I barbagianni bianchi e fulvi al chiaro di luna
La colorazione dei barbagianni incide sul successo della caccia e su quello riproduttivo
[6 Settembre 2019]
Per compensare il fatto che sono più visibili nelle notti di luna piena, i barbagianni fissano le arvicole più a lungo, per catturarle. Questa scoperta fa parte di uno studio del Dipartimento di Ecologia ed Evoluzione dell’UNIL che mostra l’impatto della luminosità sul comportamento degli uccelli in base al loro colore. È stato pubblicato il 2 settembre 2019 in “Ecologia ed evoluzione della natura”.
In Svizzera, il piumaggio dei barbagianni (Tyto alba) varia dal bianco al fulvo/arancio scuro. Ma quale vantaggio hanno questi rapaci notturni a essere bianchi come la neve e quindi ancor più visibili agli occhi delle loro prede, le arvicole? E’ la domanda alla quale ha risposto lo studio “Differential fitness effects of moonlight on plumage colour morphs in barn owls” pubblicato su Nature Ecology & Evolution da un team di ricercati svizzeri, svedesi e sudafricani guidato da Luis Martín San José García e Alexandre Roulin dell’ Département d’écologie et évolution della Faculté de biologie et de médecine dell’Université de Lausanne.
I ricercatori hanno infatti dimostrato come il ciclo lunare, in particolare la variazione di luminosità, influenzi il successo di caccia e riproduttivo dei barbagianni a seconda del colore del loro piumaggio.
La studio ha analizzato i dati raccolti sul campo negli ultimi 25 anni nella regione Morat-Lausanne-Yverdon anche attraverso il tracciamento GPS dei barbagianni. E’ così che i biologi svizzeri hanno scoperto quel che sospettavano già: i barbagianni con la livrea più scura cacciavano meglio con la luna nuova, quando la luce è fioca, mentre nelle notti più chiare catturano meno prede e quindi nutrono meno i loro piccoli, il cui peso corporeo diminuisce. Roulin sottolinea che «Negli uccelli bianchi, più visibili, questo effetto negativo dovrebbe essere aumentato. Ma, controintuitivamente, catturano più arvicole con la luna piena rispetto alle notti più buie!».
Esperimenti comportamentali condotti in laboratorio con barbagianni impagliati dimostrano che quelli bianchi, grazie al riflesso della luce sul loro piumaggio, “congelano” le arvicole sul posto. E quando è stata simulata la luna piena, questo effetto è risultato esacerbato: i roditori restano immobili, come se fossero paralizzati, il doppio del tempo. Roulin fa notare che «I barbagianni sfruttano l’avversione naturale delle arvicole alla luce per catturarle meglio. Un caso unico nel regno animale».
La luminosità non influisce solo sul comportamento dei barbagianni nella ricerca del cibo: svolge anche un ruolo nella loro riproduzione. All’Université de Lausannespiegano che «Il momento in cui una femmina inizia la deposizione delle uova dipende dal ciclo lunare e dal colore del padre. Se quest’ultimo è bianco, il primo uovo viene deposto durante una notte in cui è acceso più del 50% dell’astro. Se il padre è fulvo, è il contrario. Pertanto, il momento in cui i giovani avranno bisogno del massimo da mangiare (due settimane di vita) coincide con una stagione di caccia prospera per il padre, incaricato di nutrire la famiglia: luna piena se è bianco, luna nuova se è fulvo».
Più in generale, questa ricerca mostra l’interazione tra i cambiamenti di luce e le variazioni di colore negli animali notturni. Una relazione ancora poco studiata, dato che gran parte di questo tipo di studi è incentrato sulle specie diurne. Roulin conclude: «Un pregiudizio probabilmente dovuto al fatto che vediamo male al buio. La questione dell’aumento dell’inquinamento luminoso dovuto all’attività umana richiederebbe ulteriori indagini. Potrebbe infatti interferire con le dinamiche evolutive legate alla colorazione delle specie che vivono di notte».