La melma delle alghe brune fa bene al clima

Il fucoidan delle alghe brune potrebbe rimuovere ogni anno fino a 550 milioni di tonnellate di CO2 dall'atmosfera

[28 Dicembre 2022]

Le alghe brune sono miracolose  per assorbire l’anidride carbonica dall’aria, superando persino le foreste terrestri, e svolgono quindi un ruolo decisivo per l’atmosfera e il nostro clima: assorbono grandi quantità di CO2 dall’aria e rilasciano parti del carbonio che contengono nell’ambiente sotto forma di muco che difficile da abbattere per gli altri abitanti dell’oceano, quindi il carbonio viene rimosso dall’atmosfera per lungo tempo. Lo rivela lo studio “Fuc­oid brown al­gae in­ject fuc­oidan car­bon into the ocean” pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) un team di ricercatori tedeschi del Max-Planck-In­sti­tut für Ma­ri­ne Mi­kro­bio­lo­gie e del MARUM,  australiani della Southern Cross University e finlandesi dell’Helsingin yliopisto e del Geologian tutkimuskeskus, secondo il quale «Il muco algale chiamato fucoidan è particolarmente responsabile di questa rimozione del carbonio» e che stima che «Le alghe brune potrebbero quindi rimuovere ogni anno fino a 550 milioni di tonnellate di anidride carbonica dall’aria, quasi la quantità dell’intera emissione annuale di gas serra della Germania».

Le alghe brune vivono preferibilmente nelle regioni marine temperate e fredde e crescono su substrati solidi, come rocce e pietre. Le alghe brune sono utilizzate anche come alimento (kombu, wakame), per ottenere agenti gelificanti (alginati) e medicinali. In totale, nel mondo ci sono tra le 1.500 e le 2.000 specie di alghe brune che vanno dal  Kelp, che forma foreste sotto la superficie dell’acqua, o la quercia marina (Fucus vesiculosus) che ha vistose vesciche gassose sferiche che le che forniscono galleggiabilità  e vengono utilizzate per la riproduzione. L’oggetto del nuovo studio è stata proprio la quercia marina che è diffusa nel Mare del Nord e nel Mar Baltico e nell’Atlantico settentrionale. E’ un’alga perenne che cresce fino a 30 centimetri di altezza, si aggrappa a rocce e altri substrati con una piastra adesiva.

Ma cosa succede all’anidride carbonica dopo che le alghe brune l’hanno assorbita? Lo studio evidenzia che «Le alghe brune possono rimuovere a lungo termine grandi quantità di anidride carbonica dal ciclo globale e quindi possono contrastare il riscaldamento globale. Le alghe assorbono l’anidride carbonica dall’atmosfera e usano il carbonio per crescere. Rilasciano nell’acqua di mare fino a un terzo del carbonio che assorbono, ad esempio sotto forma di escrezioni zuccherine. A seconda della struttura di queste escrezioni, vengono rapidamente utilizzate da altri organismi o affondano verso il fondale marino».

Il principale autore dello studio, Hagen Buck-Wiese del Max-Planck-In­sti­tut für Ma­ri­ne Mi­kro­bio­lo­gie di Brema, spiega a sua volta che «Le escrezioni di alghe brune sono molto complesse e quindi incredibilmente complicate da misurare. Tuttavia, siamo riusciti a sviluppare un metodo per analizzarle dettagliatamente». Con questo metodo, i ricercatori hanno esaminato un gran numero di sostanze diverse. Il cosiddetto fucoidan si è rivelato particolarmente interessante: «Il fucoidan costituiva circa la metà delle escrezioni delle specie di alghe brune che abbiamo studiato, il cosiddetto fucus – dice a Buck-Wiese – Ma il Fucoidan è una molecola “recalcitrante”. Il fucoidano è così complesso che per altri organismi è molto difficile utilizzarlo. Sembra che non piaccia a nessuno». Quindi, il carbonio del fucoidano non ritorna rapidamente nell’atmosfera.

Le alghe brune sono straordinariamente produttive. Si stima che assorbano dall’aria circa 1 gigaton (un miliardo di tonnellate) di carbonio all’anno. Utilizzando i risultati del nuovo  studio, al Max-Planck-In­sti­tut für Ma­ri­ne Mi­kro­bio­lo­gie fanno notare che questo  significherebbe che «Fino a 0,15 gigatonnellate di carbonio, equivalenti a 0,55 gigatonnellate di anidride carbonica, vengono sequestrate ogni anno dalle alghe brune a lungo termine. Per fare un confronto: secondo l’Agenzia federale dell’ambiente (Umweltbundesamt, stima per il 2020), le emissioni annuali di gas serra della Germania ammontano attualmente a circa 0,74 gigatonnellate di anidride carbonica». Buck-Wiese aggiunge: «E ancora meglio: il fucoidan non contiene sostanze nutritive come l’azoto. Pertanto, la crescita delle alghe brune non è influenzata dalle perdite di carbonio».

Per realizzare lo studio, il team di riv cercatori del MA­RUM MPG Brü­cken­grup­pe Ma­ri­ne Gly­ko­bio­lo­gie, ospitato sia dal Max-Planck-In­sti­tut che dal MA­RUM – Zen­trum für Ma­ri­ne Um­welt­wis­sen­schaf­ten dell’Uni­ver­si­tät Bre­men, ha condotto i suoi esperimenti presso la Tvär­min­ne Zoo­lo­gi­cal Sta­ti­on nella Finlandia meridionale e  Buck-Wiese conclude: «Successivamente vogliamo esaminare altre specie di alghe brune e altri luoghi. Il grande potenziale delle alghe brune per la protezione del clima deve assolutamente essere ulteriormente studiato e utilizzato».