Antropocene, “l’Age of man” è iniziata nel 1610?

L’invasione/colonizzazione delle Americhe ha avuto un impatto senza precedenti sul pianeta e le specie

[12 Marzo 2015]

Nello studio “Defining the Antropocene” pubblicato da Nature Perspectives, due geografi, Simon Lewis dell’University college London e Mark Maslin dell’università di Leeed, sottolineano che «il tempo è diviso dai geologi secondo marcati cambiamenti nello stato della Terra. Le ultime modifiche ambientali globali indicano che la Terra potrebbe essere entrato in una nuova epoca geologica umana dominata Antropocene». Siamo ancora formalmente nell’Olocene, iniziato più di 11.500 anni fa, quando si è conclusa l’ultima glaciazione, ma ora gli scienziati dicono che l’umanità ha drammaticamente cambiato di nuovo la Terra. Fino ad ora l’inizio di questa “Age of man” era stata fissata con l’inizio della rivoluzione industriale e, più recentemente, con i primi test nucleari. Il working group on the “Antropocene”, un gruppo internazionale di ricercatori, sta riesaminando dati e prove ed annuncerà quella che ritiene la data di inizio della nuova era nel 2016, ma secondo i due scienziati britannici l’arrivo degli europei in America avrebbe avuto un impatto senza precedenti sul pianeta e per questo segnerebbe l’alba dell’Antropocene.

Lewis e Maslin passano in rassegna la genesi storica dell’idea e, invece deirequisiti formali per per il riconoscimento di una nuova epoca, valutano i segni di origine antropica nei dati  geologici, giungendo alla conclusione che «l’evidenza suggerisce che le varie date proposte due appaiono  conformi ai criteri per segnare l’inizio del Antropocene: il 1610 e il 1964. L’istituzione formale di un’epoca dell’Antropocene segnerebbe un cambiamento fondamentale nel rapporto tra l’uomo e il sistema Terra».

Per individuare l’inizio di questa nuova fase, i geologi sono alla ricerca di un “Golden Spike”, un segnale chiaro nascosto nelle rocce, nei sedimenti o nel ghiaccio, e Maslin spiega: «Cerchiamo di questi Golden Spike: un punto reale nel tempo che possa mostrare un dato di quando l’intera Terra è cambiata. Se si guarda indietro attraverso l’intero, meraviglioso tempo geologico, abbiamo definito in quel modo quasi ogni confine». Lo  studio suggerisce che questo Golden Spike dell’Antropocene sarebbe nel 1610 e che l’arrivo degli invasori/colonizzatori europei nelle Americhe nei 100 anni precedenti «E’ stato l’inizio di una grande trasformazione globale».

Lewis sottolinea che «dopo, il rapido commercio globale ha in poco tempo spostato le specie. Il mais dall’America Centrale è stato coltivato in Europa meridionale e in Africa e in Cina, le patate dal Sud America sono state coltivate nel Regno Unito. E attraverso l’Europa e la Cina le specie hanno fatto il percorso nella direzione opposta: il grano è arrivato nell’America del Nord e lo zucchero è arrivato in Sud America – una vera miscelazione di specie in tutto il mondo. Abbiamo visto queste specie saltare continenti, che è un impatto geologicamente senza precedenti, portando la Terra su una nuova traiettoria evolutiva».

I polini  antichi trovati nei sedimenti rappresentano un dato di questo cambiamento, ma secondo i due ricercatori britannici «un altro Golden Spike riguarda malattie mortali portati nelle Americhe dall’Europa». Lewis ha ricordato al programma Science in Action del World Service BBC che nelle Americhe «sono morti circa 50 milioni di persone, e la maggior parte di quelle persone erano agricoltori. E su quei terreni agricoli è cresciuta di nuovo alla vegetazione originale. foresta tropicale, foresta secca o savana E circa la metà del peso secco di un albero è in carbonio, così tutta questa vegetazione che cresceva ha rimosso abbastanza carbonio dall’atmosfera per vedere un calo pronunciato nella concentrazione globale atmosferica di anidride carbonica, che può essere visto nei dati delle carote di ghiaccio. Questo fornisce un marcatore esatto dell’Antropocene al 1610, il punto più basso della CO2 nei dati ice core».

Un’altra data di inizio dell’Antropocene potrebbe essere il 1964, quando si sono conclusi test nucleari degli anni ’40, ’50 e primi anni ’60, dopo l’entrata in vigore della moratoria. In questo caso il Golden Spike sarebbe fornito da un aumento carbonio radioattivo nell’atmosfera mentre erano in corso i test, seguito da un calo molto brusco quando sono stati fermati. Ma Maslin fa notare che, «Anche se il segnale era molto forte, la radioattività non è dipesa da altri grandi cambiamenti in atto in quel momento. A metà degli anni ‘60, c’è stato cambiamento enorme in tutto il pianeta, che si chiama la “grande accelerazione”, con la popolazione in aumento del 2% all’anno, cambiamenti senza precedenti nel settore agricolo e nella produzione alimentare, ma il marcatore non si collega a questo in qualsiasi forma o maniera»

Jan Zalasiewicz, dell’università di Leicester, che è a capo del working group on the “Antropocene”, commentando la ricerca in un’intervista a Rebecca Morelle della BBC, ha detto che «è un interessante pezzo di lavoro con alcune “idee interessanti”. Il working group ne discuterà certamente . Si va ad aggiungere positivamente al dibattito globale sull’Antropocene ed al  crescente numero di suggerimenti su dove dovrebbe iniziare. La suggestione del 1610 riflette chiaramente un evento storico importante, anche se avrebbe bisogno di ulteriori prove, credo che, se i criteri che suggeriscono funzionino meglio dei molteplici segnali ormai noti per essere associati alla “grande accelerazione” della metà del XX secolo»