La lettera aperta della Società italiana per la storia della fauna al ministro dell’Ambiente
Amarena, limitarsi a monitorare i cuccioli dell’orsa uccisa potrebbe essere una cattiva idea
«Se non si cambierà l’approccio operativo, considerando una grave sconfitta la perdita di ogni singolo esemplare di orso bruno marsicano, la battaglia per la sua salvaguardia è già persa in partenza»
[7 Settembre 2023]
Dopo quattro giorni di tentativi di cattura falliti il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise ha deciso di sospendere le ricerche finalizzate al recupero e messa in sicurezza degli orsetti, dichiarando di voler continuare nell’azione di monitoraggio.
Abbiamo già vissuto una analoga esperienza con la piccola Morena, recuperata nel maggio del 2015, allevata fino al rilascio in natura avvenuto nel mese di dicembre e rinvenuta morta, nonostante il “monitoraggio” del Parco, nel successivo luglio 2016.
La decisione di sospendere i tentativi di cattura non può non lasciare perplessi. Come è possibile passare, in meno di ventiquattro ore, dal ritenerli incapaci di provvedere da soli al proprio nutrimento e a selezionare un sito di tana per il futuro letargo – come in effetti il loro stato di sviluppo lascia chiaramente prevedere –, ad esprimere soddisfazione per la loro capacità di alimentarsi in autonomia?
Così come le preoccupazioni originariamente espresse circa il forte rischio di rimanere vittime nell’incontro con animali selvatici si sono trasformate, nell’ultimo comunicato, nella rinunciataria e assolutoria affermazione “è bene ricordare che le possibilità di sopravvivenza, purtroppo, non sono alte e che le insidie, anche naturali (interazioni con altre specie), sono molte.”
Signor ministro, crediamo fermamente che se non si cambierà l’approccio operativo, considerando una grave sconfitta la perdita di ogni singolo esemplare di orso bruno marsicano, la battaglia per la sua salvaguardia è già persa in partenza.
di Corradino Guacci, presidente della Società italiana per la storia della fauna