Parchi, il ministero: il taglio di 80 milioni è un errore formale, verrà posto rimedio il prima possibile
«Confermiamo che il programma “Parchi per il clima” va avanti»
[8 Luglio 2021]
Dopo la dura presa di posizione di Federparchi e le dichiarazioni del presidente di Legambiente Stafano Ciafani, il ministro della transizione ecologica chiarisce come sono andate le cose riguardo al temuto taglio di 80 milioni di euro a Parchi Nazionali e aree marine protette. Ecco cosa ha dichiarato:
«Il Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) ha emesso il bando Parchi per il clima 2021 il 14 giugno scorso. E ha stanziato 80 milioni per la realizzazione delle attività correlate a valere sui fondi delle aste ETS. Questa cifra, essendo già impegnata, non può quindi essere stornata. Per la copertura del decreto legge 99 del 30 giugno recante “Misure urgenti in materia fiscale, di tutela del lavoro, dei consumatori e di sostegno alle imprese”, detto salva bollette, il Mite ha invece dato la disponibilità dei fondi provenienti dalle aste ETS *non ancora impegnati*. Pertanto è evidente che nella scrittura delle norme di copertura non si è tenuto conto che i fondi del relativo bando Parchi per il clima non erano utilizzabili. Si è trattato quindi di un errore formale per il quale siamo sicuri che verrà posto rimedio il prima possibile».
Sulla questione è intervenuta anche Ilaria Fontana, la sottosegretaria al Mite con delega ai parchi: «Non abbiamo alcuna intenzione di far toccare i fondi per i parchi, che sono scrigno di biodiversità, necessitano anzi di essere valorizzati nel solco dello sviluppo sostenibile. II programma Parchi per il Clima resta finanziato con la sua dotazione originaria e non potrebbe essere diversamente, data la grande rilevanza delle attività collegate e il ruolo centrale delle aree protette nella lotta agli sconvolgimenti climatici e nell’impegno comune per la transizione ecologica».
In una nota la Giunta esecutiva di Federparchi scrive: «Prendiamo atto con soddisfazione delle dichiarazioni del Ministro Cingolani e della sottosegretaria Fontana che si sono impegnati quanto prima a porre rimedio a quello che è stato definito un errore formale che ha determinato il taglio del programma “parchi per il clima” da 80 milioni per quest’anno ed altrettanti per il prossimo. Vuol dire che il nostro allarme era ben fondato. A questa punto attendiamo che con il “sostegni bis”, in corso di esame a Montecitorio proprio in questi giorni e dove dovrebbe confluire il testo del decreto che aveva determinato il taglio, la norma sia adeguatamente modificata. Vi è quindi la necessità di agire rapidamente per una positiva soluzione che conduca a stanziare nuovamente le risorse per le azioni di contrasto ai mutamenti climatici nelle aree protette».
Quindi, i soldi restano (anche se è da verificare se questi fondi ci sono davvero) ma, come fa notare qualche ambientalista, quindi, per il 2022 si utilizzeranno i fondi ETS che servirebbero a ridurre le emissioni di gas serra per ridurre l’aumento delle bollette causato dall’utilizzo delle fonti fossili? Si può fare, è etico? E’ evidente che qui si esce dalla tematica delle Aree protette e si entra in quella, ancora più sdrucciolevole, di come si utilizzano i fondi destinati alla lotta al cambiamento climatico…