Emendamento caccia selvaggia, Wwf: una pagina vergognosa per la tutela dell’ambiente in Italia
LNDC Animal Protection: Il primo passo che il nuovo Governo fa in merito agli animali va decisamente nella direzione sbagliata»
[23 Dicembre 2022]
Continua la polemica sull’emendamento “caccia selvaggia” o “caccia libera” – che i telegiornali hanno semplificato in “emendamento cinghiali” nei Parchi e nelle aree urbane e il Wwf parla di «Una pagina vergognosa per la tutela dell’ambiente in Italia» e denuncia nuovamente che «Il provvedimento, inserito senza alcuna giustificazione nella Legge di Bilancio, introduce una norma che consentirà di cacciare nelle aree protette e persino nelle aree urbane, tutte le specie e per tutto l’anno».
Secondo il Panda, «E’ pericolosissimo prevedere la possibilità di cacciare in città e in parchi e riserve naturali che sono frequentati da cittadini, escursionisti, bambini (magari impegnati in attività di educazione ambientale). Già oggi sono decine ogni anno le persone – anche del tutto estranee alla caccia – vittime di “incidenti” di caccia, figuriamoci cosa potrà accadere se si consentiranno battute di caccia nei nostri centri urbani. Viene da chiedersi se i parlamentari che stanno votando a favore di questo provvedimento si rendano effettivamente conto di cosa stanno approvando e se sono pronti anche ad assumersene le responsabilità».
Il Wwf sottolinea che «Il provvedimento non ha alcuna giustificazione tecnico-scientifica e non è un caso che la norma ridimensioni fortemente il ruolo di ISPRA affidando direttamente la gestione faunistica ai cacciatori e ad organi regionali non ben identificati. Viene ridimensionato anche il ruolo dei Carabinieri Forestali che diventa solo “eventuale” e ridotto a questioni tecniche e di coordinamento delle azioni di prelievo. Viene totalmente ignorata la recente riforma della Costituzione che oggi all’art. 9 tutela “la biodiversità e gli ecosistemi anche nell’interesse delle future generazioni”: Governo e Parlamento stanno abdicando a gestire la fauna, patrimonio indisponibile dello Stato, affidandosi totalmente ai cacciatori.
Siamo poi di fronte ad una palese violazione delle direttive e dei trattati europei che esporrà il nostro Paese a procedure d’infrazione che poi saremo tutti chiamati a pagare.
Per Piera Rosati, presidente LNDC Animal Protection «E’ veramente una cosa vergognosa, inammissibile. Solo pochi mesi fa abbiamo accolto con gioia la modifica costituzionale che prevede la tutela della biodiversità tra i principi della nostra Repubblica e oggi dobbiamo assistere a questo attacco frontale alla fauna selvatica. Con l’approvazione di questa norma i cacciatori saranno liberi di sparare ovunque e in qualunque periodo dell’anno, rappresentando un pericolo non soltanto per gli animali ma anche per le persone. Già durante la normale attività venatoria si registrano numerosissimi incidenti di caccia, con vittime ignare che vengono colpite per errore. Ora questo potrà succedere perfino in città, dove i cacciatori potranno girare armati come nel Far West».
Il Wwf fa notare che «Si sta per introdurre nel nostro Paese una caccia senza regole mascherata da attività di controllo. Un’attività che peraltro non porrà alcun freno alla proliferazione dei cinghiali perché si continua ad insistere nell’errore di affidare ai cacciatori la gestione faunistica, nonostante sia stata proprio la caccia a determinare, prima, l’immissione dei cinghiali a scopo venatorio in tante parti d’Italia e, dopo, il loro aumento attraverso sistemi di caccia sbagliati che determinano il disgregamento dei branchi moltiplicando il successo riproduttivo».
La Rosati aggiunge: «Un provvedimento scellerato, presentato in linea teorica per ridurre la popolazione di cinghiali – nonostante numerosi studiosi affermino che l’uccisione non è il metodo corretto per farlo – ma che riguarderà tutta la fauna selvatica senza distinzioni, comprese le specie a rischio come lupi e orsi, anche in aree protette. Una vera e propria dichiarazione di guerra agli animali di tutte le specie, alla natura e alla biodiversità che tra l’altro mette il nostro Paese in contrasto con le norme comunitarie, esponendolo a procedure di infrazione da parte dell’UE. Insomma, un vero e proprio disastro sotto tutti i punti di vista. Se questo è il primo passo che questo Governo fa rispetto al mondo animale possiamo già affermare che stiamo andando nella direzione sbagliata. L’ennesimo regalo alla lobby venatoria e a quella delle armi di cui nessuno aveva bisogno».
Il Wwf annuncia una forte mobilitazione delle associazioni ambientaliste e animaliste e sottolinea che «La lobby dei cacciatori, insieme a quella gemella dei produttori di armi, inizia a passare all’incasso con l’attuale maggioranza in Parlamento: alcuni esponenti di questa durante l’ultima campagna elettorale avevano promesso al popolo delle doppiette una vera e propria deregulation venatoria e ora si stanno impegnando per attuarla» e aggiunge: «Viene da chiedersi come sia possibile nel 2022 ipotizzare l’attuazione di norme così contrastanti con la scienza e il dettato della nostra Costituzione che oggi, con la nuova formula dell’art. 9 riformato qualche mese fa, “tutela la biodiversità e gli ecosistemi anche nell’interesse delle future generazioni”. In Italia la fauna è ancora classificata come patrimonio indisponibile dello Stato e dovrebbe essere proprio lo Stato a gestire l’attività di controllo diretto sulla stessa quale attività di interesse pubblico, superiore ad una mera attività ludica come la caccia, le cui finalità spesso contrastano con gli obiettivi di corretta gestione. In queste ore è in atto una forte mobilitazione delle associazioni ambientaliste e animaliste per cercare di fermare questa follia normativa e scientifica che, per accontentare le frange più retrograde dei cacciatori, finirebbe per esporre l’Italia anche al concreto rischio di procedure di infrazione a livello europeo che poi finiremmo per pagare tutti noi cittadini».