Brasile: il missionario integralista Lopes Dias rimosso per la seconda volta da un alto incarico nella FUNAI

Festeggiano gli indios dell’Univaja e Survival international: uno stop alla politica genocida di Bolsonaro

[27 Novembre 2020]

Survival International ha annunciato oggi che «Ricardo Lopes Dias, missionario evangelico, è stato rimosso per la seconda volta dalla carica di capo dell’unità per i popoli incontattati della Fundação Nacional do Índio (FUNAI)», l’Agenzia degli affari indigeni del Brasiole.  L’União dos Povos Indígenas do Vale do Javari  (Univaja), che fin dall’inizio si era opposta alla nomina di Lopes Dias, festeggia.
Come ben sanno i lettori di greenreport.it, all’inizio di quest’anno la nomina di Lopes Dias era stata duramente contestata da indios e ambientalisti e Sarah Shenker coordinatrice della campagna di Survival per i popoli incontattati aveva detto che «E’ come mettere una volpe a guardia del pollsaio». Infatti, Lopes Dias ha fatto parte dell’organizzazione integralista statunitense New Tribes Mission, oggi Ethnos 360, che punta alla conversione forzata dei popoli incontattati.

In molte aree del Brasile i territori dei popoli incontattati sono l’ultima porzione significativa di foresta rimasta. Vengono presi di mira dagli accaparratori di terra, trafficanti di legname e dagli allevatori che stanno distruggendo la foresta a un ritmo vertiginoso, minacciando la sopravvivenza delle tribù incontattate, i popoli più vulnerabili al mondo.

Secondo quanto è stato riferito a Survival International da alcune fonti, «All’interno del Funai c’era un crescente malcontento per la nomina di un missionario fondamentalista a una carica simile, e diffuse accuse di incompetenza e arroganza».

Con l’arrivo al potere del presidente neofascista Jair Bolsonaro, anche grazie ai voti e al sostegno economico della destra evangelica, sono aumentate le pressioni governative per aprire le terre indigene allo sfruttamento minerario, agricolo e boschivo e i missionari cristiani evangelici hanno intensificato i loro sforzi per riuscire a raggiungere le tribù incontattate.

Survival rivela che «Un informatore del FUNAI ha riferito che in settembre Lopes Dias si era recato per una visita clandestina nella Valle Javari, luogo in cui abita la più alta concentrazione di popoli incontattati del pianeta». Dopo le azioni legali intentate dai pubblici ministeri e dall’Univaja, a maggio un giudice aveva decretato che la nomina di Lopes Dias era illegale e che doveva essere rimosso dall’incarico con effetto immediato. Ma in seguito la decisione era stata annullata. Allora Beto Marubo di Univaja aveva commentato: «I popoli indigeni della valle Javari sapevano che mettere un missionario in questa posizione era pericoloso, e spero che questa decisione sia definitiva. La giustizia brasiliana deve riconoscere che le due cose sono totalmente incompatibili».

Ora, dopo il secondo defenestramento di Lopes Dias, Leonardo Lenin, segretario esecutivo dell’Observatório dos Direitos Humanos dos Povos Indígenas Isolados e de Recente Contato (OPI), evidenzia che «Un missionario fondamentalista a capo dell’Unità per i popoli incontattati del FUNAI era prima di tutto un affronto all’auto-determinazione di questi popoli. L’incompetenza di Ricardo Lopes in materia di politiche per gli Indiani isolati è stata evidente in diverse occasioni. Ne è un esempio il modo caotico in cui ha coordinato il lavoro per prevenire la diffusione del Covid-19 tra i popoli incontattati, e contattati di recente. Ora più che mai è evidente che in questa posizione ci vuole una persona che conosca davvero l’argomento, e che rispetti le leggi e i regolamenti che proteggono questi popoli».

La Shenker conclude: «E’ un’importante vittoria per la campagna che chiedeva la rimozione di Lopez Dias e sollecita la protezione delle terre delle tribù incontattate . Le organizzazioni indigene e i loro alleati hanno guidato l’attacco e l’ufficio del pubblico ministero è intervenuto con l’azione determinante. Survival e i suoi sostenitori hanno fatto pressione sulle autorità sin dal primo giorno della nomina di Ricardo Lopes Dias. Seguiremo con attenzione i prossimi passi, e continueremo a lottare perché le terre dei popoli incontattati siano protette e il loro diritto a decidere della loro vita sia rispettato, sempre. Speriamo che Bolsonaro capisca che se continuerà a promuovere la sua agenda genocida, incontrerà resistenza a ogni passo».