Biden sospendere le licenze per trivellare l’Artico. Le analisi ambientali di Trump erano carenti
Greenpeace Usa: se vogliamo limitare il riscaldamento globale agli 1,5° C, il 100% del petrolio e del gas dell'Artico deve rimanere sotto terra
[3 Giugno 2021]
In attesa del completamento di un’analisi completa ai sensi del National Environmental Policy Act (NEPA), il Dipartimento degli Interni ha sospeso tutte le attività relative all’attuazione del programma di concessioni per la ricerca e l’estrazione di petrolio e gas nelle pianure costiere nell’Arctic National Wildlife Refuge.
Joe Biden blocca così le concessioni di Donald Trump e ordina «Un’analisi ambientale completa per esaminare i potenziali impatti del Programma e per affrontare le carenze legali nell’analisi ambientale dell’attuale programma di concessioni». Il Dipartimento degli interni Usa sta già notificando ai locatari la sospensione dei contratti «Per determinare se i contratti di locazione debbano essere riconfermati, annullati o soggetti a ulteriori misure di mitigazione».
Con Trump, il Bureau of Land Management (BLM) approvò, con la contrarietà di ambientalisti e comunità indigene, un programma per estrarre petrolio e gas nella pianura costiera del rifugio artico. Dopo l’approvazione da parte del BLM del “Coastal Plain Oil and Gas Leasing Program Environmental Impact Statement” (EIS) ai sensi del NEPA, il 6 gennaio 2021 era stata data una concessione e successivamente erano stati emessi contratti di locazione decennali in 9 aree che in totale si estendono su più di 430.000 acri di natura incontaminata.
Fin da primo giorno in cui era entrato in carica, Biden con l’ordine esecutivo 13990 aveva ordinato al Dipartimento degli interni di rivedere l’attività petrolifera e del gas nell’Arctic National Wildlife Refuge. Dopo aver condotto la revisione richiesta, il Dipartimento ha identificato difetti nel Record of Decision a supporto dei contratti di locazione, inclusa la mancanza di analisi di diverse alternative nell’EIS condotto nell’ambito della NEPA.
Commentando la decisione di Biden. Janet Redman, direttrice della campagna per il clima di Greenpeace Usa, ha detto che «L’idea disastrosa di aprire l’Arctic National Wildlife Refuge alle compagnie petrolifere e del gas non è mai stata altro che un favore dell’ultima ora della precedente Amministrazione ai miliardari dei combustibili fossili. Non aveva senso allora e poiché la domanda di petrolio continua a precipitare e gli impatti climatici provocano il caos in tutto il mondo, ha ancora meno senso ora. Gli scienziati sono chiari sul fatto che il 100% del petrolio e del gas dell’Artico deve rimanere sotto terra se vogliamo limitare il riscaldamento globale agli 1,5 gradi Celsius delineati nell’accordo di Parigi».
La Redman ha concluso: «Il problema per il presidente Biden e la sua Amministrazione non è mai stato se possono invertire la distruzione climatica della precedente Amministrazione, ma se faranno ciò che la scienza e la giustizia richiedono per fermare la crisi climatica. Ci aspettiamo che il presidente Biden mantenga la sua promessa di eliminare gradualmente i combustibili fossili e passare al 100% di energia rinnovabile. Questo include la fine delle concessioni per il petrolio e gas su tutte le terre e le acque federali».