I rari delfini australiani che si ammalano di cambiamento climatico
Cambiamenti climatici ed eventi meteorologici estremi potrebbero essere la causa della FWSD che sta decimando una popolazione di tursiopi in via di estinzione
[28 Dicembre 2020]
Secondo lo studio “Fresh water skin disease in dolphins: a case definition based on pathology and environmental factors in Australia”, pubblicato su Scientific Reports da Pádraig Duignan e Kate Robb di Marine Mammal Foundation e Nahiid Stephens della School of Veterinary Medicine della Murdoch University, «Il cambiamento climatico è una minaccia crescente per le popolazioni di delfini costieri e degli estuari, con eventi meteorologici estremi che colpiscono i loro habitat, culminando potenzialmente in esiti fatali per i delfini».
Lo studio ha esaminato due eventi di mortalità nei tursiopi di Burrunan (Tursiops australis), appartenenti a una popolazione endemica e deceduti a causa della Freshwater Skin Disease (FWSD – malattia della pelle da acqua dolce) provocata dagli effetti dannosi dell’esposizione dei delfini all’acqua dolce.
Stephens, docente di patologia veterinaria alla Murdoch University, sottolinea che «La FWSD è una causa emergente di morbilità e mortalità dei delfini in molte regioni costiere e di estuario in tutto il mondo a seguito di eventi meteorologici estremi. Per la prima volta, siamo stati in grado di caratterizzare completamente le lesioni e fornire una definizione di caso e dell’entità della malattia sulla base di due di questi eventi di mortalità australiani. Un evento si è verificato nei laghi Gippsland del Victoria nel 2007 e l’altro nello Swan-Canning Riverpark del Western Australia nel 2009. Sebbene questi eventi siano storici, ci hanno permesso di condurre analisi post mortem sulle carcasse dei delfini per identificare la causa della loro morte, caratterizzare le gravi lesioni cutanee tipiche della malattia e vedere se esiste una correlazione tra questi eventi e altri in giro per il mondo».
E secondo Stephens esistono: «Nello stesso anno dell’epidemia dei laghi di Gippsland, un’epidemia simile è stata segnalata per la prima volta nelle acque degli Stati Uniti quando i delfini tursiopi (T. truncatus) hanno subito quel che ora si ritiene essere stata FWSD nel lago Pontchartrain, in Louisiana, a seguito dell’uragano Katrina nel 2005. Abbiamo scoperto che la FWSD si verifica quando avviene un’improvvisa e ripida diminuzione della salinità in pochi giorni, con condizioni ipo-saline che persistono per un certo numero di settimane o mesi successivi. La salinità si riduce a seguito di un afflusso improvviso e significativo di acqua dolce, normalmente successivamente a piogge abbondanti, spesso dopo un periodo di relativa siccità. Nei due eventi australiani, le acque dove vivono i delfini sono state monitorate intensamente per parametri fisici e chimici prima, durante e dopo gli eventi e, quando si sono verificate le mortalità, sono stati effettuati esami post mortem approfonditi e sistematici, comprese le indagini e la caratterizzazione delle lesioni cutanee con istopatologia, microscopia elettronica e tecniche molecolari per escludere cause infettive. Siamo stati fortunati che le popolazioni di delfini in Australia fossero ben documentate da studi sull’ecologia, la popolazione e il comportamento sul campo, a lungo termine e in corso, che hanno fornito informazioni contestuali cruciali. Fortunatamente, il monitoraggio continua tramite i progetti di Citizen Science come i programmi River Guardians e Dolphin Watch della Western Australia».
La FWSD fa comparire sui delfini lesioni cutanee che si trasformano in ulcerazioni che poi vengono colonizzate da alghe, diatomee, funghi e batteri e Stephens spiega che da questo può derivare la morte dei cetacei a causa della perdita di liquidi e dello squilibrio elettrolitico «Perché le lesioni cutanee ulcerose sono simili a gravi ustioni di terzo grado e spesso colpiscono una grande percentuale della superficie corporea. Anche le infezioni secondarie svolgono un ruolo. nei Nei laghi Gippsland abbiamo identificato focolai che sono seguiti alla ripresa delle piogge stagionali, a seguito di una prolungata siccità, che hanno inondato con acqua dolce quella che normalmente è acqua salmastra in acqua. Nel Western Australia, piogge invernali-primaverili insolitamente elevate nei bacini fluviali hanno trasformato in acqua dolce un habitat normalmente marino/salmastro. Inoltre, eventi simili negli Stati Uniti hanno fatto seguito le forti piogge e mareggiate all’indomani degli uragani Katrina e Harvey. Tutti gli eventi hanno in comune un precedente evento meteorologico estremo, che si prevede aumenteranno in frequenza e gravità con il cambiamento climatico. Sulla base di questi risultati, siamo preoccupati che la malattia della pelle da acqua dolce sia una malattia emergente nei cetacei che probabilmente vedremo aumentare a livello globale in frequenza negli estuari vulnerabili e negli habitat costieri che continuano a essere influenzati dal peggioramento dei cambiamenti climatici».
Al Marine Mammal Center evidenziano che «E’ importante sottolineare che, con un altro evento si sta svolgendo nei laghi Gippsland» e stanno valutando gli impatti de La Nina in corso e futuri: «Stiamo lavorando duramente per comprendere la natura complessa di questa malattia».
I delfini del Burrunan sono quindi nuovamente colpiti dalla FWSD che ha provocato la morte di 6 tursiopi, mentre un certo numero di questi delfini residenti sono in cattive condizioni di salute compromesse.
La Robb, direttrice della Marine Mammal Foundation, e il suo team stanno incrementando le ricerche per monitorare la prevalenza e la gravità delle lesioni e le condizioni di salute dei rarissimi Tursiops australis per comprendere le cause di questo evento di mortalità.
Il delfino Burrunan è una specie a parte di tursiopi che vive solo nei laghi Gippsland e in alcune aree della baia di Port Phillip. In tutto, ne sopravviverebbero meno di 150 individui.
A novembre i ricercatori hanno riferito che alcuni delfini si stavano ammalando e morivano a causa di una malattia della pelle e ora DELWP sta lavorando con la Marine Mammal Foundation per cercare di scoprire perché i delfini stanno nuovamente soccombendo a questa malattia, come è successo prima, in particolare nel 2007, dopo dei giganteschi incendi boschivi.
La Robb conclude: «Monitoriamo regolarmente i delfini nei laghi e più recentemente abbiamo registrato circa l’80% di loro con lesioni cutanee. 6 delfini sono morti e ne abbiamo visti altri in pessime condizioni. Non sappiamo perché questo stia accadendo, ma potrebbe essere collegato a forti piogge dopo gli incendi che hanno spazzato via i sedimenti nel sistema dei laghi. Questa è una situazione angosciante e siamo preoccupati per il benessere dei delfini colpiti. Stiamo cercando opzioni per ridurre al minimo gli impatti di questa malattia sugli animali. Continueremo a monitorare i delfini, prelevare campioni per studiare la patologia e indagare sulla sua causa, ma abbiamo bisogno dell’aiuto dell’opinione pubblica, in modo da poter vedere quanti delfini stanno mostrando i sintomi, quanti altri stanno morendo e fare quanti più test possibile».