Nella nostra galassia ci sarebbero molte civiltà extraterrestri. Ma la maggioranza si sarebbe già estinta
La civiltà umana terrestre è giovane e periferica, ma è a rischio cambiamento climatico e guerre
[4 Gennaio 2021]
L’astrobiologia non ha ancora davvero studiato la posizione precisa, la prevalenza e l’età delle potenziali intelligenze extraterrestri (ETI), lo studio “A Statistical Estimation of the Occurrence of Extraterrestrial Intelligence in the Milky Way Galaxy” pubblicato su arXivLabs da Xiang Cai (Santiago High School), Jonathan Jiang, Kristen Fahy e Yuk Yung del California Institute of Technology (Caltech), lo fa utilizzando un empirical galactic simulation model per analizzare le variazioni spazio-temporali e la prevalenza di potenziale ETI all’interno della Galassia. Questo modello stima la presenza di ETI, fornendo indicazioni su dove cercare la vita intelligente nella ricerca di ETI (SETI) con una serie di criteri, comprese le proprietà astrofisiche ben consolidate della Via Lattea.
Inoltre, per determinare la possibile presenza di ETI, lo studio include fattori solitamente trascurati come il processo di abiogenesi, diversi tempi evolutivi (Tevo) e un potenziale autoannientamento (Pann). Esaminiamo tre parametri principali, scoprendo che «Il Pann è il parametro più influente che determina la quantità e l’età della vita intelligente galattica».
La simulazione del modello ha anche identificato un possibile picco di ETI in una regione anulare della Via Lattra a circa 4 kpc dal centro galattico a circa 8 miliardi di anni (Gyr), con vita complessa che diminuisce temporalmente e spazialmente dal punto di picco, e quindi «Un’alta probabilità di vita intelligente nel disco interno galattico».
Le distribuzioni simulate per età suggeriscono anche che la maggior parte della vita intelligente nella nostra galassia è giovane, rendendo così difficile l’osservazione o il rilevamento. Abbiamo scoperto che Pann è il parametro più influente che determina la quantità e l’età della vita intelligente galattica. La nostra simulazione del modello ha anche identificato una posizione di picco per ETI in una regione anulare a circa 4 kpc dal centro galattico a circa 8 miliardi di anni (Gyr), con vita complessa che diminuisce temporalmente e spazialmente dal punto di picco, affermando un’alta probabilità di vita intelligente disco interno galattico. Le distribuzioni simulate per età suggeriscono anche che la maggior parte della vita intelligente nella nostra galassia è giovane, rendendo così difficile l’osservazione o il rilevamento. Abbiamo scoperto che Pann è il parametro più influente che determina la quantità e l’età della vita intelligente galattica. La nostra simulazione del modello ha anche identificato una posizione di picco per ETI in una regione anulare a circa 4 kpc dal centro galattico a circa 8 miliardi di anni (Gyr), con vita complessa che diminuisce temporalmente e spazialmente dal punto di picco, affermando un’alta probabilità di vita intelligente disco interno galattico. Le distribuzioni simulate per età suggeriscono anche che la maggior parte della vita intelligente nella nostra galassia è giovane, rendendo così difficile l’osservazione o il rilevamento. affermando un’alta probabilità di vita intelligente nel disco interno galattico. Le distribuzioni simulate per età suggeriscono anche che la maggior parte della vita intelligente nella nostra galassia è giovane, rendendo così difficile l’osservazione o il rilevamento. affermando un’alta probabilità di vita intelligente nel disco interno galattico. Le distribuzioni simulate per età suggeriscono anche che la maggior parte della vita intelligente nella nostra galassia è giovane, rendendone così difficile l’osservazione o il rilevamento».
Secondo gli astronomi, nella nostra galassia sarebbero già sorte numerose civiltà extraterrestri, ma la maggior parte si sarebbero estinte.
Lo studio si basa sull’equazione di Drake, proposta nel 1961 da Frank Drake, che stima il numero potenziale di civiltà extraterrestri nella nostra galassia prendendo in considerazione diversi fattori: il numero di stelle che si formano annualmente nella nostra galassia; la percentuale di stelle dotate di pianeti e la probabilità che ci siano pianeti potenzialmente favorevoli alla vita che orbitano interno a una stella. L’equazione di Drake tiene anche conto della possibile percentuale di pianeti sui quali la vita ha fatto davvero la sua comparsa la vita intelligente e quanti siano in grado (o desiderano) comunicare con altre civiltà. Per finire, l’equazione calcoòla la durata di vita media di una civiltà.
Tenendo conto di tutti questi fattori (molti dei quali presentano comunque una grande incertezza) l’equazione di Drake stima tra 1 e 100 il numero di civiltà tecnologiche che si sono sviluppate nella Via Lattea.
I fisici statunitensi hanno aggiornato questa equazione e Jiang spiega: «Abbiamo compreso molto, in particolare grazie ai telescopi Hubble e Kepler, selle densità [di gas e di stelle] nella Via Lattea, sul tasso di formazione delle stelle e di exo-pianeti o, ancora, sul tasso di occorrenza delle esplosioni di supernova».
I ricercatori hanno anche analizzato la possibile presenza di stelle simile al Sole intorno alle quali orbitano pianeti simili alla Terra, la frequenza di supernove mortali ed esplosive, la probabilità e i tempi necessari per l’evoluzione della vita intelligente e il possibile sviluppo di civiltà avanzate propense all’autodistruzione (come sembrerebbe quella umana sulla Terra).
Modellizzando l’evoluzione nel tempo della Via Lattea e prendendo in considerazione tutti i fattori, i ricercatori hanno concluso che «La probabilità dell’emergere della vita ha il suo epicentro a circa 13000 anni luce dal centro della galassia e 8 miliardi di anni dopo la formazione della Via Lattea.
La GTerra è a 25000 anni luce dal centro della galassia e la civiltà umana è comparsa sulla Terra 13,5 miliardi di anni dopo la formazione della Via Lattea, anche se le forme più semplici di vita hanno fatto la loro comparsa abbastanza presto dopo la formazione del nostro pianeta.
Quindi, la nostra è probabilmente una civiltà periferica “di frontiera” della nostra galassia e una delle più recenti rispetto a quelle “di esseri pensanti” che popolano o hanno popolato las galassia.
La Via Lattea avrebbe raggiunto l’apogeo della civilizzazione extraterrestre già 5 miliardi di anni fa e quindi la maggior parte di quelle civiltà sarebbero ormai scomparse o si sarebbero auto-annientate a causa di cambiamenti climatici planetari o guerre combattute con armi altamente tecnologiche.
Tuttavia, gli autori dello studio non escludono che nella nostra galassia possano ancora esistere antiche civiltà extraterrestri molto più avanzate della nostra, mentre quelle “giovani” come la nostra, che hanno di fronte la possibilità di sviluppare ulteriormente la loro vita intelligente, potrebbero svilupparsi ancora per molto tempo.
Istinto autodistruttivo, cambiamento climatico e guerre permettendo…