Via libera definitivo alla Legge sull’agricoltura biologica. Soddisfatti ambientalisti e agricoltori
Legambiente, Slow Food e associazioni del biologico: voto storico che mette al centro l’agroecologia attenta all’ambiente e alla salute dei consumatori
[3 Marzo 2022]
La legge sul biologico è finalmente una realtà. Il Senato ha approvato in via definitiva il DDL n. 988 “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico” e Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, ricorda che «Dopo ben 13 anni, finalmente l’Italia ha la sua legge sul biologico. L’approvazione definitiva arrivata ieri dal Senato con un largo consenso, 195 voti favorevoli, 4 astenuti e nessun contrario, – dichiara – rappresenta una giornata storica per il nostro Paese. L’Italia ha finalmente una normativa che rende merito, favorendo, incentivando e promuovendo l’agricoltura bio di qualità, sostenibile, attenta all’ambiente e alla salute dei consumatori. Un’agricoltora bio di cui l’Italia è leader in Europa e di cui, in tutti questi anni, la nostra associazione si è fatta portavoce, raccontando i territori e i suoi protagonisti e chiedendo a gran voce l’approvazione di questa legge».
Angelo Gentili, responsabile nazionale agricoltura di Legambiente, aggiunge: «La transizione ecologica e la lotta alla crisi climatica passano anche attraverso l’agroecologia e un rinnovo del comparto agricolo in chiave sostenibile. La legge sul biologico, da questo punto di vista, rappresenta uno strumento strategico per moltiplicare la realizzazione dei biodistretti in modo capillare nel nostro Paese e per implementare significativamente l’intero settore anche rispetto a quanto chiede l’Europa con le strategie Farm To Fork e Biodiversità».
AIAB, AssoBio, Associazione Biodinamica, AssocertBio e FederBio plaudono al lavoro di tutti i parlamentari che «Ha portato alla conclusione in tempi estremamente rapidi – meno di un mese dall’ultima votazione alla Camera dei Deputati del 9 febbraio – una norma chiave per supportare la transizione ecologica dei sistemi agricoli e per l’intero comparto agroalimentare italiano. L’approvazione del disegno di legge n.988 giunge in un momento strategico e consente anche all’Italia di allinearsi alle politiche Ue che, con il Green Deal, la strategia Farm to Fork e il Piano d’azione Europeo per il biologico, puntano a una crescita consistente del settore. Grazie alla legge sarà possibile utilizzare le risorse economiche per il sostegno all’agricoltura, la promozione dei prodotti alimentari e la ricerca che l’Unione europea ha espressamente vincolato all’agricoltura biologica e biodinamica. Dopo 15 anni e 3 legislature è passata una norma fondamentale, tanto attesa dal settore. Il nostro Paese ha un primato nel biologico conquistato grazie all’impegno di tanti agricoltori, spesso giovani, e di operatori della filiera che hanno creduto nella scommessa di conciliare il legittimo interesse d’impresa con il bene pubblico della difesa del suolo, della biodiversità e della salute dei cittadini. Oggi questo impegno viene finalmente riconosciuto con l’approvazione della legge sul bio».
Secondo le associazioni del biologico. «La norma contiene elementi particolarmente significativi come la possibilità di registrare il marchio biologico “Made in Italy”, istituire distretti biologici che consentono di sviluppare l’agricoltura e l’economia dei territori rurali e adottare un Piano d’Azione nazionale per favorire lo sviluppo del biologico italiano come metodo avanzato dell’approccio agroecologico. Il biologico rappresenta un’occasione concreta per creare opportunità di occupazione per i giovani e per lo sviluppo economico e sociale dei territori rurali, inoltre ha un ruolo centrale per il clima, per la tutela della biodiversità e per offrire soluzioni innovative per il resto dell’agricoltura».
FederBio, AIAB, AssoBio, Associazione Biodinamica, AssocertBio, concludono: «L’impegno unitario delle associazioni del bio ha consentito di ottenere un grande risultato che, nonostante gli innumerevoli attacchi strumentali e gli argomenti utilizzati per screditare la biodinamica e cercare d’indebolire tutto il settore del biologico, ha permesso di approvare il testo di legge. Questa norma, attesa da oltre 15 anni, è essenziale per sostenere la conversione agroecologica, consentendo anche all’Italia di avvalersi del sostegno economico dedicato a questa agricoltura sostenibile certificata per far crescere il settore sia in termini di produzione che di consumi. Grazie a questa legge il biologico può diventare il motore di rilancio dell’intero comparto agroalimentare. L’Italia ha una forte vocazione al biologico, che va incrementata e valorizzata con investimenti in ricerca, innovazione, formazione e comunicazione per continuare ad essere leader tra i Paesi europei che stanno investendo fortemente in questa forma di agricoltura che tutela l’uomo e l’ambiente, oltre a creare concrete opportunità di occupazione per i giovani e le donne».
Per Barbara Nappini di Slow Food Italia, «Siamo in presenza di un passaggio epocale verso un’agricoltura rispettosa dell’ambiente e amica della salute dei consumatori. Un passo concreto verso una reale “transizione ecologica”. Un traguardo da accogliere con entusiasmo perché ci permetterà di acquistare prodotti che hanno a cuore la salute e la sicurezza ambientale».
Per Slow Food Italia, quella approvata «Una legge che va incontro all’esigenza di una vera modernità agricola. Perché la modernità agricola è nelle mani di coloro, soprattutto giovani, che lavorando la terra coniugano i vantaggi offerti dalle innovazioni tecnologiche con i saperi e le pratiche ancestrali, garantiscono il rispetto delle esigenze ecosistemiche, gestiscono le risorse naturali e limitano le esternalità negative, assicurando così una produzione adeguata in qualità e quantità. La legge infatti va a disciplinare aspetti importanti non solo per le 80.000 aziende che già praticano l’agricoltura biologica, ma anche per le tante aziende agroalimentari italiane, per la ricerca scientifica, per i consumatori, per i territori e soprattutto per le comunità che quei territori li abitano».
Soddisfatta anche una delle protagoniste politiche dell’approvazione della legfe sul biologico, Rossella Muroni di FacciamoECO, che ha commentato: «Approvata finalmente in via definitiva la legge per la tutela, lo sviluppo e la promozione dell’agricoltura e dell’acquacoltura biologiche. Un passo avanti importante per il bio italiano, che piace ed è in crescita costante per la qualità e per il legame con i territori, perché rispetta ambiente e salute, nonché per la sua funzione agro-ecologica. Quella biologica, lo riconosce anche la Fao, è un’agricoltura sostenibile, che garantisce una maggiore biodiversità e aiuta il clima riducendo le emissioni e catturando CO2 nel terreno. Esattamente quanto richiedono la crisi climatica in atto e il Green deal europeo.
Il testo prevede misure importanti: dal tavolo tecnico per la produzione biologica all’educazione al consumo, alle agevolazioni per la conversione al bio, anche attraverso forme associative e contrattuali per rafforzare la filiera e il lavoro. Una legge richiesta da associazioni e cittadini, attesa da 70mila aziende di un settore in cui siamo leader in Europa e che ha ampie opportunità di crescita. Una buona notizia per il futuro della nostra agricoltura buona, sana e sostenibile».