L’arma segreta della zanzara: un tocco leggero e ali forti. Come fanno a scappare inosservate (VIDEO)
Una scoperta che potrebbe essere utilizzata per combattere la malaria e per creare mini-robot
[23 Ottobre 2017]
Per allontanarsi dalle loro vittime in modo molto rapido e molto silenzioso, le zanzare portatrici della malaria applicano una tecnica ingegnosa: battono le ali più velocemente poco prima del decollo e intanto aumentano costantemente e discretamente la pressione delle loro lunghe gambe, senza spiaccare un dsalto come d fanno altri insetti. Sono i risultati di una ricerca condotta da ricercatori olandesi della Wageningen University & Research e statunitensi dell’Università della California – Berkeley (USA), pubblicata nel Journal of Biological Experimental.
Per le zanzare non essere scoperte dalle loro vittime mentre si nutrono è di vitale importanza e capire come riescono a scappare inosservate può essere utilizzato nella lotta contro questi insetti che trasmettono malattie come la malaria e che sono gli animali che uccidono più esseri umani in tutto il mondo.
Le fammine di zanzare hanno bisogno di sangue per sviluppare le loro uova. Purtroppo, mentre si nutrono dellle loro vittime, trasmettono anche malattie pericolose come la malaria, quindi capire come questi insetti si allontanano da noi può aiutarci a combattere queste malattie.
Per capire come una zanzara appesantita dal sangue succhiato possa prendere il volo senza che ce ne accorgiamo, i ricercatori hanno utilizzato macchine fotografiche ad alta velocità per riprendere dettagliatamente come decollano le zanzare. E’ così che i ricercatori hanno scoperto che la maggior parte degli insetti si da semplicemente una spinta con le gambe per lanciarsi in aria. Sono rimasti quindi sorpresi quando hanno scoperto che invece le zanzare, 30 millisecondi prima del decollo, iniziano a battere le ali con una frequenza eccezionalmente elevata di 600 battiti al secondo, mentre nsetti simili battono le ali a ~200 battiti al secondo. Quindi le ali forniscono alle zanzare il 60% della forza necessaria per decollare.
Per vedere se la tecnica avesse un effetto sul tempo necessario per allontanarsi, il team olandese-statunitense ha poi confrontato il decollo della zanzara con quello del moscerino della frutta ed hanno visto che i moscerini della frutta hanno bisogno di 4 volte più potenza per decollare, il che è sufficiente per essere notato da un essere umano. Ma quando il team ha confrontato la velocità degli insetti, le zanzare sono risultate altrettanto veloci dei loro concorrenti, il che significa che la loro tecnica di decollo lento permette loro di passare inosservati.
I ricercatori vorrebbero fare ulteriori ricerche per vedere se altri insetti che succhiano il sangue utilizzano la stessa strategia per separarsi dalle loro vittime. Il team è anche interessato a scoprire se l’atterraggio degli insetti è altrettanto lieve quanto il loro decollo. Lo studio fa parte di un progetto più ampio che punta ad applicare conoscenze fondamentali per combattere le malattie di cui sono portatrici le zanzare.
Sofia Chang, dell’Università della California – Berkeley riassume: «Le zanzare decollano per lo più con le ali e spingono con le gambe molto, molto leggermente, o forse non spingono affatto. Se spingessero molto di più con le gambe, non dovrebbero produrre così tanta forza per sollevarsi con le ali. Ma si sollevano solo con le ali, non le sentite andarsene dalla vostra pelle».
Lavorando nel laboratorio di Florian Muijres nell’università di Wageningen, la Chang ha alimentato 600 zanzare (inizialmente dirattamente con il suo braccio) per permettere al team di perfezionava la messa a punto della ripresa con tre fotocamere ad alta velocità che scattano a 125.000 fotogrammi al secondo. Il .
Team ha utilizzato la zanzara Anopheles coluzzii – che può essere portatrice della malaria ma che è stata mantenuta sterile durante l’esperimento – nella speranza di trovare indizi sulle manovre di volo che potrebbero essere utilizzate contro di loro. Ma la Chang evidenzia che «Questi studi possono anche dare suggerimenti su come costruire robot molto piccoli. Questo è un campo in cui la miniaturizzazione è il Santo Graal»