Fao, Undp e Unep: l'87% dei crescenti aiuti ai produttori è dannoso per l'Agenda 2030 di sviluppo sostenibile
Un’opportunità multimiliardaria: tagliare i finanziamenti dannosi all’agricoltura
Riutilizzare 470 miliardi di dollari che distorcono i prezzi e ci allontanano dagli obiettivi ambientali e sociali
[15 Settembre 2021]
Il sostegno globale ai produttori del settore agricolo ammonta a 540 miliardi di dollari all’anno, pari al 15% del valore totale della produzione agricola, e si prevede che entro il 2030 aumenterà di oltre 3 volte, arrivando a 1,759 trilioni di dollari. Ma il nuovo rapporto, “A multi-billion-dollar opportunity: Repurposing agricultural support to transform food systems”, presentato da Fao, United Nations development programme (Undp) e United Nations environment programme (Unep) fa notare che «L’87% di questo sostegno, circa 470 miliardi di dollari, distorce i prezzi ed è dannoso per l’ambiente e la società».
Per questo le tre agenzie Onu chiedono di «Riutilizzare gli incentivi dannosi per raggiungere più degli Obiettivi di sviluppo sostenibile del 2030 e realizzare il decennio delle Nazioni Unite per il ripristino dell’ecosistema» .
Il rapporto evidenzia che «L’attuale sostegno ai produttori consiste principalmente di incentivi di prezzo, come tariffe di importazione e sussidi all’esportazione, nonché sussidi fiscali che sono legati alla produzione di una merce o di un input specifico. Questi sono inefficienti, distorcono i prezzi del cibo, danneggiano la salute delle persone, degradano l’ambiente e sono spesso iniqui, anteponendo le grandi imprese agricole ai piccoli agricoltori, gran parte dei quali sono donne».
Nel 2020, nel mondo 811 milioni di persone hanno patito la fame cronica e quasi una persona su tre (2,37 miliardi) non ha avuto accesso a un’alimentazione adeguata per tutto l’anno. Nel 2019, circa 3 miliardi di persone, in ogni regione del mondo, non potevano permettersi una dieta sana.
Il rapporto sottolinea che «Mentre oggi la maggior parte del sostegno agricolo ha effetti negativi, circa 110 miliardi di dollari sostengono infrastrutture, ricerca e sviluppo e avvantaggiano il settore alimentare e agricolo in generale. Riconfigurare il sostegno ai produttori agricoli, piuttosto che eliminarlo, aiuterà a porre fine alla povertà, eradicare la fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione, promuovere l’agricoltura sostenibile, favorire il consumo e la produzione sostenibili, mitigare la crisi climatica, ripristinare la natura, limitare l’inquinamento e ridurre le disuguaglianze».
Il direttore generale della Fao, Qu Dongyu, ha detto che «Questo rapporto, pubblicato alla vigilia dell’UN Food Systems Summit, è un campanello d’allarme per i governi di tutto il mondo affinché ripensino i regimi di sostegno all’agricoltura per renderli adatti allo scopo di trasformare i nostri sistemi agroalimentari e contribuire ai 4 vantaggi: una migliore alimentazione, una migliore produzione, un ambiente migliore e una vita migliore».
Infatti, il nuovo rapporto è stato pubblicato proprio in vista del prossimo vertice sui sistemi alimentari, della 15esima Conferenza delle parti sulla biodiversità e della 26esima Conferenza delle parti sul clima, eventi globali che consentiranno ai governi di assumere impegni multilaterali per ripensare ai sussidi agricoli obsoleti, progredire meglio nell’era post-Covid-19, impegnarsi in questa strategia sostenibile e coordinare e monitorare la sua attuazione.
Come è noto, attraverso le emissioni di gas serra provenienti da diverse fonti, tra le quali letame sparso sui pascoli, fertilizzanti sintetici, coltivazione del riso, combustione di residui colturali e cambiamenti nell’uso del suolo, l’agricoltura è uno dei principali contributori al cambiamento climatico. Allo stesso tempo, i produttori agricoli sono particolarmente vulnerabili agli impatti della crisi climatica, come il caldo estremo, l’innalzamento del livello del mare, la siccità, le inondazioni e gli attacchi di locuste. Per Per Fao, Undp e Unep, «Continuare con il support-as-usual peggiorerà la triplice crisi planetaria e alla fine danneggerà il benessere umano. Raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi richiede uno spostamento dei sostegni, soprattutto nei Paesi ad alto reddito, dati a un’industria della carne e dei latticini fuori misura, che rappresenta il 14,5% delle emissioni globali di gas serra . Nei Paesi a basso reddito, i governi dovrebbero prendere in considerazione di riutilizzare il loro sostegno ai pesticidi e ai fertilizzanti tossici o alla crescita di monocolture».
Secondo la direttrice esecutiva dell’Unep, Inger Andersen, «I governi hanno ora l’opportunità di trasformare l’agricoltura in un importante motore del benessere umano e in una soluzione per le imminenti minacce del cambiamento climatico, della perdita della natura e dell’inquinamento. Passando a un sostegno agricolo più rispettoso della natura, equo ed efficiente, possiamo migliorare i mezzi di sussistenza e allo stesso tempo ridurre le emissioni, proteggere e ripristinare gli ecosistemi e ridurre l’uso di prodotti agrochimici».
Il rapporto evidenzia i casi dove è stato avviato questo processo virtuoso: lo Stato indiano dell’Andhra Pradesh che ha adottato una politica di Zero Budget Natural Farming; la riforma delle politiche agricole del 2006 in Cina che sostiene la riduzione dell’uso di fertilizzanti minerali e di pesticidi chimici; il regime di pagamento unico nel Regno Unito che ha rimosso i sussidi in accordo con la National Farmers’ Union; l’Unione europea, dove la diversificazione delle colture è stata incentivata attraverso la riforma della Politica Agricola Comune (PAC) e il programma senegalese PRACAS per incentivare gli agricoltori a coltivare colture più diversificate. Sebbene non esista una strategia valida per tutti per riutilizzare il sostegno ai produttori agricoli, il rapporto raccomanda ai governi un ampio approccio in 6 fasi: misurare il sostegno fornito; Comprendere i suoi impatti positivi e negativi; Identificare le opzioni di riutilizzo; Prevedere i loro impatti; Affinare la strategia proposta e dettagliare il suo piano di attuazione; monitoraggio della strategia attuata.
L’amministratore dell’Undp, Achim Steiner, conclude: «Ridestinare il sostegno all’agricoltura per spostare i nostri sistemi agroalimentari in una direzione più verde e sostenibile, anche premiando le buone pratiche come l’agricoltura sostenibile e gli approcci climatico smart, può migliorare sia la produttività che i risultati ambientali. Aumenterà anche i mezzi di sussistenza dei 500 milioni di piccoli agricoltori in tutto il mondo, molti dei quali donne, garantendo condizioni di parità più eque. Ottimizzando il sostegno al settore agricolo, utilizzando un approccio trasparente, personalizzato e basato sulle prove, il nostro pianeta trarrà vantaggio da un sistema agroalimentare globale più sano, sostenibile, equo ed efficiente».