Amazzonia: gli incendi minacciano anche le tribù incontattate
Gli indios: è il risultato dei discorsi anti-indigeni e anti-ambientalisti di Bolsonaro
[29 Agosto 2019]
A lanciare un nuovo allarme è Survival International: «La sopravvivenza delle tribù incontattate in Amazzonia è ora a rischio poiché le fiamme stanno consumando alcuni dei loro ultimi rifugi nella foresta. Nell’Amazzonia orientale, sono stati segnalati incendi nell’area dove vivono i gruppi ancora incontattati della tribù degli Awá, negli ultimi lembi di foresta pluviale rimasti nella regione. La popolazione locale riferisce che i taglialegna che hanno appiccato i focolai sono armati pesantemente e impediscono ai pompieri di accedere all’area. Uno straordinario video di due membri incontattati della tribù è stato diffuso il mese scorso. Non si sa se gli uomini nel video siano ancora vivi perché la loro foresta è in fiamme».
Sempre in Brasile, ma molto lontano dal territorio Awá, brucia anche la foresta ancestrale della tribù degli Uru Eu Wau Wau – il popolo dell’aquila arpia”, alcuni dei quali sono ancora incontattati. Gli Uru Eu Wau Wau, che utilizzano le grandi piume delle arpie per farne copricapi e per le frecce da caccia, chiamano i loro vicini incontattati “Jururei”, che significa “coraggiosi”. La loro riserva è da molto tempo nel mirino di fazendeiros e coloni.
I Guajajara, che vivono vicino agli Awá, sono da tanto tempo impegnati nella protezione delle foreste degli Awá incontattati. I Guardião da Amazônia pattugliano regolarmente la foresta a rischio della propria vita per espellere i taglialegna abusivi e hanno anche spento incendi. I Guardião Guajajara temono che gli incendi che stanno devastando l’Amazzonia possano spazzare via gli Awá incontattati e, con una petizione inviata al governo brasuiliano hanno chiesto un’azione urgente: «Egregi Signori Ministri, vi chiedo cortesemente di sostenere i Guardiani Guajajara e il loro importantissimo lavoro per proteggere la foresta dei vicini Awá incontattati. Le tribù incontattate sono i popoli più vulnerabili del pianeta. Senza la loro foresta, gli Awá del territorio indigeno di Arariboia saranno spazzati via. I Guardiani Guajajara pattugliano il territorio e notificano le invasioni alle autorità. Le loro spedizioni sono efficaci, ma hanno urgente bisogno del vostro sostegno. Per favore, adottate subito misure atte a sostenere i Guardiani e a fornire loro le risorse di cui hanno urgente bisogno: equipaggiamento e funzionari governativi che li accompagnino nei pattugliamenti. Non c’è tempo da perdere: la sopravvivenza degli Awá di Arariboia è una questione da affrontare ora, o mai più».
Survival sottolinea che «Gli Awá, noti come la Tribù più minacciata della Terra, sono già sottoposti a forti pressioni poiché i taglialegna illegali stanno devastando i loro territori, che sono rimaste come vere e proprie isole di verde in mezzo a un mare di deforestazione. Le tribù incontattate sono i popoli più vulnerabili del pianeta. A meno che la loro terra non sia protetta, per loro sarà la catastrofe».
La Coordenação das Organizações Indígenas da Amazônia Brasileira (COIAB), il coordinamento delle organizzazioni indigene dei 9 Stati dell’Amazzonia brasiliana (Amazonas, Acre, Amapá, Maranhão, Mato Grosso, Pará, Rondônia, Roraima e Tocantins) che riunisce le associazioni indigene locali, le federazioni indigene regionali, alle organizzazioni di donne, insegnanti e studenti indigeni, ha pubblicato una “Nota di ripudio contro il processo di distruzione dell’Amazzonia da parte del Governo Bolsonaro” nella quale si legge: «La CIAB esprime la sua estrema preoccupazione riguardo alla rapida distruzione della foresta amazzonica, casa delle nostre famiglie e fonte di tutte le risorse di cui abbiamo bisogno per vivere. Il tasso record di deforestazione e di focolai (intimamente legati) sono la conseguenza dei discorsi di genocidi “anti-indigeni” e “anti-ambientalisti” di questo governo. Taglialegna, accaparratori di terre, latifondisti irresponsabili approfittano dell’indebolimento della vigilanza ambientale per avanzare sulla nostra casa: l’Amazzonia. L’indebolimento dell’applicazione della legge è il risultato dei discorsi di Bolsonaro e degli attacchi violenti contro la foresta amazzonica e i nostri parenti indigeni che lì vivono».
Gli indios del COIAB ricordano che «La deforestazione e l’ondata record degli incendi distruggono delle áreas de proteção ambiental e i nostri territori. I comportamenti di questo governo producono così delle gravi conseguenze per la nostra sopravvivenza attuale e futura. Come esempio, richiamiamo l’attenzione sugli incendi che attualmente stanno devastando l’ Ilha do Bananal, nello Stato di Tocantins e la Terra Indígena Apyterewa nel sud dello Stato del Pará, dove vivono dei popoli indigeni, compresi dei gruppi in isolamento volontario. Gli incendi stanno per distruggere le foreste che restano in queste regioni, spazi vitali per la sopravvivenza delle nostre famiglie».
Il COIAB fa notare che «Lo Stato del Mato Grosso è il più colpito per il numero di focolai. Oltre ad avere una forte industria agroalimentare, il Mato Grosso è anche la casa di molte delle nostre famiglie, ma anche di popoli isolati. La presenza di molti di loro non è stata ancora riconosciuta dallo Stato brasiliano e può darsi che stiano fuggendo o soffrendo o soffrendo per le violenze strutturali a causa degli elevati tassi di deforestazione e di incendi. Gli Stati di Pará, Mato Grosso e Amazonas quest’anno sono i leader in termini di deforestazione ed è proprio in questi Stati che vive una importante popolazione del nostro popoloe, così come la maggioranza dehgli ultimi popoli isolati del Brasile. Non permetteremo una tale distruzione delle nostre case… Amazônia! Vogliono farla finita con te, ma noi resisteremo. Per te, per noi, lotteremo! Non una goccia di sangue in più!»
La leader indigena Sonia Guajajara, candidata dal Partido Socialismo e Liberdade alle ultime elezioni presidenziali brasiliane vinte da Bolsonaro, ha dichiarato: »Stiamo mettendo i nostri corpi e le nostre vite in prima linea per cercare di salvare i nostri territori … Sono decenni che noi popoli indigeni denunciamo le violazioni che subiamo ovunque in Brasile… Sotto il governo anti-indigeno di Jair Bolsonaro, queste minacce si sono ora drammaticamente aggravate, perché [la sua politica] normalizza, incita e dà forza alla violenza contro l’ambiente e contro di noi, i popoli indigeni e i nostri territori».
In una dichiarazione congiunta, i leader del popolo Huni Kuin hanno detto: «La natura sta piangendo e anche noi stiamo piangendo. Se non fermiamo la distruzione di Madre Natura, le generazioni future vivranno in un mondo completamente diverso da quello odierno. Questo è il grido di Madre Natura, che ci chiede di aiutarla. E noi stiamo già lavorando oggi perché l’umanità abbia un futuro. Ma se non fermeremo questa distruzione in tempo, saremo quelli che saranno estinti, bruciati, e il cielo scenderà su di noi, come ha già cominciato ad accadere».
Secondo il direttore generale di Survival International, Stephen Corry, «Questi incendi non sono solo una catastrofe ambientale, ma sono anche dei potenziali genocidi. Incoraggiando gli invasori e gli allevatori che hanno appiccato questi incendi, il presidente Bolsonaro sta firmando una condanna a morte per le tribù incontattate le cui case stanno andando in fiamme. Se la loro foresta muore, semplicemente non sopravviveranno».
Mentre Francesca Casella, direttrice dell’ufficio italiano di Survival, conclude: «Il Brasile ha già le risorse per proteggere i territori indigeni da incendi e invasioni. Si tratta semplicemente di avere anche la volontà politica di farlo. Proteggere i diritti e i territori indigeni costa relativamente poco, ma costituisce il modo di gran lunga più efficace ed efficiente di proteggere al contempo larghe porzioni di foresta perché i popoli indigeni sono i migliori custodi della natura. Urge una massiccia presa di posizione pubblica, l’unica forza in grado di imporre radicali cambi di politica interna e assicurare cambiamenti reali e a lungo termine».
Sin dalla settimana scorsa, i leader indigeni di tutta la regione amazzonica brasiliana denunciano gli incendi devastanti che li hanno colpiti «Come una pestilenza» e «Atti di terrore che fanno ammalare i nostri bambini e uccidono gli animali».