Non pescate i pesci vecchi e nemmeno quelli giovani: sostengono la pesca

Le Aree marine protette salvaguardano i grandi pesci e permettono la pesca sostenibile senza intaccare gli stock ittici

[18 Marzo 2021]

Per realizzare lo studio “Minimum size limits and the reproductive value of numerous, young, mature female fish”, pubblicato su Proceedings of the Royal Society B da Charles Lavin, Geoffrey Jones, David  Williamson e Hugo Harrison della James Cook University (JCU), gli scienziati australiani hanno utilizzato moderne tecniche genetiche per capire se corrispondono a realtà le ipotesi sulle dimensioni dei pesci da lasciare in mare per preservare il futuro della pesca locale.

Lavin, che lavora anche per la Nord Universitet norvegese, spiega: «Sappiamo da decenni che i pesci più grandi producono esponenzialmente più uova. Tuttavia, abbiamo anche scoperto che, sebbene questi grossi pesci contribuiscono in modo significativo a mantenere viva la popolazione, sono anche rari»

Harrison dell’ARC Center of Excellence for Coral Reef Studies della JCU, sottolinea che «Quando i pesci invecchiano, diventano più fertili e le loro possibilità di avere prole aumentano. Questo è un antico presupposto della gestione della pesca e, con l’aiuto della genetica moderna, possiamo dimostrare che questo assunto è corretto. Ma i pesci più piccoli sono altrettanto importanti per mantenere viva la popolazione. Possono avere meno prolei, ma sono anche più abbondanti».

Lo studio ha utilizzato l’analisi genetica della parentela per identificare quali cernie Plectropomus maculatus adulte ontribuiscono a reintegrare le popolazioni pescate nel Great Barrier Reef Marine Park (GBRMP), scoprendo che le grandi cernie delle barriere coralline «Sono importanti perché hanno maggiori probabilità di ricostituire gli stock ittici rimossi dalla pesca. Tuttavia, i pesci più piccoli stanno ancora dando un contributo significativo».

Lavin ha fatto notare che  «Dimostriamo che i limiti minimi di taglia per le catture sono efficaci per proteggere le cernie delle barriere coralline riproduttivamente mature. Questo garantisce che tutti i pesci abbiano l’opportunità di riprodursi almeno una volta prima di essere catturati».

Gli autori dello studio hanno sottolineato che «Tutte le attività di pesca devono garantire che ci siano abbastanza pesci che si riproducono per sostituire la parte della popolazione catturata». Harrison ha aggiunto: «Nel GBRMP Siamo fortunati ad avere in atto misure che proteggono sia i pesci piccoli che quelli più grandi. Garantiscono che le nostre attività di pesca rimangano sostenibili e possano riprendersi rapidamente dopo una perturbazione».

Nel GBRMP, le catture di cernie Plectropomus maculatus  sono limitate a seconda delle dimensioni e dai limiti di cattura, ma anche da fermi-pesca  stagionali per garantire che la pesca sia produttiva e sostenibile.

Lavin conclude: «E’ incoraggiante che queste misure siano efficaci. Ma è importante proteggere anche i pesci più grandi e più rari all’interno delle riserve marine integrali perché sono super produttivi. Per il pescatore, questo significa che ci sarà sempre pesce da catturare».