Balene, l’Iwc boccia ancora una volta il Santuario dell’Atlantico meridionale
I Paesi balenieri impediscono che si raggiunga il quorum. A favore Ue e America Latina
[26 Ottobre 2016]
Nonostante abbiano votato a favore la maggioranza dei Paesi, il summit dell’International whaling commission (Iwc) in corso a Portoz, in Slovenia, non ha approvato la proposta di creare un Santuario delle balene nell’Atlantico meridionale.
Come sottolinea Greenpeace, «La prima votazione significativa della Iwc ha lasciato con l’amaro in bocca chi si batte per la salvaguardia delle balene».
Infatti, i l 24 ottobre i delegati dell’Iwc sono stati chiamati ad esprimersi sulla creazione di un Santuario delle balene nell’Atlantico meridionale e Greenpeace spiega che « Non si tratta di una proposta nuova ma la novità è rappresentata dal massiccio sostegno pubblico guadagnato negli ultimi anni. In vista del voto oltre un milione di persone provenienti da tutto il mondo ha chiesto a gran voce l’istituzione di un nuovo santuario, con il sostegno di tutti i Paesi dell’Atlantico meridionale rappresentati nella Commissione baleniera. Tuttavia, per creare un nuovo santuario, è richiesta una maggioranza qualificata di tre quarti dei Paesi votanti. Questo rende tutto più difficile perché ogni voto contrario ha lo stesso peso di tre voti a favore».
La proposta, che era stata avanzata da diversi Paesi, tra cui Argentina, Brasile, Gabon, Uruguay e Sudafrica e rilanciata dal governo di sinistra del Cile, ha visto il voto favorevole di 38 Paesi, tra i quali tutti quelli dell’Unione europea presenti e il il blocco latino-americano, ma 24 Paesi hanno votato contro, compresi Paesi balenieri come Giappone, Russia, Norvegie e Islanda, ma anche Paesi poco o per nulla interessati alla caccia alle balene, come Mongolia, Tanzania e piccoli Stati. Due Paesi si sono astenuti. Non è stato quindi raggiunto il quorum di 47 voti necessario e gli ambientalisti accusano di questo i Paesi che erano assenti. «Sapevamo che probabilmente non avrebbe ottenuto l’appoggio – ha detto Astrid Fuchs, a capo dello Stop whaling program di Whale and dolphin conservation – ma è stato ancora una volta molto deludente».
Anche la delegazione di Greenpeace presente a Portoz ammette che «Si tratta di una delusione enorme ma serve a ricordarci che le balene hanno ancora bisogno del nostro aiuto e che l’Iwc non è ancora il soggetto votato alla conservazione che deve essere. L’Atlantico meridionale è molto importante per i cetacei, dalle orche alle megattere, ma dovremo fare di più per renderlo sicuro».
La prossima occasione per riproporre l’istituzione del Santuario delle balene nell’Atlantico meridionale sarà il prossimo summit dell’Iwc che si terrà nel 2018.