7 rinvii a giudizio e un patteggiamento per il furto di corallo nella ZPS Punta Campanella e Capri

Il Wwf parte civile al processo al tribunale di Salerno

[15 Settembre 2020]

L’8 settembre, al Tribunale Ordinario di Salerno, si è conclusa l’udienza preliminare di un procedimento a carico di 8 persone accusate di associazione per delinquere e di inquinamento ambientale ed alle quali è stato contestato di «aver causato la compromissione e il deterioramento significativi e misurabili di alcuni banchi di corallo (appartenente alla specie protetta “corallum rubrum”) situati all’interno delle aree marine protette dello scoglio dell’Isca in Praiano e Capo di Conca, all’interno della ZPS IT8030011 denominata “Fondali marini di Punta Campanella e Capri”».

I bracconieri, perché privi dei necessari titoli abilitativi, durante numerose immersioni, avrebbero  il i corallo protetto utilizzando tecniche vietate che avrebbero comportato il danneggiamento dell’ecosistema marino. Il corallo sarebbe poi stato rivenduto a intermediari in collegamento con soggetti appartenenti al remunerativo circuito del traffico illecito di corallum rubrum.

Il Wwf denuncia che è «Coinvolta anche una società che, secondo l’accusa, sarebbe stata costituita al solo fine di fornire legittimità apparente alle attività. Le indagini si sono svolte attraverso il ricorso alle intercettazioni delle comunicazioni telefoniche intercorrenti tra gli indagati e agli accertamenti tecnici effettuati nei luoghi oggetto delle immersioni contestate».

Uno degli imputati ha chiesto e ottenuto il patteggiamento, accettando la pena di 1 anno e 2 mesi di reclusione e 13.333 euro di multa concordati con la Procura della Repubblica.

Tutti gli altri imputati sono stati rinviati a giudizio. La prima udienza dibattimentale si svolgerà il 17 novembre presso la II Sezione Penale (I collegio) del Tribunale Ordinario di Salerno.

Per Donatella Bianchi, presidente del Wwf Italia, «E’ un primo grande risultato che testimonia la necessità di predisporre misure sempre più efficaci di controllo dei nostri mari, per difendere le sue preziose risorse dalle attività di pesca e prelievo illegali. Il Wwf, ammesso parte civile nel processo, continuerà il suo impegno nel contrasto ad ogni crimine ambientale, anche in sede giudiziaria, a supporto della preziosa azione delle forze dell’ordine e della Magistratura. Un particolare ringraziamento agli avvocati Arnaldo Franco e Andrea Franco, del Foro di Salerno che ci assistono in questo processo».