Le foreste del Regno Unito rischiano un catastrofico collasso entro i prossimi 50 anni
Le minacce includono concorrenza per l’acqua, le malattie virali e condizioni meteorologiche estreme
[9 Novembre 2023]
Lo studio “A horizon scan of issues affecting UK forest management within 50 years”, pubblicato su Forestry: An International Journal of Forest Research da un team di esperti provenienti da tutta Europa ha stilato un elenco di 15 questioni emergenti e trascurate che probabilmente avranno un impatto significativo sulle foreste del Regno Unito nei prossimi 50 anni.
Si tratta della prima esperienza di applicazione dell’horizon scanning, una tecnica per identificare minacce, opportunità e nuovi trend rativamente sconosciute, delle foreste del Regno Unito. L’obiettivo è quello di «Aiutare i ricercatori, i professionisti, i politici e la società in generale a prepararsi meglio per il futuro e ad affrontare le minacce prima che diventino critiche».
La prima autrice dello studio, Eleanor Tew, visiting researcher al Department of zoology dell’università di Cambridge e responsabile della pianificazione forestale di Forestry England, ha sottolineato che «I prossimi 50 anni porteranno enormi cambiamenti alle foreste del Regno Unito: allle minacce che devono affrontare, al modo in cui le gestiamo e si benefici che apportano alla società”.
Forestry England, che fa parte della Forestry Commission, ha collaborato con l’università di Cambridge allo studio insieme a un panel composto da 42 esperti, che rappresentavano una vasta gamma di professioni, organizzazioni e aree geografiche e che si è rivolto alle rispettive reti per individuare questioni trascurate ed emergenti che potrebbero influenzare le foreste del Regno Unito nel prossimo mezzo secolo.
Ne è risultata una lista di 180 voci che è stata poi ridotta, grazie a un’accurata opera di revisione, a una rosa di 30 questioni. In un seminario finale, i relatori hanno identificato le 15 principali questioni che, secondo loro, avrebbero probabilmente avuto il maggiore impatto sulle foreste del Regno Unito nei prossimi 50 anni.
Il metodo di ricerca non classificato le 15 problematiche in ordine di importanza o probabilità di accadimento. Tuttavia, quando le questioni sono state valutate singolarmente dal team i esperti, è emerso che «Il “collasso catastrofico dell’ecosistema forestale” è stato il problema più classificato, con il 64% degli esperti che lo ha classificato come il problema principale e l’88% tra i primi. Tre».
A Forestry England spiegano che «Il termine “collasso catastrofico dell’ecosistema forestale” si riferisce a molteplici rischi interconnessi che hanno un effetto a cascata sulle foreste, portando al loro collasso totale o parziale. Questo è già stato osservato nell’Europa continentale e nel Nord America».
La Tew ha detto. «Ci auguriamo che i risultati di questo esercizio di horizon scanning servano da urgente invito all’azione per sviluppare e potenziare notevolmente l’azione per aumentare la resilienza delle foreste».
Un altro problema individuato è che la siccità causata dai cambiamenti climatici può portare a una competizione per le risorse idriche tra foreste e società umane. Mentre le foreste possono contribuire a mitigare l’impatto delle inondazioni causate dai cambiamenti climatici.
Anche le malattie virali degli alberi sono state identificate come un problema: «Nel Regno Unito, i parassiti e gli agenti patogeni sono in aumento a causa della globalizzazione e dei cambiamenti climatici, con virus e viroidi (molecole di RNA) che rappresentano il gruppo più numeroso nel registro dei rischi per la salute delle piante del Regno Unito. Tuttavia, si sa poco su come le malattie virali colpiscono le specie arboree forestali e in effetti l’ecosistema più ampio».
Un ulteriore problema emerso è stato l’effetto del cambiamento climatico sulla gestione delle foreste, con condizioni meteorologiche estreme che portano a finestre temporali più piccole in cui è possibile effettuare la silvicoltura. Gli esperti avvertono che «Le stagioni per svolgere lavori come la raccolta e il diradamento si stanno restringendo, a causa degli inverni più umidi e delle estati torride».
Tuttavia, non tutte le questioni emergenti rappresentano minacce: alcune sono nuove opportunità. Gli alberi, ad esempio, saranno al centro della futura pianificazione urbana. Gli esperti prevedono che «Grazie ad una maggiore comprensione dei benefici degli alberi per la società verranno creati i “polmoni della foresta”. Probabilmente i confini tra aree urbane e rurali saranno più sfumati, con un aumento delle infrastrutture e della connettività verdi».
Gli impegni internazionali a favore della natura potrebbero avere ripercussioni anche a livello locale. Ad esempio, la rendicontazione obbligatoria degli impatti della catena di approvvigionamento delle aziende sulla natura, come attraverso il nuovo quadro sviluppato dalla Task Force on Nature-based Financial Disclosures (TNFD), potrebbe creare ulteriori incentivi per una gestione forestale rispettosa della natura.
La Tew ha fatto notare che «Questi risultati sono preoccupanti ed entusiasmanti. Dovremmo però essere ottimisti, ricordando che queste sono possibilità e non certezze. Fondamentalmente, abbiamo tempo per agire: rispondendo alle minacce e cogliendo le opportunità, le generazioni future potranno avere foreste resilienti con tutti i vantaggi che offrono».
L’autore senior e pioniere della horizon scanning, lo zoologo Bill Sutherland dell’università di Cambridge, ha concluo: «Mentre l’importanza degli alberi è sempre più riconosciuta, stiamo già assistendo a eventi drammatici nelle foreste europee, siano essi incendi, malattie o coleotteri della corteccia. La horizon scanning per identificare i problemi futuri è fondamentale, soprattutto perché gli alberi piantati ora si troveranno ad affrontare circostanze molto diverse man mano che matureranno nel giro di decine di anni».