La Guardia di Finanza svela un traffico di avifauna protetta tra la Calabria e Malta
Wwf: L'Italia si conferma crocevia di illegalità: Urgente elevare sanzioni
[4 Febbraio 2021]
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria hanno sequestrato oltre 1.000 esemplari di uccelli di specie protette e denunciato all’Autorità Giudiziaria un responsabile.
In un comunicato si legge che «In particolare, le unità cinofile della Compagnia Pronto Impiego di Reggio Calabria, durante lo svolgimento di controlli antidroga nei pressi della stazione ferroviaria di Villa San Giovanni, hanno ispezionato un furgoncino con targa maltese, guidato da un soggetto della medesima nazionalità di 68 anni, diretto agli imbarchi per la Sicilia. Il controllo approfondito del veicolo ha consentito di accertare l’esistenza di un doppiofondo in cui erano occultate 34 gabbiette, al cui interno vi erano oltre 1.000 esemplari di volatili appartenenti ad avifauna protetta (cardellini, verzellini, lucherini, fringuelli e verdoni). La maggior parte degli uccelli, dopo i controlli di rito del medico veterinario dell’A.S.P. di Reggio Calabria, che ne ha accertato il buono stato di salute, sono stati liberati nel cielo della città. Alcuni esemplari, in condizioni meno buone, sono stati affidati ad un’associazione animalista, esperta nella cura di animali selvatici feriti. Il responsabile del traffico illecito è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria e dovrà rispondere dei reati di maltrattamento di animali e detenzione e traffico di fauna protetta: tali condotte delittuose rappresentano una grave minaccia alla biodiversità in quanto l’alterazione delle relazioni esistenti tra le specie viventi e i loro habitat, causata dall’attività antropica illecita, è un pericolo per l’equilibrio dell’ecosistema e il conseguente danno al patrimonio ambientale è incalcolabile».
Le Fiamme Gialle reggine hanno sequestrato all’indagato anche 2.000 euro in contanti e il furgone utilizzato per il trasporto del carico illecito, verosimilmente destinato a Malta. Il sequestro è stato convalidato dall’Autorità Giudiziaria. La Guardia di Finanza di Reggio Calabria conferma così la sua presenza sul territorio «Per il contrasto dei fenomeni connotati da forte pericolosità sociale, quali il commercio illegale della fauna protetta e le eco-mafie».
Wwf e Associazione Mediterranea per la Natura, si congratulano con la Guardia di Finanza di Reggio Calabria per l’eccezionale sequestro di avifauna protetta e sottolineano che «Da quanto emerso nel corso degli accertamenti investigativi, si ritiene che gli uccelli fossero destinati a Malta. Grazie alla condanna da parte dell’Unione Europea nel 2018, di recente il Governo maltese ha, infatti, reso tale pratica illegale ma sono ancora ampiamente diffusi, ancor più che in Italia, sia il commercio illegale, sia la detenzione illecita di tali uccelli».
Le due associazion i protezioniste ricordano che «Migliaia di piccoli uccelli, nati per essere liberi, erano stati illecitamente condannati a vivere in anguste gabbie fino alla morte che, spesso, per lo stress conseguente alla cattura, non tarda ad arrivare. Molti uccelli infatti sono stati rinvenuti già morti al momento del sequestro, altri sono morti nelle ore seguenti, alcuni hanno subito delle lesioni alle ali nel tentativo di fuggire».
Il Wwf ricostruisce in una nota quanto è successo: «Si apprende dalla stampa che il trafficante, Albert Satariano, maltese, ex mercante di diamanti, sia stato intercettato agli imbarcaderi di Villa San Giovanni, in Calabria, e durante la perquisizione del furgone siano state scoperte cassette di plastica occultate dietro le pareti interne. La liberazione è avvenuta alla presenza di una volontaria del Centro Recupero Fauna Selvatica “Stretto di Messina”, gestito dall’Associazione Mediterranea per la Natura e al personale della locale ASL che hanno verificato la presenza di animali feriti, da sottoporre alle cure, affidati al Centro Recupero, una importante struttura che da anni rappresenta un punto di riferimento per tutta l’area dello Stretto supportando il prezioso lavoro delle Forze di Polizia».
Dante Caserta, vice presidente del Wwf Italia, denuncia che quanto è emerso è «Un mercato illecito che danneggia gravemente la biodiversità, impoverisce le popolazioni di specie protette e incrementa traffici internazionali milionari che spesso sono gestiti da organizzazioni criminali strutturate che agiscono con modalità imprenditoriali Nonostante la pratica della uccellagione sia vietata ormai da decenni e queste specie siano tutelate sia dalla legge italiana, sia dalle norme europee e internazionali, le sanzioni attualmente previste rendono inefficace ogni azione repressiva, in quanto troppo esigue rispetto al danno arrecato ma anche al giro d’affari che si nasconde dietro questi traffici. Tale situazione favorisce la reiterazione del reato da parte di soggetti che sono consapevoli dei limitati rischi a cui vanno incontro e svilisce la preziosa attività investigativa e operativa condotta dalle Autorità pubbliche e dai volontari delle Associazioni di protezione ambientale. La posizione geografica dell’Italia la rende vero e proprio crocevia delle illegalità perpetrate contro gli animali selvatici ed in particolare dei traffici sia nella direttrice Sud/nord, tra Africa e Europa, sia in quella tra l’Europa dell’Est e le aree centrali del continente. In questo contesto Malta e l’area dello Stretto di Messina sono rotte migratorie di importanza internazionale, oltre che aree di svernamento per moltissime specie e offrono purtroppo a questi criminali la possibilità di appropriarsi facilmente di numerosi esemplari di fauna protetta. Il Progetto europeo Life SWiPE, di cui il Wwf Italia è partner, ha proprio l’obiettivo di armonizzare le legislazioni degli 11 Paesi europei partecipanti, al fine di fornire un concreto supporto alle azioni della Magistratura e delle forze di Polizia nel contrasto ai Wild Life Crime».