Iran: mamma ghepardo e quattro cuccioli avvistati nell’area protetta di Turan
Funziona (anche grazie alla nazionale di calcio) il programma di salvataggio del ghepardo iraniano
[16 Luglio 2018]
Dall’Iran arriva un’ottima notizia per i ghepardi: in un video pubblicato dall’agenzia Mehr news e girato dallo staff dell’area naturale protetta di Turan o Khar Turan si vede una femmina di ghepardo insieme a 4 cuccioli. I ricercatori sono cauti ma dicono che «pare che il programma dell’Iran per il salvataggio del ghepardo asiatico stia funzionando e che la popolazione del raro felino non stia più diminuendo».
I ghepardi iraniani, o persiani o asiatici (Acinonyx jubatus venaticus), sopravvivono ormai solo in aree protette o poco antropizzate e alla loro naturale rarità si aggiungono problemi riproduttivi legati alla scarsa variabilità genetica, per questo il futuro per la specie si prospetta abbastanza incerto e la nascita di 4 cuccioli che sembrano molto vivaci è una bellissima notizia.
I guardiaparco del Turan, che si estende su una superfice di 1 milione di ettari nella regione del Semnan, ad est di Teheran, hanno istallato dei campi di sorveglianza a pochi metri di un vecchio padiglione di caccia reale e prima dell’avvistamento di mamma ghepardo Rajab Ali Kargar, vice direttore del Progetto nazionale di protezione del ghepardo in Asia e Iran aveva detto: «L’ultima volta che abbiamo visto un ghepardo, risale a due anni fa, ma siamo sicuri che si nascondono nella zona» e alla fine sono rispuntati nel modo più inatteso e clamoroso.
Come spiega Pars Today, la famigliola di ghepardi è stata avvistata qualche giorno fa «in un pascolo naturale all’interno dell’area naturale protetta di Turan o Khar Turan, soprannominato l’Africa dell’Iran, dove vivono 41 specie di mammiferi, tra cui il ghepardo asiatico, la tigre iraniana e la zebra iraniana», cioè l’onagro o emione persiano, un asino selvatico.
Attualmente in Iran ci dovrebbero essere una cinquantina di ghepardi, le tracce di 26 dei quali sono state censite nel 2017 proprio nella regione di Semnan, dove sono stati ora avvistati la mamma con i 4 cuccioli .«Tutti i giorni percorriamo centinaia di chilometri per osservare gli animali selvaggi nel parco», dicono i guardiaparco.
Il progetto di protezione iraniano è stato avviato nel 2001 con il sostegno dell’Onu, «Quando si sono resi conto che il ghepardo asiatico era presente in piccolissima parte solo nel nord dell’Iran», specifica Houman Jokar, il direttore del programma.
Il ghepardo asiatico è una sottospecie che sopravvive solo in Iran, dove è superprotetta. Per sensibilizzare la popolazione, sono state fatte parecchie iniziative: il ghepardo è il simbolo dell’amatissima nazionale di calcio dai mondiali del 2014 e questo ha avuto un successo sensazionale, tanto che il ghepardo ormai è considerato l’animale nazionale della Repubblica Islamica e il progetto per la sua salvaguardia continua ad esistere grazie a milioni di persone che si sono interessate alla causa e hanno stanziato dei fondi.
Come ricorda l’Iucn: «Il ghepardo, un tempo diffuso in un areale vastissimo che ricopriva gran parte del continente africano e buona parte di quello asiatico, ha subito una drastica riduzione numerica nel corso del XIX secolo, accompagnata (e per certi versi favorita) da una riduzione del proprio spazio vitale a causa della caccia e della distruzione dell’habitat». Pur con numeri ridottissimi, l’areale del ghepardo in Asia si estende fino ai confini orientali dell’India, mentre in Africa va dalla costa atlantica del Senegal fino all’estremo sud del continente, Ma solo in Africa australe ci sono ancora popolazioni abbastanza consistenti del mammifero più veloce del mondo, mentre in Asia e Africa del Nord i ghepardi sono praticamente quasi scomparsi.