Driver e barrier: la divisione specializzata del lavoro tra i delfini per prendere i pesci al volo

I tursiopi di Cedar Keys usano tecniche e vocalizzazioni uniche per comunicare tra loro durante questo tipo di caccia

[13 Luglio 2022]

Lo studio “Bottlenose dolphin communication during a role-specialized group foraging task”, pubblicato su Behavioural Processes da un team di ricercatori britannici, statunitensi e svedesi guidato da Rebecca Hamilton delle università di Manchester e del Massachusetts – Dartmouth, analizza il comportamento alimentare unico dei delfini tursiopi di Cedar Key in Florida: un individuo guida i cefali (Mugil spp.), costringendoli dentro un cerchio, verso una “barriera” di altri delfini, che poi li prendono al volo in aria mentre saltano per scappare. Si tratta del primo esempio (già descritto nel 2005) di specializzazione del ruolo in un mammifero marino, ma il nuovo studio ha documentato vocalizzazioni uniche che indicano le “intercettazioni” riuscite dei pesci  da parte dei delfini in barriera, insieme ad altre osservazioni comportamentali per caratterizzare ulteriormente i ruoli specializzati svolti dai membri del gruppo.

Nell’abstract dello studio i ricercatori spiegano che «Una divisione del lavoro con specializzazione di ruolo è definita come individui specializzati in un sottocompito durante le ripetizioni di un compito di gruppo». La Division of labor with role specialization (DLRS) è un comportamento onnipresente tra gli esseri umani ma che, tra i mammiferi non eusociali, finora era stato osservato solo tra leoni (Panthera leo), topi  (Mus spicilegus), scimpanzé (Pan troglodytes)  e megattere (Megaptera novaeangliae) ma diversi scienziati mettono in dubbio che si possa davvero parlare di DLRS e l’unico mammifero che è certo si impegni in una divisione del lavoro con specializzazione dei ruoli sono i delfini tursiopi (Tursiops truncatus).  Quelli di Cedar Keys sembrano aver affinato la DLRS impegnandosi un ruolo specializzato conosciuto come alimentazione “driver-barrier”, nella quale un delfino “driver” spinge un branco di cefali verso i delfini ““barrier”. «Così intrappolati – spiegano ancora i ricercatori –  i cefali saltano fuori dall’acqua dove i delfini li catturano in aria».

Per capire se i tursiopi utilizzano segnali visivi o acustici per coordinare questo comportamento di caccia, il team di ricerca ha registrato le loro vocalizzazioni prima e durante l’alimentazione “driver-barrier” e risultati dell’accurata analisi audio e video degli 81 eventi, con 7 diversi drivers, suggeriscono che «Gli animali barrier coordinano i movimenti durante questi eventi segnalando l’ ecolocalizzazione del driver».

Lo studio fa notare che «Per ottenere il coordinamento del comportamento nello spazio e nel tempo, i gruppi di animali che conducono l’alimentazione mediante la driver-barrier devono fare affidamento su indicazioni o segnali. Nell’ambiente costiero poco profondo in cui si osserva il comportamento driver-barrier, la visibilità sott’acqua è spesso scarsa, rendendo improbabile affidarsi a segnali visivi, in particolare perché gli animali possono trovarsi fino a 20 metri di distanza all’inizio di un evento driver-barrier. C’è stata una notevole mancanza di produzione di fischi durante la fase di driver. Pertanto, l’unico segnale evidente che gli animali barrier potevano usare per coordinare i loro movimenti rispetto al driver era l’ecolocalizzazione del driver. Gli animali di barrier possono rilevare direttamente l’ecolocalizzazione in uscita per ottenere informazioni sulla posizione relativa e sul movimento dell’individuo driver e/o utilizzare segnali di ecolocalizzazione riflessi per rilevare la posizione e il movimento della preda. Entrambi i meccanismi si adatterebbero all’ipotesi dell’intercettazione ecoica, in cui gli individui acquisiscono informazioni tramite clic di ecolocalizzazione prodotti da un conspecifico (Gregg et al., 2007). Studi su animali in cattività hanno dimostrato che possiedono la capacità di origliare i conspecifici, ma le osservazioni di questo comportamento nei delfini che nuotano liberamente sono scarse e non confermate».

L’analisi de i fischi emessi dai tursiopi prima degli eventi “driver-barrier” rispetto a un’altra tecnica di foraggiamento, che non prevede la specializzazione del ruolo, ha rivelato «Una produzione di fischi significativamente più elevata immediatamente prima degli eventi “driver-barrier”. Le possibili funzioni del fischio  includono la segnalazione della motivazione, il reclutamento di individui per partecipare e/o il coordinamento comportamentale».

I ricercatori concludono: «Per riassumere, la nostra analisi suggerisce che solo l’individuo driver ecolocalizza durante gli eventi driver-barrier e che gli animali barrier probabilmente utilizzano l’ecolocalizzazione del driver, direttamente o indirettamente, come spunto per coordinare i loro movimenti e tempi. Sebbene l’uso specifico dei fischi in questo contesto rimanga speculativo, l’evidenza suggerisce che i delfini che nuotano liberamente fanno affidamento sull’eco di intercettazioni in questo compito di foraggiamento di gruppo con ruoli specializzati. Il nostro studio getta una nuova importante luce sull’utilizzo delle vocalizzazioni nel facilitare il comportamento specializzato nei ruoli nei tursiopi ed è il primo studio che dimostra l’uso di segnali vocali per coordinare un comportamento DLRS al di fuori degli esseri umani».