Salvati da un gruppo di circa 30 persone
Bracconieri uccidono un cucciolo: le tigri li assediano su un albero per 5 giorni
[12 Luglio 2013]
Cinque uomini sono stati finalmente tratti in salvo dopo aver trascorso 5 giorni su un albero assediati da un gruppo di tigri di Sumatra (Panthera tigris sumatrae). I 5 malcapitati sono stati salvati da team di circa 30 persone del quale facevano parte diversi “domatori” di tigri che sono riusciti ad attirare gli inferociti felini a distanza utilizzando canti e mantra.
Gli uomini sono stati attaccati all’interno del Gunung Leuser National Park di Aceh da una femmina fi tigre alla quale avevano ucciso il cucciolo in una trappola che doveva servire a catturare cervi. Prima che gli uomini riuscissero a fuggire la tigre ha ucciso il 28enne David e poi costretto gli altri a rifugiarsi su un albero.
Secondo i giornali indonesiani, i sopravvissuti (Adi Susilo, Mujiono, Budi Setiawan, Suriadi e Awaludin) hanno chiesto aiuto con i loro telefoni cellulari, ma quando gli abitanti del vicino villaggio di Simpang Kiri sono arrivati sul luogo dell’attacco hanno trovato i resti sbranati e parzialmente mangiati di David ed hanno trovato una bruttissima sorpresa: a dar manforte alla vendicativa madre per l’assedio all’albero erano arrivate altre 4 tigri. Gli abitanti del villaggio sono stati costretti ad una precipitosa ritirata, lasciando i 5 uomini sull’albero, ed hanno organizzato un gruppo di salvataggio più grande.
Sotto quell’albero si era dato convegno almeno l’1% della popolazione selvatica di tigri di Sumatra, valutata tra i 400 e i 500 esemplari, mentre altre valutazioni la danno ormai ridotta a 200 – 300 animali. Evidentemente il richiamo della vendetta era molto forte, visto che le tigri sono solitamente animali che vivono isolati e non sono note per il loro spirito sociale e cooperativo.
Il responsabile del Gunung Leuser National Park, Andi Basrul, ha detto alla Bbc he i cercatori di legno erano arrivato dal vicino villaggio ed avevano raggiunto il luogo dell’attacco dopo almeno 6 ore di marcia. Jamal Gayu, della Lauser internationa foundation ha detto che i 5 uomini sono in cattive condizioni, dato che non mangiavano da 3 giorni e che erano restati per 5 giorni appollaiati sull’albero. Gli uomini sono entrati nel parco nazionale il 2 luglio e la tigre li ha attaccati il 4 luglio.
Oggi Letnan Satu Surya Purba, portavoce della polizia locale, ha detto a Mongabay-Indonesia: «Ho ricevuto notizie dal team di evacuazione che sono già stati salvati dopo che tre domatori sono stati in grado di portare le tigri di distanza dal la posizione di salvataggio».
I 6 uomini attaccati dalle tigri erano in realtà una squadra di abusivi/bracconieri che erano penetrati nella foresta protetta quasi una settimana prima, in cerca di legno di agar, un raro legno resinoso utilizzato per produrre profumi, che può raggiungere il valore di oltre 500 dollari al Kg. Ma i loro guai sono cominciati il 4 luglio, quando hanno catturato un cucciolo di tigre in una trappola che avevano realizzato per catturare cervi per cibarsene: l’uccisione del cucciolo ha provocato l’immediato attacco di mamma tigre.
Adj. Sr. Comr. Dicky Sondani, csapo della polizia del distretto Aceh Tamiang district, non sembra molto preoccupato del bracconaggio nel parco nazionale ed ha detto al Jakarta Globe che «La gente continua a entrare nella giungla per cercare legna di alim (agar) perché è molto costoso: vale fino a 5 milioni di rupie (502 dollari) al chilogrammo. Ma, beh, questo è il rischio. Ci sono molte tigri ed elefanti nella giungla di Gunung Leuser». La polizia sporgerà denuncia contro i bracconieri , ma ha detto: «Stiamo invitando gli abitanti dei villaggi non entrare le foreste protette del Parco Nazionale del Gunung Leuser perché è molto pericoloso».
Gli attacchi delle ormai rarissime tigri di Sumatra sono diventati un problema sempre più grave ad Aceh e in altre località di Sumatra dove l’espansione delle piantagioni di palma da olio ha distrutto vaste aree di habitat forestali, costringendo le tigri superstiti ed altri animali ad entrare più frequentemente in contatto con gli esseri umani ed a spingersi molto vicini ai centri abitati.
Incidenti simili d si sono verificati non solo ad Aceh, ma anche in diverse altre aree di Sumatra. Nel maggio 2012 è stato ucciso l’ultimo esemplare della popolazione di tigri di Sumatra territorio che viveva nell’area del villaggio di Tanjung Petai, il felino è stato “giustiziato” perché un paio di giorni prima aveva inseguito un abitante del villaggio, che però era riuscito a fuggire senza subire danni fisici.
Alla fine di maggio 2012, una femmina di tigre di Sumatra è rimasta imprigionata in una trappola per cervi nel villaggio di Muara Salva; lo scorso febbraio una tigre è penetrata nei villaggi di Muaro Sebo e Pemayung, Batang e il 28 febbraio un abitante del villaggio di Muaro Sebo è stato attaccato da una tigre.
Il Gunung Leuser National Park, insieme al vicino ecosistema dell’Ulu Masen, è uno degli ultimi habitat che rimangono alla tigre di Sumatra in pericolo di estinzione e di altre specie protette tra le quali gli elefanti di Sumatra (Elephas maximus sumatranus), i rinoceronti di Sumatra (Dicerorhinus sumatrensis) e gli oranghi di Sumatra (Pongo abelii). E mentre la perdita di habitat ha portato a sempre maggiori conflitti con le tigri nei villaggi e in altre aree popolate. Mongbay sottolinea che «Un recente studio indica che anche in aree forestali che dovrebbero altrimenti essere in grado di sostentare le tigri, le attività umane hanno contribuito alla bassa densità della popolazione di tigri. Ciò potrebbe significare che le attività come il disboscamento illegale del legno di agar in Gunung Leuser può essere pericoloso non solo per i boscaioli, ma anche per le tigri in via di estinzione».
Sunatro, autore di un recente studio sulla popolazione delle tigri Sumatra (“Threatened predator on the equator: Multi-point abundance estimates of the tiger Panthera tigris in central Sumatra”) pubblicato ad aprile su Oryx, ha spiegato a Mongabay-Indonesia che «Le tigri sono minacciate non solo dalla perdita del loro habitat a causa della deforestazione e della caccia, ma sono anche molto sensibile alla presenza di esseri umani. Non solo non possono sopravvivere in aree con insufficiente capacità di spostamenti, ma non possono nemmeno vivere in una foresta che non è davvero adatta a loro, se all’interno ci sono troppe attività realizzate da esseri umani».