Vigneti ecosostenibili: piccoli accorgimenti gestionali favoriscono farfalle e uccelli

Sperimentazione di 3 anni nell’Oltrepò pavese: la gestione alternata dell’interfila favorisce rese e biodiversità

[16 Giugno 2022]

A livello globale, l’intensificazione dell’agricoltura rappresenta una grave minaccia per la biodiversità e per gli ecosistemi e, in questo contesto, la viticoltura appare particolarmente rilevante. Le superfici vitate sono infatti in costante incremento, e la stragrande maggioranza dei vigneti è contraddistinta da un’intensità di gestione che generalmente lascia poco spazio a forme di vita diverse dalla vite stessa, con ovvi impatti sulla biodiversità e sugli ecosistemi locali. Ora, lo studio “No more silent (and uncoloured) springs in vineyards? Experimental evidence for positive impact of alternate inter-row management on birds and butterflies”, pubblicato sul Journal of Applied Ecology da  Mattia Brambilla del Dipartimento di scienze e politiche ambientali dell’università Statale di Milano e dall’entomologo Francesco Gatti della Fondazione Lombardia per l’Ambiente, apre nuove prospettive di coesistenza tra vigneti e fauna.

Lo studio dei due ricercatori – entrambi della Iolas – Associazione per lo Studio e la Conservazione delle Farfalle –  è stato condotto in Oltrepò pavese, una delle aree viticole più importanti dell’Italia settentrionale, ma anche una delle aree caratterizzate dalla maggiore diversità biologica. Per 3  anni, la ricerca ha «Valutato come una semplice misura gestionale, individuata sulla base dei risultati di ricerche pregresse, possa contribuire all’ambizioso e importante obiettivo di rendere i vigneti più ospitali per la biodiversità e più “funzionanti” da un punto di vista ecosistemico, a beneficio anche della viticoltura stessa».

All’università Statale di Milano spiegano che «Lo studio ha condotto un esperimento per verificare l’effetto della gestione alternata della vegetazione al suolo nei vigneti sulla biodiversità. La gestione alternata implica il taglio dell’erba o la lavorazione del suolo (a seconda del sistema adottato dal viticoltore) in una interfila (lo spazio tra due file di viti) ogni due, anziché in tutte le file. Durante la sperimentazione, gli agricoltori tagliavano l’erba o lavorano il suolo (attraverso fresatura o altre lavorazioni superficiali) a file alterne, per poi tagliare o lavorare le file precedentemente non trattate dopo un periodo di alcune settimane. Dopo un primo anno senza interventi, la gestione alternata dell’interfila è stata adottata in un numero variabile di siti in primavera-estate nei due anni successivi, secondo un disegno sperimentale di tipo BACI (Before and After Control-Impact), quello più indicato per la valutazione dell’effetto di trattamenti e sperimentazioni».

Per la loro sensibilità alle variazioni ambientali, come gruppi biologici target sono stati scelti uccelli e farfalle, che sono stati censiti lungo transetti lineari di 200 m di lunghezza, ricadenti in vigneti sia convenzionali che biologici, con e senza gestione alternata.

I ricercatori dicono che «I risultati dei censimenti in relazione all’adozione della misura sperimentale hanno mostrato un effetto positivo della gestione alternata dell’interfila sul numero di specie per transetto, sia per quanto riguarda gli uccelli che le farfalle. La gestione alternata inoltre favorisce la ricchezza specifica e l’abbondanza di uccelli insettivori (importanti per limitare specie potenzialmente dannose per le coltivazioni) e granivori (che contribuiscono a contenere le cosiddette “erbacce”), mentre mostra un effetto più debole sulle specie che potrebbero eventualmente arrecare danni alla produzione, in quanto potenziali consumatori di uva. Parallelamente, i ricercatori hanno valutato gli effetti della tipologia di uso del suolo su questi stessi gruppi di uccelli: quella più importante per i potenziali servizi ecosistemici forniti dagli uccelli è la copertura di cespugli, che aumenta ricchezza e abbondanza di insettivori e granivori, ma non quelle dei potenziali consumatori di uva».

Brambilla illustra l’effetto positivo della gestione alternata dell’interfila su uccelli e farfalle: «Si può immaginare l’alternanza di interfila con erba alta e con erba bassa o suolo lavorato come un sistema cucina-sala da pranzo per gli uccelli insettivori: le fasce con abbondante vegetazione erbacea consentono la presenza di invertebrati e, in particolare, di insetti, che vengono predati molto più facilmente dagli uccelli dove l’erba è bassa o assente. Anche per alcune specie granivore, è sicuramente più facile reperire i semi dove la copertura del suolo è più scarsa”. Francesco Gatti spiega le ragioni dell’effetto favorevole per le farfalle: “Dove l’erba è tagliata in modo uniforme, o il suolo è interamente lavorato, è più difficile trovare piante fiorite e il periodo di disponibilità di risorse alimentari per le farfalle (e per molti altri impollinatori) è molto più ridotto. La gestione alternata assicura una più regolare e frequente presenza di fiori, in grado di offrire alle farfalle le risorse trofiche che esse necessitano».

Ma cosa cambia per gli agricoltori? I due ricercatori rispondono che «I viticoltori coinvolti non hanno riportato effetti negativi dovuti alla gestione alternata. Al contrario, diversi di loro hanno notato un impatto positivo sulla percezione delle proprie aziende da parte dei consumatori, che si sono mostrati molto interessati alle iniziative per la biodiversità, illustrate da apposito materiale divulgativo messo a punto nell’ambito del progetto e spiegate attraverso incontri partecipativi organizzati dall’associazione Eliante con gli stakeholder locali».

All’università Statale di Milano sono convinti che «La gestione alternata dell’interfila del vigneto, molto facile da adottare, può quindi contribuire ad aumentare rapidamente l’idoneità dei vigneti per la biodiversità. Al tempo stesso, può incrementare anche i servizi ecosistemici (“offerti” dagli uccelli e importanti anche per gli agricoltori) e l’attrattiva delle aziende per attività ricreative in natura, contribuendo così alla loro multifunzionalità». Brambilla e Gatti concludono: «La gestione alternata può diventare parte di interventi e strategie per la biodiversità (tra cui quelle legate alla nuova Politica Agricola Comune), ma dovrebbe essere idealmente associata a concomitanti strategie a livello di paesaggio per massimizzarne i benefici e la portata: mantenere o ricreate fasce arbustate e porzioni di prato, per esempio, è fondamentale per molte specie di uccelli e farfalle».