Brasile: le centrali idroelettriche minacciano le tartarughe delle rapide
La tartaruga dal collo laterale di Williams è molto più a rischio di quel che si pensava, soprattutto in Paraguay, Uruguay e Argentina
[19 Settembre 2023]
Secondo lo studio “Integrating ecological niche and hydrological connectivity models to assess the impacts of hydropower plants on an endemic and imperilled freshwater turtle”, pubblicato sul Journal of Applied Ecology da un team di ricercatori brasiliani degli Stati di Goiás, San Paolo, Rio Grande do Sul, Mato Grosso, Mato Grosso do Sul, Santa Catarina e Paraná, «La costruzione di nuove centrali idroelettriche nella regione meridionale del Brasile potrebbe avere un impatto su oltre il 30% dell’habitat della Phrynops williamsi, la tartaruga dal collo laterale di Williams. Secondo l’Agência FERSP (Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo). «I ricercatori hanno correlato i dati sulla nicchia ecologica dell’animale e sulla connettività tra le popolazioni con i siti di sviluppo dell’idroelettrico esistenti e pianificati nella regione meridionale del Brasile. Hanno stimato che il 30% del suo habitat potrebbe andare perduto, aumentando il rischio di estinzione».
Infatti, la tartaruga dal collo laterale di Williams vive solo nelle aree della foresta pluviale atlantica e della Pampa (il bioma delle praterie adiacente al confine del Brasile con Uruguay e Argentina) ed è classificata come “vulnerabile” (ad alto rischio di estinzione) dall’International Union for Conservation of Nature (IUCN)».
Il principale autore dello studio, André Luis Regolin dell’Universidade Federal de Goiás (UFG) ha sottolineato che «Il nostro studio è il primo a indagare in modo integrato gli impatti dei progetti idroelettrici sulle specie. I risultati possono aiutare a pianificare come mitigare gli impatti dell’espansione idroelettrica su queste tartarughe d’acqua dolce. Lo stesso metodo può essere utilizzato per studiare altre specie minacciate da progetti nel settore elettrico
Iricercatori hanno scoperto che «I progetti idroelettrici e i bacini idrici si sovrappongono ad aree altamente adatte alla specie, corrispondenti solo al 20% della sua distribuzione. Il problema sarà aggravato dai piccoli impianti idroelettrici (SHP) previsti per i prossimi anni. L’area interessata dagli idroelettrici sarà quasi uguale a quella interessata dai grandi progetti, che attualmente colpiscono maggiormente la specie».
Il problema è che «I bacini artificiali inondano gli habitat degli animali, eliminando le rapide da cui dipendono, ed essi tentano di migrare alla ricerca di aree adatte, ma spesso gli viene impedito di farlo dalle dighe». Lo studio dimostra che, a causa del crescente numero di impianti idroelettrici. le aree altamente idonee sono sempre più rare e meno interconnesse».
Il metodo principale utilizzato dagli autori dello studio prevedeva la correlazione dei dati relativi alle potenziali aree di presenza della Phrynops williamsi con i dati georeferenziati degli impianti idroelettrici ottenuti dall’ Agência Nacional de Energia Elétrica (ANEEL) e l’analisi ha riguardato complessivamente 687 progetti idroelettrici: 406 centrali operative, 48 in costruzione e 233 in fase di progettazione.
La valutazione dello stato di conservazione della specie ha parzialmente confermato studi precedenti, ma ha suggerito che «Il rischio di estinzione sia stato sottostimato». In Brasile, la specie è attualmente inserita nella categoria “Dati carenti”, il che significa che non ci sono informazioni sufficienti per effettuare una valutazione, ma lo studio evidenzoa che «E’ “Vulnerabile” a causa della perdita stimata del 30% del suo areale di distribuzionea» e avverte che «In Paraguay, Uruguay e Argentina la specie dovrebbe essere classificata come “in pericolo” perché il suo areale è molto limitato».
Uno dei motivi per cui queste tartarughe d’acqua dolce sono state trascurate nelle precedenti valutazioni di impatto sullo sviluppo dell’energia idroelettrica è che i metodi di campionamento dei rettili tendono a concentrarsi sulle specie terrestri. I ricercatori sperano che lo studio possa supportare le decisioni sui progetti futuri.
Regolin xonclude: «Abbiamo rivelato il modello generale degli impatti cumulativi degli impianti idroelettrici sulla distribuzione delle specie, il che era urgente. I nostri risultati sono molto rilevanti per le decisioni relative all’espansione idroelettrica, ma resta ancora molto da fare per colmare le lacune nella conoscenza di P. williamsi . Sono necessari investimenti nella ricerca all’avanguardia per sostenere proposte concrete per la sua conservazione».