comune distrutto dal terremoto, e per tutta l’Umbria, tra le regioni che continuano a vivere le ricadute negative del terremoto in Italia Centrale su diversi settori produttivi. Sopravvivono le eccellenze agroalimentari del Made in Italy che provengono da quest’area e alle quali è collegato l’indotto del turismo enogastronomico, insieme a quello naturalistico. E’ appunto il caso della lenticchia di Castelluccio, un prodotto dell’agricoltura di montagna coltivato in maniera del tutto naturale nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini».