Gli scimpanzé cacciano troppo e rischiano di estinguere altre specie di scimmie
Hanno mangiato troppi colobi rossi: sterminata l’80% della popolazione di Ngongo, in Uganda
[30 Luglio 2015]
Non sarebbero solo gli esseri umani ad avere la cattiva abitudine di cacciare così tanto altre specie fino a portarle all’estinzione: anche gli scimpanzé (Pan troglodytes schweinfurthii), almeno quelli che vivono a Ngongo, nel Kibale National Park, in Uganda, hanno cacciato così tante scimmie che la popolazione di colobi rossi (Piliocolobus temminckii) è ormai localmente sull’orlo dell’estinzione.
Da anni David Watts della Yale University di New Haven e John Mitani dell’Università del Michigan studiano la popolazione di scimpanzé di Ngongo ed hanno potuto verificare che, se gli scimpanzé psi cibano soprattutto di frutta, cacciano anche regolarmente per rifornirsi di carne e che le loro prede principali sono proprio i colobi riossi, una specie considerata a rischio estinzione dall’Iucn.
Tra il 1995 e il 2014, Watts e Mitani osservate 556 battute di caccia, 356 delle quali avevano come obiettivo i colobi rossi, ed hanno verificato che le caccie degli scimpanzé hanno molto successo: sono stati uccisi 912 colobi, una media di 3 esemplari a battuta.
Da diversi anni è chiaro che la popolazione di Piliocolobus temminckii era in calo e nel 2011 lo studio “Primate population dynamics over 32.9 years at Ngogo, Kibale National Park, Uganda”, pubblicato sull’ American Journal of Primatology ha confermato che «la popolazione è diminuita dell’89% tra il 1975 e il 2007» e che «Alla fine degli anni ‘90 gli scimpanzé stavano uccidendo ogni anno fino a metà della popolazione colobi rosso».
Un livello di predazione insostenibile e Watts sottolinea in un’intervista alla BBC: «Sono stati così efficaci come predatori che hanno davvero abbattuto la popolazione locale. I colobi rossi sono più facili da raggiungere rispetto ad altre scimmie. Questo potrebbe essere in parte dovuto al fatto ché contro gli scimpanzé tendono a mantenere la loro posizione, piuttosto che scappare. Il che può funzionare, ma non se ci sono 20 scimpanzé che stanno cercando di catturarli». Inoltre, la popolazione di scimpanzé del Ngogo è insolitamente grande, circa 190 individui, il che significa che queste grandi e fortissimi primati cacciano in gruppi numerosi che possono circondare e sopraffare facilmente i colobi.
Dato che i colobi rossi ormai scarseggiano, Watts e Mitani hanno scoperto che gli scimpanzé stanno cominciando a passare a prede alternative. La caccia ai colobi rossi avrebbe raggiunto il suo picco nel 2002, da allora gli scimpanzé sono stati visti cacciarli meno spesso, mentre sono aumentate le battute contro altre scimmie.
Il nuovo studio “Hunting and Prey Switching by Chimpanzees (Pan troglodytes schweinfurthii) at Ngogo” pubbicato sull’International Journal of Primatology, rivela che la seconda specie di scimmie più braccata dagli scimpanzé è la guereza (Colobus guereza) e Watts e Mitani hanno scoperto che sembra che queste scimmie siano meno comuni di prima, il che suggerisce che gli scimpanzé stiano provocando un calo anche della popolazione di guereza. Per le sue ricerche Watts è tornato l’ultima volta a Ngongo per più di un mese e dice che «Gli scimpanzé hanno cacciato molto spesso in quel periodo. Hanno cacciato i Colobus guereza 8 volte. Non ho mai visto niente di simile prima d’ora».
Le guereza sono più rare dei colobi rossi e vivono in gruppi più piccoli, quindi la decisione degli scimpanzé di per dar loro la caccia non è una buona notizia, né per loro né per la salvaguardia di questa specie. Watts sottolinea: «Hanno preso di mira un gruppo almeno due volte. Se uccidono 2 scimmie su un gruppo che ne ha solo 10 o 12, questo rappresenta un grande impatto».
La buona notizia è che però gli scimpanzé non sono esattamente degli sterminatori come gli esseri umani e che non cancelleranno del tutto le popolazioni di piccole scimmie. «Dubito che accadrà, perché, mentre il colobo rosso diventa più scarso, quindi richiede più energia per trovarlo – dice Watts – per lo scimpanzé non vale più la pena di sforzarsi di cercare il Colobo rosso, così la popolazione potrebbe stabilizzarsi, anche se ad un livello molto più basso».
Anche la mancanza di prede potrebbe cambiare il comportamento degli scimpanzé: «Una possibilità è che, se gli scimpanzé cacciano meno spesso, allora i giovani scimpanzé crescerebbero con meno esperienza di caccia e non imparerebbero ad essere dei buoni cacciatori come i loro predecessori – ipotizza Watts . Catturare le scimmie richiede molta abilità ed è interessante vedere che alcuni scimpanzé sanno farlo meglio rispetto ad altri. Hanno bisogno di imparare». Ma Watts ammette di non aver ancora visto nessun comportamento tra gli scimpanzé che dimostri questa teoria: «La mia impressione soggettiva di questa estate è che stanno caciano sempre meglio i Colobus».
Insomma, gli scimpanzé ci somigliano anche nella loro caccia insostenibile e Watts conclude: «La gente si appassiona nel fare affermazioni sulle affinità tra gli scimpanzé e gli esseri umani. E’ possibile che siano un po’ troppo spinte. Ma una caratteristica che abbiamo in comune è un eccesso di raccolta di risorse. Non siamo buoni ambientalisti. Detto questo, c’è anche una differenza cruciale tra scimpanzé ed esseri umani: ci aspettiamo che siano più intelligenti di quello che sono. Non credo che gli scimpanzé siano in grado di pensare a un futuro a lungo termine. Se passano ad una preda diversa, non è perché stanno cercando di conservare il colobo rosso. Stanno solo rispondendo a quel che incontrano ed a quello che vedono. Al contrario, noi uomini siamo in grado di capire che stiamo portando una specie verso l’estinzione. A differenza degli scimpanzé, possiamo davvero pensare ad un futuro a lungo termine. Ma, siamo troppo inclini a non dargli valore ed a non preoccuparsene».