Il giovane capodoglio morto spiaggiato nel 2019 è stato dissotterrato

Seppellito nella tenuta presidenziale di Castelporziano, dopo complesse operazioni di scavo e pulizia dello scheletro verrà esposto in estate presso Casa Pelagos in Toscana

[21 Febbraio 2024]

Grazie all’impegno di scienziati e ambientalisti, dal drammatico episodio che vide un giovane capodoglio morto spiaggiato nel 2019 lungo la costa laziale sta sbocciando una nuova iniziativa a favore della collettività.

In occasione della Giornata mondiale delle balene, che cade oggi, il Wwf accende un faro sulle complesse operazioni in corso per dissotterrare e pulire lo scheletro dell’animale, che quest’estate verrà collocato alla Casa Pelagos,ovvero il nuovo museo interattivo sul Santuario dei cetacei, inaugurato lo scorso anno nell’Oasi Wwf di Orbetello.

Lo spiaggiamento di questo giovane capodoglio, un esemplare di Physeter macrocephalus femmina, della lunghezza di 512 cm, con un’età stimata inferiore ad 1 anno, era avvenuto sul litorale di Ostia nel 2019.

A seguito della segnalazione dello spiaggiamento, da parte della Capitaneria di porto di Ostia, del sopralluogo e dell’esame anatomopatologico eseguito dall’Istituto zooprofilattico sperimentale Lazio e Toscana (Izslt), e grazie alla disponibilità della tenuta presidenziale di Castelporziano, l’esemplare è stato trasportato verso l’arenile dell’area naturale per essere interrato il 12 giugno dello stesso anno al fine di consentirne la decomposizione in sicurezza e il successivo recupero dello scheletro, operazione che ha preso il via dopo 5 anni, proprio in questi giorni.

La cosiddetta “Operazione Capodoglio” si svolge dunque in tre fasi: lo scavo vero e proprio nel luogo dell’interramento, la verifica che tutte le ossa siano state recuperate eseguita direttamente sul sito e il trasporto dell’intero scheletro presso l’Izslt.

Lo scavo, inizialmente avviato con un mezzo meccanico messo a disposizione dalla tenuta presidenziale di Castelporziano per eliminare la parte più cospicua di sabbia, è proseguito con diverse ore di scavo manuale da parte del team di veterinari, biologi ed esperti per non rischiare di compromettere lo scheletro sottostante e per non perdere le parti ossee più piccole.

Una volta recuperate tutte le ossa, si procede alla conta e alla verifica che siano tutte presenti e, infine, al trasporto con mezzi dell’Izslt presso l’Istituto per le successive fasi di pulizia e inizio montaggio. A quel punto, in estate, lo scheletro sarà pronto per la sua destinazione finale a Orbetello.