Corpo forestale dello Stato, ultimo appello a Gentiloni: no alla soppressione
Sindacati: Sospendere subito la riforma. 48 ore per non morire
[20 Dicembre 2016]
Ieri 1.500 forestali hanno manifestato sotto il Ministero per la semplificazione e la pubblica amministrazione per chiedere con forza «la sospensione del decreto legislativo 177/2016 che dal prossimo primo gennaio prevede l’accorpamento e la militarizzazione forzata dei forestali».
In una nota, i sindacati del Corpo forestale dello Stato (Sapaf, Ugl-Cfs, Snf, Fns-Cisl, Fp Cgil e Dirfor) spiegano: «Siamo stati ricevuti da funzionari del dicastero guidato dalla ministra Madia che, vista l’assenza di quest’ultima, hanno solo potuto prendere nota delle argomentazioni trattate dal punto di vista ‘tecnico’, non essendo ovviamente in grado di darci le risposte che ci aspettiamo. Abbiamo detto loro di riferire alla Ministra che entro 48 ore vogliamo risposte. Nelle prossime ore, inoltre, chiederemo la sospensione del provvedimento e un incontro urgente anche al Presidente del Consiglio, On. Paolo Gentiloni».
Le organizzazioni sindacali del CfS scrivono: «48 ore di tempo per non morire, parafrasando un noto film. Non accetteremo meline o false promesse, perché le ore e i giorni scorrono veloci e dal primo gennaio la soppressione del Corpo forestale dello Stato diventerà realtà. Se non avremo riscontro entro 2 giorni, presenteremo le migliaia di ricorsi in nostro possesso, che siamo certi creeranno più di un problema a questa riforma. La mobilitazione proseguirà a livello regionale su tutto il territorio nazionale, e neanche l’approssimarsi delle festività natalizie riuscirà a fermarci».
Il segretario generale del sindacato del Sapaf, Marco Moroni, annuncia che sono pronti 3.000 ricorsi contro la riforma Madia che sopprime il CfS e aggiunge che quella di ieri «E’ stata una giornata bellissima perché siamo riusciti ad essere tutti uniti e a dimostrare che gli appartenenti al Corpo forestale un orgoglio ce l’hanno e non vogliono morire! Grazie davvero a tutti i Forestali che hanno raggiunto a migliaia la capitale a spese proprie per non far mancare il proprio supporto, per contrastare la militarizzazione forzata e l’uscita dal comparto sicurezza. Grazie di cuore a tutti coloro che ci hanno supportato e che erano presenti in piazza, a partire dal Movimento 5 Stelle con Alessandro Di Battista e Massimiliano Bernini. Grazie anche al presidente della Lipu Fulvio Mamone, a Claudia Silvestrini di Polieco e al sindacato Conapo guidato da Antonio Brizzi».
Moroni conferma: «Abbiamo chiesto al premier Gentiloni di riceverci e abbiamo detto ai funzionari di Palazzo Vidoni che la ministra Madia deve fornire risposte concrete entro 48 ore. Non c’è un attimo da perdere perché il primo gennaio si avvicina. Occorre sospendere subito la riforma che ci accorpa e ci militarizza. Poi ci siederemo attorno ad un tavolo e come sindacato siamo pronti a fornire il nostro contributo costruttivo».