Arresti domiciliari per i leader ambientalisti di El Salvador

In prigione dall’11 gennaio per aver difeso le risorse idriche e la biodiversità

[25 Agosto 2023]

Il 23 agosto, il Centro Judicial Integrado de Segunda Instancia de San Salvador ha mandato agli arresti domiciliari per i leader ambientalisti salvadoregni arrestati dall’11 gennaio. Secondo i media locali, ciascuno dei leader la Asociación de Desarrollo Económico Social Santa Marta (ADES) dovrà versare una cauzione di 3.000 dollari.

La decisione arriva dopo l’ordinanza emessa a giugno dalla Cámara Segunda Sección del Centro de Cojutepeque e diverse manifestazioni che chiedevano la fine della detenzione degli ambientalisti.

La detenzione degli ambientalisti li ha messi a dura prova e sul sito internet della Comunidad Santa Marta en Cabañas, si legge: «I nostri compagni saranno portati all’ospedale Rosales per essere curati per la loro delicata situazione di salute e vi trascorreranno 5 giorni. Successivamente verranno riportati alle loro case, dove affronteranno il processo giudiziario».

All’inizio di agosto, il Juzgado de Primera Instancia de Sensuntepeque de El Salvador aveva  prolungato di 6 mesi la fase istruttoria del procedimento penale contro i leader ambientalisti che difendono le risorse idriche e la biodiversità di Santa Marta e la nuova sentenza annulla quella decisione che era stata presa su richiesta del Procuratore Generale della Repubblica di El Salvador, nonostante che la giustizia non fosse stata in grado di dimostrare le accuse contro gli ambientalisti, accusati di aver ucciso una donna nel 1989, durante la guerra civile durata fino al 1992.

Dietro le accuse ai leader ambientalisti c’è il governo autoritario del presidente di El Salvador Nayib Bukele e, temendo un colpo di coda, ieri l’Asociación de Desarrollo Económico Social Santa Marta ha chiesto «L’immediato rispetto della decisione giudiziaria che annulla il carcere preventivo e decreta gli arresti domiciliari per i leader della comunità. Invita in particolare la Dirección General de Centros Penales a rispettare immediatamente questa risoluzione, soprattutto a causa della grave situazione sanitaria e dell’urgenza dell’assistenza medica ordinata dal giudice. Al Procuratore Generale della Repubblica chiediamo che si astenga dal presentare ricorso contro la decisione e ritiri l’accusa per mancanza di prove. Ringraziamo le organizzazioni nazionali e internazionali per la solidarietà e chiediamo loro di accompagnare le prossime azioni di questa lotta fino alla vittoria finale».