Campi fioriti per salvare api e farfalle: al via progetto LIFE PollinAction dell’università Ca’ Foscari
Soluzioni testate nel territorio: i campi diventeranno praterie, anche il Passante di Mestre
[29 Settembre 2020]
Secondo l’Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services (IPBES), oltre il 40% degli insetti impollinatori, principalmente api e farfalle, sono a rischio estinzione a causa del degrado ambientale e della scomparsa del loro habitat più importante: il prato fiorito. Si tratta di nuova crisi ambientale che minaccia sia gli ecosistemi che la nostra sicurezza alimentare: la “crisi degli impollinatori”, la rarefazione degli insetti che, trasportando il polline, consentendo la riproduzione dell’80% delle piante. La perdita degli insetti provocherà la scomparsa delle piante selvatiche (estinzione a cascata, o estinzione secondaria) con ripercussioni sul funzionamento degli ecosistemi naturali. Ne risentirà anche la produzione agricola, minacciando così la sicurezza alimentare per gli esseri umani e la fauna selvatica, nonché la stabilità economica.
Un team di ricercatori ed esperti coordinato dalla botanica Gabriella Buffa dell’università Ca’ Foscari Venezia, si è chiesto come fare ad arginare questo declino, con ricerca ed azioni concrete, anche dimostrative. E’ così che è nato il progetto europeo LIFE Biodiversità PollinAction, che con un budget di 3,2 milioni di euro e 10 partner provenienti da Veneto, Friuli-Venezia Giulia e l’associazione Apicola Provincial de Jovenes Agricoltores de Teruel (Aragona, Spagna) metterà in campo azioni per invertire la tendenza.
La Buffa spiega che «Il declino degli impollinatori è influenzato da diversi fattori come aumento dei prodotti chimici, parassiti e malattie, tuttavia, la ricerca è abbastanza concorde nell’indicare il degrado ambientale e la perdita di habitat naturali e semi-naturali come la principale minaccia. Gli insetti in questi habitat trovano polline, nettare, siti di nidificazione e svernamento. Quindi è l’azione umana al momento il problema principale: consumo di suolo, urbanizzazione e intensificazione dell’agricoltura».
Le soluzioni proposte dal team di PollinAction seguono un approccio innovativo: il progetto realizzerà infrastrutture verdi ispirate e sostenute dalla natura, opere sostenibili e vantaggiose per la resilienza dei territori coinvolti, tra cui 6 Comuni – Carceri (PD), San Bellino (RO), Cartigliano (VI), Mirano (VE), Chiopris-Viscone (UD), Palmanova (UD), Montereale Valcellina (PN), Villesse (GO) – che hanno messo a disposizione delle aree, 11 aziende agricole, 2 apicoltori in Spagna, 6 aree ad agricoltura estensiva in Friuli-Venezia Giulia ed il Passante di Mestre, l’Associazione tegliese Prati delle Pars di Teglio Veneto (VE) e la Riserva di caccia di Spilimbergo (PN).
Per aumentare le fioriture campestri saranno convertiti in prati fioriti 200.000 m2 di seminativi, migliorati 2,6 milioni di m2 di praterie esistenti, realizzati corridoi ecologici su 30 chilometri di strade, oltre a 3,5 km di siepi campestri. Il Centro di Montecchio di Veneto Agricoltura e il Vivaio regionale in Friuli-Venezia Giulia produrranno 385mila piantine, tra erbe ed arbusti, e 150 chilogrammi di sementi di fiori selvatici.
Oltre a Ca’ Foscari e Veneto Agricoltura, la partnership comprende Direzione Agroambiente della Regione Veneto, Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, Concessioni Autostradali Venete – Cav, gruppo EcorNaturaSì, Albatros, Comune di Caldogno (VI), cooperativa SELC e il Centro de Investigación y Tecnología Agroalimentaria dell’Aragona che condurrà azioni analoghe,.
La Buffa conclude: «Le green infrastructure sono un approccio nuovo, soprattutto nel sud Europa dove sono state prevalentemente messe in atto in territori dove la pressione antropica è bassa e quindi pochi sono i potenziali beneficiari. PollinAction prevede l’implementazione di queste opere in un territorio molto complesso dal punto di vista socio-economico, cioè aree rurali e urbane».