La tenera vita familiare delle orche rivelata da droni e riprese subacquee (VIDEO)
Terribili e intelligenti predatatrici, sono giocose, piene di affetto e si toccano costantemente
[7 Novembre 2019]
Dopo aver ripreso per due giorni dall’alto con droni e sott’acqua con telecamere il branco J di orche residenti meridionali, compreso il cucciolo nato da poco, che vivono al largo della British Columbia, e aver passato più tempo con le orche residenti settentrionali che vivono nel Johnstone Strait , sempre nella British Columbia, i ricercatori sono rimasti sbalorditi.
Come ha detto lo zoologo Andrew Trites, che dirige la Marine mammal research unit, dell’institute for the oceans and fisheries dell’università della British Columbia (UBC), «I filmati ripresi durante tre settimane, in agosto e all’inizio di settembre, in collaborazione con l’Hakai Institute, ci ha lasciato senza fiato». Trites è uno dei ricercatori coinvolti in uno studio che da oltre 5 anni sta esaminando da vicino le orche residenti e le loro prede.
Trites spiega che «Le riprese con i droni sono state realizzate in modo non invasivo, con la videocamera a centinaia di piedi sopra i cetacei che sembrava non sapessero nemmeno che fosse lì. Insieme ai microfoni subacquei , dispositivi di localizzazione utilizzati per seguire i salmoni chinook adulti e filmati subacquei, sta emergendo uno spettacolare nuovo sguardo sulle orche e la loro vita quotidiana in natura». Quello che prima non si era mai visto – e che è difficile osservare da un’imbarcazione – è quanto per le orche sia importante e frequente toccarsi tra loro. «Ci piace pensare di essere ricercatori scientifici incalliti, ma questo ci ha intenerito il cuore. Soprattutto la mamma e il cucciolo».
In un filmato il cucciolo del branco delle orche residenti settentrionali gioca con sua madre e scivola lungo tutto il suo corpo, apparentemente solo per divertimento, e scherza con la sua mamma “colpendola” affettuosamente sulla testa. Dopo aver visto queste tenere scene tra mammiferi marini noti sia per la loro intelligenza e raffinata vita sociale che per la loro ferocia, Trites sottolinea che «Questi droni stanno aprendo finestre sulla loro vita che non avevamo mai visto prima. Proprio come noi quando abbracciamo i nostri figli e abbracciamo i nostri amici, cementano di più quei legami. Questo è il potere del tatto, e qui abbiamo delle orche che ce lo ricordano, chi avrebbe mai pensato?»
Anche J56, il nuovo cucciolo del branco J, è stato visto per due giorni vicino alla foce del fiume Fraser con un salmone in bocca, anche se ha solo 3 mesi e si nutre solo del latte di sua madre. Sta facendo la dentizione o sta imparando a comportarsi come un’orca adulta?
Ma la domanda principale alla quale i ricercatori stanno cercando di rispondere è se le orche residenti meridionali abbiano a disposizione abbastanza salmone chinook – la loro preda preferita – nel Salish Sea. Dati che potrebbero aiutare a rispondere alla domanda sul perché negli ultimi tre anni i le orche residenti meridionali non sono tornate come al solito nelle loro aree di foraggiamento abituali nelle acque dell’isola di San Juan e della British Columbia.
All’UBC fanno notare che «Le residenti meridionali sono in media anche più magre rispetto alle residenti settentrionali e la loro popolazione è costantemente diminuita fino a soli 73 animali, mentre la popolazione delle residenti settentrionali è cresciuta lentamente fino a oltre 300. Come le residenti meridionali, quelle settentrionali mangiano solo pesce, preferibilmente chinook, ma il loro habitat principale, sebbene molto più piccolo, ha pesci più abbondanti e acque più pulite e più tranquille». Oltre al branco J, compost da 10 femmine adulte, 2 femmine giovani, 4 maschi adulti, 5 maschi giovani e la piccola neonata, la popolazione di orche residenti meridionali è composta dai branchi K (17 individui) e L (34 individui, tra i quali un neonato).
Osservando si le popolazioni di orche che le loro prede, i ricercatori sperano di confrontare le condizioni di foraggiamento e i comportamenti di caccia delle due tribù di orche e scoprire se per le residenti meridionali sia più difficile catturare le prede. Trites dice che «Una delle conclusioni è che sì, c’è un problema alimentare. Ma dobbiamo essere in grado di rispondere a questo non solo con un’impressione o una convinzione, ma con i dati».
E per saperne di più sulla presenza, l’abbondanza e la qualità delle prede delle orche, uno dei leader del team di ricerca, Scott Hinch, direttore del Pacific Salmon Ecology and Conservation Lab dell’UBC, sta catturando e taggando Chinook, sondando dove si trovano i pesci più grossi ed esaminando la qualità nutrizionale dei salmoni. Si tratta di un progetto da un milione di dollari canadesi che fa parte dell’iniziativa Whale Science for Tomorrow finanziata a livello federale dal governo canadese, con finanziamenti e supporto aggiuntivi da altre fonti.
Trites conclude: «Stiamo mettendo insieme tutti questi pezzi per vedere cosa sta succedendo».