Il contributo prezioso e sconosciuto degli animali spazzini urbani
Probabilmente è molto sottostimato il numero di animali investiti dalle auto
[1 Giugno 2018]
Anche se vengono spesso detestati e ritenuti portatori di malattie, gli animali spazzini urbani, come gabbiani, corvi e volpi, sono straordinariamente efficienti nel rimuovere in poco tempo dalle strade cittadine le carcasse di altri animali investiti dalle auto. Sono così bravi che spesso lo fanno prima che ce ne possiamo accorgere e questo potrebbe far drasticamente sottostimare il numero di animali uccisi dalle auto.
A dirlo è lo studio “Roadkill scavenging behavior in an urban environment” pubblicato sul Journal of Urban Ecology da un team di ricercatori dell’università di Cardiff guidati da Amy Schwartz che ha installato telecamere di rilevamento del movimento in 6 siti nei quartieri residenziali e in 6 siti nei parchi e nei giardini pubblici della capitale del Galles. Per simulare un roadkill di un animale delle dimensioni di un piccolo roditore o di un uccello i ricercatori hnno posizionato delle teste di pollo vicino a ciascuna telecamera e, di queste 120 carcasse di “carne da strada” 90 sono scomparse entro 12 ore.
Le telecamere hanno immortalato 7 specie diverse di animali urbani spazzini che hanno prelevato il roadkill: gabbiano reale (Larus argentatus), zafferano (Laurus fuscus), cornacchia ( Corvus corone ), gazza (Pica pica), volpe (Vulpes vulpes ), cane domestico (Canis familiaris) e gatto domestico (Felis catus). I saprofagi hanno eliminato le teste di pollo in media in 310 minuti dopo che erano state posizionate.
Le diverse specie attingono alla risorsa del roadkill con varie strategie: i gabbiani cercano per lo più nelle zone residenziali, mentre i corvi frequentavano i parchi. Le volpi e i gatti agiscono solo di notte, mentre gli uccelli sono attivi all’alba e durante le ore diurne.
Gli uccelli hanno rimosso dalla strada 51 delle carcasse di animali, i mammiferi 28. In 11 casi, l’animale spazzino ha prelevato la carcassa così rapidamente che era sparita prima che la telecamera iniziasse a riprendere e in questi casi i ricercatori sospettano che ne fossero responsabili i gabbiani, perché questo tipo di predazione rapida è caratteristica di questi volatili.
La rimozione del Roadkill è avvenuta con le stedsse probabilità e rapidità sia negli habitat residenziali che nei parchi. Ma l’orario conta molto: le carcasse collocate alle 9,00 sono scomparse in media quattro volte più velocemente di quelle messe alle 21,00 e poco più della metà delle carcasse sono state fatte fuori dagli animali spazzini tra le 7,00 e le 11,00.
Come fa notare Sarah DeWeerdt su Anthropocene, «Questi risultati suggeriscono un possibile pregiudizio negli studi scientifici sul roadkill. La maggior parte delle morti della fauna selvatica causate dagli scontri con i veicoli si verificano durante la notte o verso l’alba, e la maggior parte degli scavenging avviene nelle prime ore del mattino. A meno che gli scienziati non conducano anche indagini sugli incidenti stradali all’inizio della giornata, è probabile che manchino una parte sostanziale delle piccole carcasse». I ricercatori gallesi dicono che « Gli studi esistenti potrebbero sottostimare la fauna uccisa dalle automobili da tre a sei volte»
Si tratta di qualcosa di stupefacente e preoccupante allo stesso tempo, fato che le stime attuali dicono già che le strade e le auto hanno un impatto pesantissimo sulle popolazioni di specie selvatiche: nei soli Usa ogni giorno verrebbero uccisi sulle strade oltre un milione di vertebrati.
Sapere precisamente quanti animali vengano davvero investiti sulle strade è importante anche per altri motivi: questi studi sono utilizzati per valutare la distribuzione e le dimensioni della popolazione della fauna selvatica urbana e per aiutare a determinare dove realizzare misure di mitigazione come i ponti e corridoi verdi che consentano alla fauna selvatica di attraversare le strade in modo sicuro.
Anche se la rimozione delle carcasse da parte degli animali spazzini può causare qualche incertezza scientifica, alla fine si tratta di un prezioso e trascurato servizio eco sistemico svolto da queste specie: quando gli spazzini volati e a quattro zampe mangiano il roadkill, rimuovono un rischio per la salute dalle nostre città e ci risparmiano la fatica di ripulire quel che combiniamo spesso senza accorgercene. Eppure molte persone vedono gabbiani, corvi e volpi come specie indesiderabili.
I ricercatori gallesi concludono: «Tutte le specie selvatiche osservate durante lo scavenging nel corso di questo studio sono considerate” parassiti” nelle città e, in circostanze specifiche, possono essere abbattut. Forse, è ironico che una funzione ecosistemica così vitale, ma spesso trascurata, venga eseguita da alcune delle specie autoctone più pesantemente perseguitate nel Regno Unito». E anche in Italia, aggiungiamo noi. .