La prima foto del colobo rosso di Bouvier, la scimmia creduta estinta (FOTOGALLERY)
Due giovani ricercatori indipendenti fotografano in Congo una madre con il figlio
[21 Aprile 2015]
Si credeva che il colobo rosso di Bouvier (Piliocolobus pennantii bouvieri), una rara sottospecie di colobo di Pennant, si fosse estinto negli anni ’70 del secolo scorso, prima che qualcuno riuscisse a fotografarlo, era stato solo descritto in un libro nel 1949 nel quale si diceva che viveva nelle foreste paludose dei fiumi Likouala e Sang, ma a febbraio due ricercatori indipendenti, Lieven Devreese e Gaël Elie Gnondo Gobolo, lo hanno ritrovato ed immortalato nel Parco nazionale di Ntokou-Pikounda in Congo, un’area protetta istituita nel 2013 grazie al contributo della Wildlife Conservation Society (Wcs).
La foto della scimmia “estinta” scattata da Devreese , un giovane primatologo belga, mostra una femmina con il piccolo, ed è eccezionale perché è la prima mai scattata a questo primate e attesta la sua esistenza, messa in dubbio dalla comunità scientifica.
Il Piliocolobus pennantii bouvieri era stato descritto per la prima volta nel 1887, ma è sempre stato molto elusivo, invece la comunità locale del Ntokou-Pikounda non si è mostrata per nulla sorpresa, visto che era a conoscenza che quelle scimmie che hanno tanto stupito i ricercatori vivessero nella loro foresta.
Infatti, Devreese e Gnondo Gobolo, che hanno finanziato il loro studio grazie al crowdfunding si Indiegogo, hanno chiesto l’aiuto di guide locali per rintracciare il colobo rosso di Bouvier e e Devreese dice a National Geographic: «Inutile dire che vederlo è stata una grande soddisfazione, e un enorme sollievo. La specie non era stata avvistata per alcuni decenni, ma solo perché nessuno si è premurato di cercarla. L’habitat dell’animale, costellato di paludi e corsi d’acqua, ha sicuramente reso più difficili le ricerche. L’area è accessibile solo via fiume, e non mi risulta che ci siano ONG che lavorano nell’area».
Devreese e e Gnondo Gobolo sperano che le foto possano contribuire a portare più notorietà, e quindi fnanziamenti, al Parco nazionale di Ntokou-Pikounda, che attualmente è poc più di un cofine segnato su una carta con pochissimi fondi a disposizione. Devreese conclude: «Speriamo che questa scoperta richiami attenzione sul parco, e che qualche ONG internazionale inizi a lavorare con lo staff congolese».
I colobi rossi di Bouvier sembrano essere estremamente a rischio per la caccia alla selvaggina, infatti i colobi rossi sono tra più grandi primati delle foreste del Congo e sono apprezzati molto apprezzati dai cacciatori che li vendono facilmente nei mercati. Queste scimmie hanno un altro problema: credono di essere sicuri tra gli alberi e si fermano a guardare gli uomini dall’alto invece di fuggire.
Fiona Maisels, dalla Wildlife Conservation Society (Wcs), ha detto: «Siamo molto contenti, infatti, che Lieven e Gaël siano riusciti a raggiungere il loro obiettivo, non solo di confermando che Colobo rosso di Bouvier esiste ancora, ma riuscendo anche a ottenere una chiara immagine di una madre e del cucciolo. Per fortuna, molti di questi colobi vivono nel parco nazionale istituito di recente e sono protetti da minacce quali le concessioni forestali, l’agricoltura e le strade, ognuna delle quali può portare a un aumento della caccia».’
James Deutsch, vice presidente conservation strategy della Wcs conclude: «La conferma che Colobo rosso di Bouvier prospera ancora in questa zona ci ricorda che sulla Terra rimangono dei luoghi selvaggi sostanzialmente intatti, e dovrebbe ridare energia a noi tutti per salvarli prima che sia troppo tardi».