Aida Confindustria: per ridurre il caldo estremo, aumentare del 30% le alberature in città

Studio su The Lancet: con più verde urbano meno decessi anche nelle città italiane

[22 Febbraio 2023]

Inizia oggi a Milano “MyPlant & Garden – International Green Expo”, la più importante fiera professionale dell’ortoflorovivaismo, del garden e del paesaggio in Italia e l’Associazione Nazionale Imprese di Difesa e Tutela Ambientale (AIDA) di Confindustria oggi organizza “Natura e divertimento: salute per tutti, nessuno escluso. Nuove proposte inclusive per i parchi cittadini”, un convegno di approfondimento ma anche un momento di riflessione,

Ad AIDA ricordano che «L’allarme nasce dalla “isola urbana di calore”, un fenomeno che determina un microclima più caldo all’interno delle aree urbane rispetto alle campagne o alle aree rurali. Il fenomeno è noto dal XIX secolo, ma solamente negli ultimi anni ha suscitato interesse nel mondo scientifico. Un aumento di calore, intorno ai 5° C, determinato non solo da una progressiva diminuzione delle aree verdi, ma anche dall’utilizzo di materiali che assorbono molto calore e che pertanto si scaldano anche di più, basti pensare alla quantità di asfalto presente in un contesto urbano».

Il convegno si basa su quanto emerso dallo studio “Cooling cities through urban green infrastructure: a health impact assessment of European cities”, pubblicato recentemente su The Lancet da un team internazionale di ricercatori guidato dall’Institut de Salut Global de Barcelona (ISGlobal) e che  si è concentrato sull’isole di calore, stimando che i tassi di mortalità su una popolazione di circa 57 milioni di abitanti, residenti in 93 città europee, ed evidenziando che «L’effetto del cambiamento climatico potrebbe essere mitigato da una maggiore copertura alberi». Le conclusioni dello studio che ha associato l’esposizione al calore alla mortalità prematura, all’insorgenza di malattie dell’apparato cardio-respiratorio e ai ricoveri ospedalieri.

I ricercatori ricordano che «L’esposizione al calore è stata associata a mortalità prematura, malattie cardiorespiratorie e ricoveri ospedalieri. Ciò è particolarmente vero con le ondate di caldo, ma si verifica anche con temperature moderatamente elevate in estate. Le città sono particolarmente vulnerabili alle alte temperature. La minore vegetazione, la maggiore densità abitativa e le superfici impermeabili di edifici e strade, compreso l’asfalto, provocano una differenza di temperatura tra la città e le aree circostanti, un fenomeno noto come isola di calore urbana. In considerazione del riscaldamento globale e della crescita urbana, questo effetto dovrebbe peggiorare nei prossimi decenni.

La principale autrice dello studio, Tamara Iungman di ISGlobal, sottolinea che «Le previsioni basate sulle emissioni attuali rivelano che le malattie e i decessi legati al calore diventeranno un onere maggiore per i nostri servizi sanitari nei prossimi decenni».

Il team internazionale di ricerca guidato da Mark Nieuwenhuijsen, direttore dell’ISGlobal’s Urban Planning, Environment and Health Initiative, ha stimato i tassi di mortalità delle persone di età superiore ai 20 anni che vivono in 93 città europee (per un totale di 57 milioni di abitanti), tra giugno e agosto 2015, e raccolto dati sulle temperature giornaliere nelle aree rurali e urbane di ogni città. Le analisi sono state eseguite con un’alta risoluzione (aree di 250 m x 250 m). Prima di tutto, è stata studiata la mortalità prematura simulando uno scenario ipotetico senza un’isola di calore urbana. Poi, i ricercatori hanno stimato la riduzione delle temperature – le morti che potrebbero essere evitate – che si otterrebbe aumentando la copertura arborea fino al 30%.

Nieuwenhuijsen  ha spiegato che «Il nostro obiettivo è informare i responsabili delle amministrazioni locali sui vantaggi dell’integrazione delle aree verdi in tutti i quartieri per promuovere ambienti urbani più sostenibili, resilienti e sani».

I I risultati dimostrano che, da giugno ad agosto 2015, le città erano in media più calde di 1,5ºC rispetto alle aree circostanti e che a questo aumento delle temperature urbane possono essere attribuite 6.700 morti premature, che rappresentano il 4,3% della mortalità totale durante i mesi estivi e l’1,8% della mortalità durante tutto l’anno.  Lo studio evidenzia che «Un terzo di questi decessi (2.644) avrebbe potuto essere evitato aumentando la copertura arborea fino al 30% dello spazio urbano, il che ridurrebbe le temperature. In generale, le città con i più alti tassi di mortalità per eccesso di calore si trovavano nell’Europa meridionale e orientale, essendo queste città quelle che avrebbero beneficiato maggiormente di un aumento della copertura arborea».

AIDA sottolinea che «La città di Roma potrebbe evitare duecento decessi all’anno estendendo la sua copertura arborea dall’attuale 9% attuale al 30%. A Napoli, il 17% di alberi in più eviterebbe 75 decessi all’anno. A Milano, passare dal 6% attuale al tanto ambito 30% eviterebbe più di 60 decessi all’anno. E non finisce qui. Salendo al 30% di copertura arborea, ci sarebbero 42 morti in meno all’anno a Bologna, 38 a Genova, 3 a Padova, 30 a Palermo, 71 a Torino, 9 a Trieste».

Lo studio evidenzia i vantaggi sostanziali di piantare più alberi nelle città , anche se gli autori riconoscono che «Questo può essere difficile in alcune città a causa della loro conformazione»  e che «Piantare alberi dovrebbe essere combinato con altri interventi come tetti verdi o altre alternative per ridurre il temperatura».

Nieuwenhuijsen  evidenzia che «I nostri risultati mostrano anche la necessità di preservare e mantenere gli alberi che già abbiamo perché sono una risorsa preziosa e i nuovi alberi richiedono molto tempo per crescere. Inoltre, non si tratta solo del numero di alberi, ma anche di come distribuirli».

Le analisi sono state fatte con i dati del 2015 perché i dati sulla popolazione per gli anni successivi non erano disponibili, ma, come sottolinea Iungman, «I risultati sono generalizzabili e lo studio fornisce informazioni preziose per adattare le nostre città e renderle più resilienti all’impatto del cambiamento climatico .  Qui esaminiamo solo l’effetto degli alberi sulla temperatura, ma l’aumento delle aree verdi nelle città ha molti altri benefici per la salute , tra cui l’aumento dell’aspettativa di vita, la riduzione dei problemi di salute mentale e il miglioramento della funzione cognitiva delle persone».

Uno degli autori dello studio, Antonio Gasparrini, professore di biostatistica ed epidemiologia alla London School of Hygiene & Tropical Medicine, ricorda che «La vulnerabilità ai cambiamenti di calore da città a città si basa su una serie di fattori. Comprendere i vantaggi di politiche come l’aumento della copertura arborea può aiutare a informare le misure per ridurre i rischi e prevenire le morti evitabili, soprattutto con i cambiamenti climatici».

AIDA conclude: «Il riscaldamento globale è in corso, così come la crescita urbana è in costante aumento. E’ necessario correre ai ripari».