Fuga dal vulcano Nyiragongo: bambini e famiglie in pericolo
Le persone stanno tornando lentamente a Goma dopo la violenta eruzione
[24 Maggio 2021]
Durante dell’eruzione del Monte Nyiragongo, nella notte tra sabato a domenica, più di 150 bambini sono rimasti separati dalle loro famiglie fuggite da Goma, nella Repubblica democratica del Congo (Rdc) e si teme per la vita dei 170 bambini dispersi. L’ultima eruzione del Nyiragongo, nel 2002, lasciò più di 100.000 persone senza casa. Il vulcano è considerato uno dei più attivi e pericolosi del pianeta.
Il numero di famiglie colpite dall’eruzione nel territorio del Nyiragongo, a nord di Goma, rimane sconosciuto.
L’eruzione si è fermata domenica, ma l’Unicef avverte che «Ci sono anche preoccupazioni che le centinaia di persone che stanno tornando a Goma trovino case danneggiate e mancanza di acqua ed elettricità».
Decine di bambini nella zona vicino all’aeroporto di Goma sono rimasti senza casa e senza nulla e almeno 5 morti a Buhene, Kibatshi e Kibumba sono direttamente collegate all’eruzione.
Nelle tre località sono stati schierati team di pronto intervento dell’Unicef per fornire una risposta in prima linea che comprende: I’installazione di punti di acqua per limitare la diffusione del colera. Diverse reti di approvvigionamento idrico nella regione saranno presto clorate; Rafforzare la sorveglianza epidemiologica del colera, in particolare a Goma, dopo il ritorno di migliaia di residenti; L’istituzione di due centri di transito per minori non accompagnati e separati, in collaborazione con le autorità locali congolesi.
L’Unicef sta lavorando anche con i suoi partner per segnalare casi di violenza e abuso di genere in modo che ricevano un adeguato supporto medico e psicosociale.
Il portavoce del governo della Rdc ha detto che «Almeno 15 persone sono state uccise in circostanze legate all’eruzione del Nyiragongo. Queste 15 persone sono state uccise mentre fuggivano dalla lava che avanzava. Nove di loro sono morti nell’incidente di un camion che trasportava le vittime. Quattro delle vittime erano prigionieri detenuti nella prigione centrale di Munzenze a Goma che avevano tentato la fuga. Gli ultimi due sono morti domenica mattina».
Fin dai primi minuti di questa imponente eruzione vulcanica, si è alzato in volo un elicottero della Mission de l’Organisation des Nations Unies pour la stabilisation en République démocratique du Congo e «Gli elicotteri hanno effettuato voli di ricognizione sul cratere, soprattutto domenica mattina. Il flusso di lava si è fermato, ma la Missione sta monitorando da vicino la situazione».
L’Unicef informa che «Sabato, più di 5.000 persone hanno attraversato il confine ruandese da Goma sabato e almeno 25.000 persone sono state sfollate a Sake, 25 km a nord-ovest di Goma. La maggior parte delle persone sta tornando lentamente a casa da quando la lava ha smesso di scorrere domenica mattina».
Domenica sono stati segnalati diversi terremoti che hanno provocato il panico lungo il confine con il Rwanda dove sono rimaste più di 5.000 persone mentre l’ufficio incaricato del monitoraggio vulcanico ha assicurato che la città di Goma e i suoi dintorni sono attualmente fuori pericolo