Accolto il ricorso avanzato da Lav, Lndc e Wwf Italia
Il Tar di Bolzano ha condannato la Provincia autonoma per l’uccisione di quattro lupi
«La disinformazione è un rischio per tutti e sapere che ci sono politici che ci costruiscono campagne elettorali è inquietante»
[23 Febbraio 2024]
Vittoria ambientalista e animalista in Alto Adige, dove il Tar di Bolzano ha condannato la Provincia autonoma a pagare le spese processuali in favore di Lav, Lndc e Wwf, che avevano impugnato il provvedimento di uccisione di quattro lupi, a seguito di alcuni attacchi subiti da greggi al pascolo.
Il Tar ha infatti ritenuto che il provvedimento emanato dalla Provincia di Bolzano fosse immotivato, in quanto non risulta fossero stati predisposti idonei strumenti di prevenzione dalle predazioni da lupi.
«Siamo molto soddisfatti della sentenza emessa dal Tar di Bolzano – dichiarano Lav, Lndc e Wwf in una nota congiunta – è stata sancita chiaramente l’illegittimità delle condanne a morte dei lupi sottoscritte dal presidente Kompatscher nonostante i pareri contrari di Ispra e Osservatorio faunistico provinciale».
Le associazioni ricorrenti sottolineano che «non sono tollerabili crudeli scorciatoie che si fanno gioco della scienza al solo scopo di raccogliere consenso elettorale. Allo stesso tempo siamo preoccupati delle ripercussioni, anche sulla pubblica sicurezza, causata dall’assenza di investimenti sulla prevenzione che servano a educare i cittadini a relazionarsi in maniera corretta con la fauna selvatica. La disinformazione è un rischio per tutti e sapere che ci sono politici che costruiscono campagne elettorali sulla disinformazione è inquietante. In Italia il vero pericolo non sono i lupi ma gli sciacalli dal grilletto facile».
La pronuncia del Tar di Bolzano dimostra che solo l’adozione dei migliori sistemi di prevenzione delle predazioni, quali ad esempio le recinzioni elettrificate, i cani da guardiania e la presenza del pastore, possono tutelare le attività di allevamento sui territori dove sono ritornati i lupi.
«Gli espedienti inventati dalla politica e il clima di terrore fomentato dall’associazione degli allevatori con la complicità di alcuni media locali – proseguono le associazioni – sono solo beceri tentativi di aggirare le indicazioni della Commissione europea, che avranno l’effetto di aggravare ancora di più lo scontro sociale con pesanti ripercussioni sulla vita dei cittadini».
A proposito di disinformazione, nelle stesse ore in cui veniva emanato il provvedimento del Tar è stato ritrovato il corpo di un anziano che presentava ferite riconducibili all’attacco di canidi. Questa notizia è stata subito diffusa da numerosi media, da ambienti venatori e dai politici vicini a questo mondo, tutti giunti ad una decisione sommaria e definitiva: la colpa è del lupo, si deve aprire la caccia ai lupi.
Le successive analisi scientifiche hanno invece dimostrato che la tragica morte dell’uomo è stata causata da assideramento.
«Il lupo – concludono le associazioni – è sempre più vittima di pregiudizi e accuse che oramai hanno raggiunto un livello preoccupante. Una miscela di disinformazione e terrorismo mediatico che ha costruito un’immagine del lupo completamente avulsa dalla realtà al solo fine di difendere gli interessi di una categoria che non vuole adottare le misure di prevenzione delle predazioni in modo da alimentare il disagio di allevatori e la paura dei cittadini sfruttandolo per fini elettorali e di potere».